Sentire di coscienza

Posts written by frenkevita

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    Estratto dal libro "Le grandi verità ricercate dall''uomo" - Edizioni Mediterranee, inserisco questo brano che presenta tutte le difficoltà nell'accettare verità estranee alla nostra condizione egocentrista. Quando si afferma che tutto è UNO, lo comprendiamo come qualcosa a cui tendere con tutto noi stessi; ma quando si affronta il problema di come si attua questa graduale identificazione nell'UNO, sorge la difficoltà, non tanto di comprendere il concetto, ma piuttosto di accettarlo nella necessaria perdità dell'io, così come lo conosciamo. Si parla di fusione degli esseri, della comunione dei santi e della trascendenza di una personalità che era funzionale alla percezione, ma deve essere sostituita da un senso dell'essere che renda possibile questa nuova acquisizione di coscienza. Non è facile; ma questa lezione, come tante altre, ci accompagna con quella logica e coerenza che non può mancare di farci riflettere. .............Per quanti sforzi l'uomo faccia per rendere oggettiva l'osservazione e la scoperta della realtà, ciò che egli osserva e scopre è sempre indissolubilmente legato alla sua condizione umana e perciò sarà sempre relativo e soggettivo. La Realtà in sé è tutt'altra cosa da quella che appare a chi l'osserva in uno stato d'essere limitato. Il mondo dell'uomo è un mondo di apparenze; dove è ritenuto vero, provato, ciò che riaccade ripetendo le medesime condizioni; o ciò che, se non è ripetibile a volontà, ha il conforto d'essere testimoniato da più osservatori; ed è tanto più vero quanto più numerose sono le prove ripetute e le testimonianze. Certo questo è un criterio, ma occorre essere consapevoli che il suo valore non è assoluto; ed essere continuamente consapevoli proprio per quel principio che è alla base del progresso: cioè tendere quanto più è possibile a valori assoluti e oggettivi. Paradossalmente, si è più vicini alla Realtà oggettiva ammettendo la soggettività della realtà fisica che non rifiutandola. Se si è disposti ad ammettere che ciò sia vero; ossia se si può accettare che ciascuno abbia una sua verità valida anche se non corrispondente a quella generale, cioè a quella che statisticamente è la più comune; sembrerebbe di poter allora affermare che la realtà di una situazione è data dalla somma delle conoscenze di tutti coloro che sperimentano quella situazione. E siccome la conoscenza è comunicabile, sembrerebbe possibile costituire una specie di "memoria" dove far affluire le varie conoscenze e comporre così il dossier di una determinata situazione, di una certa realtà composita. Tuttavia, così facendo, la conoscenza che si avrebbe sarebbe solo la conoscenza dell'apparenza della situazione. Infatti, tutta la realtà di una situazione composta da due sperimentatori non è data dalle azioni, dai desideri, dai pensieri e soprattutto dal sentire di entrambi. E com'è possibile conoscere completamente la realtà di quella situazione, se non essendo tutti coloro che quella situazione vivono?, se non attraverso la comunione dei sentire individuali?, se non attraverso la comunione degli esseri? Non solo: per il principio che già enunciai, rifacendomi ad esempi tratti dal mondo della percezione; ossia per il principio che nella simultaneità, cioè quando si è all'unisono, v'è fusione, cioè comunione, e quando v'è fusione v'è trascendenza; in virtù di questa trascendenza ciascuna comunione non è fine a se stessa ma è causa e preludio di altre. Meraviglioso, mutuo trasfondersi degli esseri per un reciproco arricchimento. Se si rifiuta la comunione degli esseri, se la non si ammette, implicitamente si afferma che l'individuo sarà sempre un essere limitato che potrà conoscere, nel senso di vera completezza, non più di ciò che lui stesso direttamente sperimenterà. Del rimanente, al massimo, potrà conoscere l'apparenza. E vi sarebbe sempre un rimanente, anche se innanzi a lui vi fosse un cammino senza fine. Anzi, più lungo fosse il cammino e più vasto sarebbe il rimanente. A meno che, in realtà, non si trattasse di un solo Essere che vivesse, di volta in volta, la vita di tutti gli individui esistenti in tutti i Cosmi. In effetti, nel virtuale frazionamento dell'Assoluto che origina la molteplicità, è come se ciascun sentire relativo, eterno in sé, senza tempo al di là del suo apparente cessare, fosse solo ad esistere in qualità e quantità; perciò è come se esistesse un solo sentire alla volta. Ma la conseguenza logica di ciò non è che un solo essere relativo, attraverso un processo di divenire senza fine, tenda all'Assoluto, cioè che l'apparente molteplicità degli esseri in realtà si risolva in un solo essere relativo; la conseguenza è che tutto quanto esiste è come se esistesse per ciascun individuo. Per ognuno è come se il Tutto esistesse solo per sé. Da qui la soggettività della vita individuale. Ora, siccome ciò che non è incluso in una realtà relativa, limitata, non esiste per quella; per quella è come se non esistesse in assoluto; se ne deduce o che il Tutto è smembrato, ma onestamente ci sarebbe da domandarsi come un organismo smembrato possa sopravvivere, o si deve ammettere che l'unità del Tutto, la sintesi, può essere raggiunta solo nella comunione dei sentire relativi. In questo mosaico meraviglioso che è l'Esistente, ogni concetto è strettamente legato e dipendente dagli altri e non può essere sostituito con uno che con gli altri non armonizzi. In virtù della comunione dei sentire, la molteplicità degli esseri nell'apparenza è veramente tale e nella realtà si risolve, sì, in un solo essere, ma in un solo Essere Assoluto. E nell'unità di un solo Essere, che fonde il Tutto in un abbraccio indissolubile e senza eccezioni, chi sono gli altri? Esseri di se stessi complemento, con limitazioni analoghe alle proprie, congegnate per la reciproca elisione. Che senso ha, di fronte ad una siffatta Realtà, discriminare i propri simili, quando grazie alle loro stesse esperienze anche il proprio essere si arricchisce? Quanto pretestuose appaiono le ragioni che si adducono per considerare diverso chi è in tutto simile a se stessi! Quanto apparenti e illusori si rivelano i motivi su cui sono fondate le caste, le classi sociali, le distanze umane! In tale visione come illogico si dimostra il disprezzo dei propri simili! Perché neppure la diversità dell'altrui intimo essere, se si è compreso, può giustificare il dispregio nei confronti degli esseri più rozzi, che tali sono in conseguenza della loro stessa natura; anzi se si riesce a comprendere ed accettare ciò che si scopre, allora si vede che i propri simili, comunque appaiono, sono la propria completezza, la propria vera ricchezza. E in questa convinzione, contrariamente a quanto può sembrarvi, non v'è un espandersi, un ingigantirsi dell'io; perché l'io esiste solo quale prodotto della limitazione; ma v'è il cadere di quelle barriere che l'io genera; il liberarsi, l'espandersi della coscienza; un arricchirsi dell'immensità dell'impersonale. KEMPIS

