“Morire a se stessi”

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  1. isaefrenk
     
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    “Morire a se stessi”

    Il processo dell’espansione dell’io, che spinge l’individuo all’azione, al tempo stesso lo limita. Per questa attività l’individuo si illude prima e resta deluso poi, tra un’effimera gioia seguite da un più lungo dolore. Una grande forza prorompe da questo io, ma è una forza che trascina l’individuo nel dolore, se egli non vi si sottrae.
    Superare l’attività espansionistica dell’io significa “morire a se stessi”: lavorare per amore al lavoro, svelare i segreti della natura per il bene delle creature e non per accrescere se stessi; significa vivere, muoversi liberamente per la bellezza di una causa in sé e per sé, senza il miraggio di un guadagno personale; significa considerare la vita da un punto di vista completamente diverso da quello secondo il quale gli uomini vivono, agiscono, e tuttavia continuano ad agire, a progredire; significa essere tanto forti ed amare tanto la vita da vivere anche senza l’incentivo dell’io.
    Esiste un conflitto, nell’individuo. Tale conflitto è sottile e complesso. La sua impostazione può variare da individuo a individuo: a volte il SENTIRE, la coscienza , non è consone al pensiero; altre volte l’azione è agli antipodi dei desideri; e così via. Il conflitto indica comunque che l’individuo è intento ad accrescere se stesso.
    Morire a se stessi, o superare l’attività espansionistica dell’io, non vuol dire cambiare un atteggiamento ma tutto il proprio essere; significa vivere senza opporre alcuna resistenza al fluire in noi dell’unica vita. quando siete nel dormiveglia vi appaiono delle fuggevoli immagini. Nel momento che di proposito le volete osservare attentamente, queste scompaiono,e vi destate. Così è della realtà: quando la si vuole perseguire con uno scopo, diventa irraggiungibile. Ciò nondimeno , se l’individuo non pone attenzione all’attività espansionistica del suo io, continua a soffrire.
    Bisogna che si renda consapevole di ciò che lo muove per sostituire la spinta dell’io la fede o l’intima convinzione nella comunione di tutto il creato

    Edited by frenkevita - 7/2/2013, 20:43
     
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  2. Makimura
     
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    Grazie di queste parole ... ora mi sento meno "diversa"

    CITAZIONE
    significa vivere, muoversi liberamente per la bellezza di una causa in sé e per sé, senza il miraggio di un guadagno personale; significa considerare la vita da un punto di vista completamente diverso da quello secondo il quale gli uomini vivono, agiscono, e tuttavia continuano ad agire, a progredire; significa essere tanto forti ed amare tanto la vita da vivere anche senza l’incentivo dell’io.

    pecco di presunzione se dico che mi riconosco in tutto ma mi sento descritta in questo... amo la vita per quello che è, la prendo per come è... mi sono spesso considerata "la pecora nera" del gregge perchè non seguivo o meglio non capivo le decisioni della massa sul "preferisco lavorare e fare carriera piuttosto che vivere in una casa più piccola ma felice di avere una famiglia accanto e vederla crescere"
    ovvio per vivere si deve lavorare questo lo sappiamlo tutti ma questo sembra invadere le menti di tutti lavoro = denaro denaro = benessere... sembra che all'individuo basti sapere questo per essere "felice" e mi rattrista pensare che molti non abbiano il tempo di fermarsi per vedere un tramonto ed emozionarsi, o altro ... forse solo all'inizio dell' innamoramento riescono ad avere la mente aperta su questo... ma per molti (io per fortuna mi considero una dei rari casi che continua negli anni) si tratta di un passaggio breve.. perchè i problemi della vita legati a lavoro = denaro (vedi sopra) li "prende" talmente tanto da annullare tutto il resto.
     
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  3. isaefrenk
     
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    già,Makimura, non è facile scambiare il denaro con la ragione di crescere.
    la felicità si appuggia su concetti molto diversi per ognuno di noi.
    molte volte anche a noi ci viene il dubbio che il danaro ci può rendere più felici, ma il nostro amore frai i membri della nostra famiglia, ci rimette in riga, anche se ti dobbiamo confessare, un po di più di denaro ,ci renderebbe, non dico più felici, ma un po più sereni.
    ma sta di fatto che la vita non regala nulla, tutto bisogna guadagnarselo,e se ci arriva qualcosa di non guadagnato, porterà di certo malumore frai i presunti fortunati.
     
