Il mondo

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  1. isaefrenk
     
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    Il mondo

    Tanti secoli di vita umana hanno visto fiorire una grande opera: il mondo dell’uomo; il quale, pur mutando forma di generazione in generazione, resta sempre il prodotto tra le esperienza avute e il bisogno dell’uomo di ricercare il suo vero destino. Ma il valore di quello che è stato costruito non è in ciò che è stato edificato, bensì in quanto è stato appreso.
    Basterebbe questa semplice riflessione a capovolgere il concetto della vita, ad invitare a meditare sull’esperienze altrui, a risparmiare tanta fatica. Le esperienze che nascono nelle lacrime e nel sangue potrebbero essere facile retaggio di una fattivo meditazione.
    L’uomo trascura il suo intimo, la sua società non lo spinge ad una vita di meditazione, anzi lo distoglie da questo. Egli diviene sempre più superficiale, amante di ciò che si può seguire senza impegnare oltre modo l’intelletto, seguace della cronaca, dell’esteriore, di ciò che appare.
    L’intimo viene trascurato, con il risultato di una assenza di originalità di pensiero e di una completa ignoranza di se stesso.
    Mentre l’intimo ha una grande importanza: solo coltivando la propria vita interiore l’uomo può impedire alla sua società di divenire un ingranaggio crudele e privo di qualsiasi sentimento.
    Voi stessi rifuggite da una vita di meditazione. Incolpate la vostra vita quotidiana di non lasciare tempo per una introspezione, e non possiamo farvene una colpa; ma è necessario scrutare il proprio intimo. In questo intimo e da questo intimo partono le cause dei futuri dolori umani.
    Per comprendere se stessi bastano: attenzione, buona volontà, sincerità. Dedichiamo del nostro prezioso tempo, armati di queste qualità, a sollevare quel pudico velo con il quale ognuno nasconde il proprio intimo anche ai suoi stessi occhi.
    Tanti secoli di vita comprendono innumerevoli azioni, alcune scaturite d’impulso, altre determinate da riflessione. Ogni azione in sé può essere stata compiuta per innumerevoli motivi; erra quindi colui che crede di poter giudicare gli uomini dalle loro azioni. Eppure tutti questi innumerevoli atti hanno una radice comune: l’io di ognuno. Potremmo scegliere un individuo qualsiasi, sicuro di trovare anche in lui la spinta che è comune a tutti : l’io. Diverso è solo il campo nel quale l’individuo si muove, ma la spinta ha una identica radice. Tutta la vostra società si muove sull’impulso dell’io.
     
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0 replies since 28/5/2007, 17:28   113 views
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