    Edited by frenkevita - 11/2/2013, 13:49
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    Il gonfiore alle gambe è un disturbo comune, diffuso soprattutto tra le donne che trascorrono molto tempo in una posizione statica, come quella in piedi o seduta. Tale sintomo è talmente frequente da passare spesso inosservato, come se fosse una conseguenza inevitabile del tempo che passa. Quando invece il gonfiore si associa ad un senso di pesantezza e di dolore, desta le prime, inevitabili, preoccupazioni, spingendo il soggetto verso una visita di controllo.
    Anche se più comune negli anziani, il dolore alle gambe può interessare persone di qualsiasi età. Dal momento che questo sintomo può nascondere diverse patologie di interesse clinico, è importante stabilire con attenzione la causa del dolore. In simili situazioni, un consulto medico consentirà di valutare la presenza di condizioni patologiche e di intervenire precocemente per favorirne la risoluzione.
    La diagnosi beneficerà delle sensazioni e delle esperienze riportate dal paziente. Alla visita di controllo il medico valuterà, per esempio, se il gonfiore interessa una od entrambe le gambe, se si accompagna a calore, se è sorto improvvisamente, se è localizzato a livello di giunture articolari, come la caviglia o il ginocchio, se è stato la conseguenza di un trauma o se si accompagna ad altri sintomi, come il mal di schiena. Lo specialista dovrà ricevere informazioni anche sull'eventuale utilizzo di farmaci (pillola anticoncezionale, cortisonici, calcio antagonisti ecc.) e sullo stato di salute generale (con particolare attenzione alla funzionalità di fegato, reni e tiroide).
    La valutazione di questi parametri aiuterà il medico a formulare una prima diagnosi, che sarà poi confermata da esami clinici (caratteristiche del gonfiore e della cute sovrastante, ricerca di vene varicose, valutazione della pressione arteriosa, mobilità delle articolazioni, esame posturale ecc.).
    Vediamo ora di riepilogare brevemente le cause più comuni del dolore alle gambe ed i sintomi a cui si accompagnano.