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  4. Makimura
     
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    CITAZIONE (isaefrenk @ 7/7/2008, 06:16)
    già,Makimura, non è facile scambiare il denaro con la ragione di crescere.
    la felicità si appuggia su concetti molto diversi per ognuno di noi.
    molte volte anche a noi ci viene il dubbio che il danaro ci può rendere più felici, ma il nostro amore frai i membri della nostra famiglia, ci rimette in riga, anche se ti dobbiamo confessare, un po di più di denaro ,ci renderebbe, non dico più felici, ma un po più sereni.
    ma sta di fatto che la vita non regala nulla, tutto bisogna guadagnarselo,e se ci arriva qualcosa di non guadagnato, porterà di certo malumore frai i presunti fortunati.

    Questo è vero... infatti anche io purtroppo "dipendo" dal denaro senza questo non possiamo vivere e ce lo inculcano sin da bambini.
    Però questo "guadagnare" assorbe ormai il nostro 80% dei nostri pensieri che non ci resta il tempo per altro e cos' quel poco lo usiamo per rilassarci e riposare ma il nostro "rilassamento" si ferma al "non pensiamo a niente" per riposare... altrimenti se iniziamo a pensare ecco che ci vengono in mente le bollette da pagare le vacanze che vorremmo fare ... pensieri legati ai soldi sigh!!!
     
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  5. isaefrenk
     
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    be, diciamo che un po di forza l'abbiamo messa assieme e quando ci rilassiamo, pensiamo un po a noi e a quello che abbiamo compreso ,di noi e della vita, di come andare daccordo con il nostro prossimo, insomma, oltre il denaro c'è da riflettere su cose che non portono cose materiali. no?
     
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  6. Makimura
     
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    si sono daccordo ma avevo generalizzato a chi si ferma al "non penso e sto bene" si a volte ci si ferma a pensare sul chi siamo e su chi vorremmo diventare o siamo diventati e analizzandoci capiamo se la cosa va bene o no... ma...questo analizzarci si concretizza per lo più sul "come voglio vivere tra agi e comodità?" spesso penso venga scambiato l'agio e la comodità con la felicità... brutto.

    Io credo invece che cercare di analizzarsi dall' interno e osservando una casa per il colore e non per quanto vale (Vedi piccolo Principe) sia il segreto di"stare bene con se stessi" non basta ma è un inizio :D



    Edited by isaefrenk - 18/7/2008, 13:41
     
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  7. isaefrenk
     
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    CITAZIONE (Makimura @ 17/7/2008, 13:38)
    si sono daccordo ma avevo generalizzato a chi si ferma al "non penso e sto bene" si a volte ci si ferma a pensare sul chi siamo e su chi vorremmo diventare o siamo diventati e analizzandoci capiamo se la cosa va bene o no... ma...questo analizzarci si concretizza per lo più sul "come voglio vivere tra agi e comodità?" spesso penso venga scambiato l'agio e la comodità con la felicità... brutto.

    Io credo invece che cercare di analizzarsi dall' interno e osservando una casa per il colore e non per quanto vale (Vedi piccolo Principe) sia il segreto di"stare bene con se stessi" non basta ma è un inizio :D

    secondo noi, pochi stanno bene con se stessi, equivale a dire che sono morti a se stessi, e questo è la chiave di chi sta per passare a miglior vita, senza più ritorno, praticamente passa oltre la ruota delle nascite e delle morti e va verso il SENTIRE DI COSCIENZA COSMICO, che sono il punto delle nostre guide,il cui SENTIRE abbraccia tutti i SENTIRE di tutti gli individue che stanno evolvendosi nel cosmo incontemporanea,ove risediamo anche noi.
    hai detto poco.
     
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6 replies since 1/7/2008, 18:12   1042 views
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