    Arteriopatia periferica: causa un dolore che insorge durante il cammino e scompare con il riposo. I piedi possono inoltre sembrare freddi. Si tratta di una malattia grave, che riconosce nella claudicatio intermittents il suo sintomo più comune (il dolore alle gambe si intensifica progressivamente sino a rendere impossibile l'esecuzione del movimento, cessa dopo un breve periodo di riposo e si ripresenta nuovamente in occasione dell'esercizio). Quando il dolore continua nonostante il riposo occorre eseguire con urgenza una visita specialistica di controllo: potrebbe trattarsi di un'importante occlusione arteriosa.

    Vene varicose: le gambe, oltre ad essere gonfie, sono spesso dolenti, specie quando si rimane in piedi per diverse ore. In corrispondenza delle vene varicose vi è una zona di aumento della sensazione di caldo (ipertermia), talvolta accompagnata da forte senso di prurito. Si osservano iniziali alterazioni cutanee di tipo eczematoso (arrossamenti e pruriti) che vanno progressivamente aggravandosi fino a giungere all'ulcera varicosa (lesione sanguinante).

    Trombosi: tende a manifestarsi in un solo arto. La gamba interessata appare gonfia, calda e l'edema assume una consistenza molle. Una visita medica urgente si rende necessaria perché il trombo può staccarsi, andare al circolo polmonare e causare morte per embolia (ostruzione improvvisa di un ramo arterioso del circolo polmonare). La trombosi venosa è una grave e possibile complicanza delle patologie che portano ad una stasi di sangue venoso. L'embolìa polmonare deve pertanto essere sospettata ogni qualvolta compaia un dolore toracico improvviso in portatori di patologie del circolo venoso profondo.

    Artrite: interessa solitamente una giuntura, come il ginocchio o l'anca. Il dolore può verificarsi in qualsiasi momento, ad esempio quando la persona si alza in piedi dopo essere rimasta seduta per un po'. Tipica è anche la rigidità dell'articolazione interessata, che tende a "sciogliersi" con il movimento.
    Una radiografia è spesso richiesta per confermare la diagnosi.

    Sciatica: il dolore, intenso, si estende dalla bassa schiena lungo la parte posteriore ed esterna della coscia, giù fino alla fascia laterale della gamba e al piede (sciatalgia). è dovuta alla compressione o all'infiammazione del nervo sciatico, generalmente conseguente ad una discopatia, ad artrosi vertebrale o ad un ernia al disco. La conferma diagnostica si ottiene sottoponendosi ad una TAC.

    Crampi muscolari: ne esistono di vari tipi e possono essere la conseguenza di un lavoro pesante o di un infortunio alle gambe. Crampi muscolari ricorrenti che si presentano durante la notte possono essere molti dolorosi, ma raramente sono espressione di una malattia vascolare. L'esatta causa dei crampi, infatti, non è ancora nota, così come non esiste un rimedio universale. Nei mesi estivi può essere utile una dieta ricca di frutta, verdura e liquidi, eventualmente supportata da integratori salini (ad esempio se si suda molto o se si esegue un'attività lavorativa intensa)

    Sindrome delle gambe senza riposo: è un disturbo del sonno caratterizzato da una sgradevole sensazione alle gambe e da un'urgenza incontrollabile di muoverle mentre si riposa, soprattutto quando la persona sta provando ad addormentarsi. Per alleviare il disturbo a volte è necessario alzarsi dal letto e camminarci attorno. Provoca difficoltà ad addormentarsi ed i possibili, frequenti, movimenti delle gambe possono causare risvegli notturni. Spesso l'esame clinico non rileva alcun problema fisico di base. Vari farmaci e l'agopuntura possono aiutare.
    www.my-personaltrainer.it/bellezza/gambe-gonfie-pesanti.html

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    Trattamento

    Quando arriva il mal di schiena l'obiettivo principale è alleviare il dolore per consentire alla colonna vertebrale di riprendere a muoversi armoniosamente. Gioveranno in tal senso alcuni accorgimenti. Primo tra tutti il riposo a letto, che non deve esser
    È bene poi applicare subito la borsa del ghiaccio all'insorgere dell'attacco, sulla zona dove il dolore è più forte (15 minuti per 3-4 volte al giorno): trascorse le prime ore, sono invece preferibili un cauto massaggio e l'applicazione di una fonte di calore, rimedi antichi ma che possono essere efficaci per ridurre la contrattura dei muscoli paravetrebrali e favorire un benefico afflusso di sangue nel punto della lesione.

    Qualora il medico lo ritenesse necessario, per alleviare il dolore si può seguire il trattamento farmacologico, a base di antidolorifici e/o antinfiammatori (dall'acido acetilsalicilico al paracetamolo ai cortisonici). Tutti questi farmaci devono essere prescritti con cautela in quanto gli antidolorifici non agiscono tutti nello stesso modo e viceversa non tutte le persone reagiscono a loro adeguatamente. Alcuni farmaci, poi, possono provocare disturbi gastrici anche seri, soprattutto in chi già soffre di ulcera e negli anziani, il cui stomaco è particolarmente sensibile. In questi casi, quindi, si rende necessaria l'immediata consultazione del proprio medico che consiglierà la terapia più opportuna per proteggere lo stomaco.

    Un altro rimedio contro il mal di schiena prevede l'assunzione di farmaci miorilassanti, in grado di "sciogliere" la contrattura dei muscoli paravertebrali e di ridurre in tal modo il dolore e la difficoltà nei movimenti.

    Nella stragrande maggioranza dei casi i farmaci e gli altri semplici rimedi suggeriti sono più o meno rapidamente efficaci. La scomparsa del dolore non significa ovviamente aver risolto per sempre il problema, soprattutto quando il mal di schiena è di origine cronica.
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    pazienza
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    CITAZIONE (adhara93 @ 1/3/2011, 23:46) 
    grazie,,,<3

    il fatto che anke qst notte ho sognato,, un mio ex .... era dietro di me e mi metteva una colana d'oro??? certo o sono pazza io o deve succedere qualcosa!!!!!

    cara se vi sentite cosi forte vediamo che cosa succede, di sucuro qualcosa deve succedere :a1941ok3.gif:
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    CITAZIONE (adhara93 @ 27/2/2011, 17:44) 
    questa notte ho sognato un mio ex di quando ero pikkola adesso ci sentiamo e io sn ankora cotta di lui,,, nel sogno c'era lui e la figlia della mia amica e io le stavo dando da mangiare,,e lui era accanto a me, vorrei capire cosa vuol dire voi che ne pensate?!?!?!

    certo è che tutto ci dice che siete molto attratti una per l'altro
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    CITAZIONE (piruguru @ 21/2/2011, 11:05) 
    buongiorno, se possibile mi sapreste spiegare come mai l'uomo a volte non sta in piedi(cade), se tiene gli occhi chiusi no. grazie

    PENSO CHE SIA QUESTIONE DEL CERVELLETTO O TALAMO QUELLO CHE DETERMINA L'EQUILIBRIO
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    benvenuta cara
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    CITAZIONE (deaoscura @ 23/2/2011, 17:08) 
    sono appena arrivata, ho incontrato per caso (?) questo forum. :rolleyes:
    Un ben trovati a tutti

    CIAO E BENVENUTA A TE CARA
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    bello, ma chiara cosi la scrittura?
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    ciao :15413632hh4.gif:
3941 replies since 16/1/2011
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