Sentire di coscienza

Posts written by frenkevita

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    Cannabis:ok testo base,via libera a mini-coltivazioni a casa
    (ANSA) - ROMA, 08 SET - E' stato votato, in commissione Giustizia della Camera, il testo base sulla cannabis. "Si depenalizza la coltivazione di non oltre 4 piante 'femmine' in casa - annuncia il presidente Mario Perantoni (M5s), anche relatore del provvedimento -.

    E' un risultato importante, ottenuto sulla scia della giurisprudenza della Corte di Cassazione ma anche grazie alla capacità dei gruppi parlamentari di confrontarsi e trovare una sintesi ragionevole. Se si diminuiscono le sanzioni per i fatti di lieve entità aumenta da 6 a dieci anni le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis"
    https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2...6Q1pZcjAjwvpuvA
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    Ho sempre lavorato con coerenza e senza risparmiarmi, qui in Europa, affinché si infrangano tutti i taboo riguardanti la Canapa, le sue infinite applicazioni, la sua utilità in ambito farmaceutico, tessile, industriale, ambientale.
    Tutto il MoVimento 5 Stelle ha lavorato, in Italia come in Europa, per affermare il principio secondo il quale la coltivazione in casa di piccole quantità di cannabis per uso personale non potesse essere perseguita penalmente, soprattutto quando questo si rende necessario a scopi terapeutici.

    Oggi, con il voto in Commissione Giustizia alla Camera per l’adozione del testo base della legge che riguarda proprio la coltivazione domestica della cannabis, facciamo un concreto passo verso la sua regolamentazione.

    Il confronto parlamentare è stato fondamentale per conciliare le varie posizioni e il mio ringraziamento va in particolare al presidente della commissione Giustizia Mario Perantoni e all’amica deputata del Movimento 5 Stelle Caterina Licatini che è prima firmataria di una delle proposte di legge da cui si è partiti.

    Il percorso che inizia adesso deve portare innanzitutto a sottolineare le differenze che esistono tra le varie sostanze stupefacenti, andando a diminuire le pene per i fatti di lieve entità in linea con quanto affermato anche dalla Corte Costituzionale.

    Si darà così un colpo ALLE MAFIE, a tutto il mercato illegale al quale alcune persone sono costrette a rivolgersi anche quando hanno bisogno del prodotto per motivi di salute. Allo stesso tempo verranno inasprite le pene per il traffico illecito e lo spaccio, in particolare ai minori, la cui gravità non sarà mai messa in discussione.

    Abbiamo raggiunto un primo importante risultato e dobbiamo andare avanti per questa battaglia di civiltà al fianco di chi si trova in una situazione di bisogno e non merita di essere etichettato come criminale solo perché vuole alleviare la sua sofferenza: coltivare canapa in casa, NON PUÒ ESSERE REATO!
    https://www.facebook.com/ienadinogiarrusso...00085053342302/

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    Spiegazione semplice semplice e diretta...
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    PIERO ANGELA
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    GIUSEPPE CONTE PRESIDENTE DEL M5S
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    Illustrazione di Nhung Nguyen
    Gli insegnanti ideali sono quelli che si offrono come ponti verso la conoscenza e invitano i loro studenti a servirsi di loro per compiere la traversata; poi, a traversata compiuta, si ritirano soddisfatti, incoraggiandoli a fabbricarsi da soli ponti nuovi. – Nikos Kazantzakis

    L’insegnante di sostegno nella scuola italiana rappresenta un’ancora di salvezza un po’ per tutti, sì sì vero, proprio tutti, è il collante che permette di tessere una rete quanto più fitta possibile, rendendo partecipi insegnanti, genitori, dirigenti, corpo docenti e soprattutto alunni (nessuno escluso!).
    È colui che guarda dall’esterno senza giudicare, è colui che in punta di piedi consente alla classe di creare un clima più favorevole notando, laddove fossero presenti, quelle difficoltà o quei contrasti che inevitabilmente sfuggono al nostro collega......
    https://psicoadvisor.com/il-docente-di-sos...enza-26314.html
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    La direzione giusta da intraprendere nella coppia non è mai scritta nera su bianco, eppure ci sono delle indicazioni fondamentali che tutte le coppie sane dovrebbero seguire. Se avessi la possibilità di stilare un «contratto di coppia», cosa vorresti dalla tua relazione? Ecco i primi 7 requisiti.
    Tutti abbiamo sentito parlare, almeno una volta nella vita, di contratto prematrimoniale. Un contratto prematrimoniale ha valore legale e, in Italia, generalmente si limita a disciplinare il regime patrimoniale. Per alcune coppie italiane e più comunemente negli USA, i contratti prematrimoniali si spingono oltre le questioni danarose e somigliano più a vere e proprie linee guida di convivenza e preavvisi per un’eventuale separazione… l’idea sembra fredda e non adatta a una storia d’amore, tuttavia, tutto dipende dal contenuto di tale accordo.

    Anche quando si inizia una relazione terapeutica, il clinico si impegna nella cura del suo paziente e il paziente si impegna a curare se stesso sotto la guida e le indicazioni terapeutiche. Questo impegno reciproco è messo nero su bianco mediante l’accordo terapeutico (anche noto come patto terapeutico o contratto terapeutico).

    Questo format ha lo scopo di regolare l’impegno e le aspettative di entrambi gli attori e può costituire un vero scudo nei momenti di fragilità. Il clinico propone questo accordo dopo la diagnosi, quando ha un’idea chiara del percorso da intraprendere.......
    https://psicoadvisor.com/i-7-prerequisiti-...ante-26324.html
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    Illustrazione: Kate McDonnell
    Tutti presumiamo di conoscerci, tuttavia ci ritroviamo spesso a compiere gesti o portare avanti comportamenti che non sono esattamente in linea con i nostri desideri e bisogni e facciamo fatica a spiegare le nostre scelte, gusti e preferenze in fatto sentimentale! Se è difficile capire se stessi, figuriamoci quanto possa essere difficile conoscere gli altri, comprenderne le intenzioni e capire se possiamo fidarci o se è necessario allontanarci!

    Molte persone ritengono di possedere in modo innato la facoltà di conoscersi e comprendere gli altri, in effetti abbiamo anche dei neuroni (i neuroni specchio) che ci rendono “portati” per le relazioni sociali, tuttavia non è così semplice e nulla può essere dato per scontato.

    Non si tratta di «forza di volontà a tutti i costi»
    Proviamo a riflettere sulla nostra vita, quante volte avremmo voluto pronunciare un netto “no” ma abbiamo finito per cedere alle richieste di un amico? Quante volte avremmo voluto portare avanti una dieta, ma abbiamo finito per inciampare in un’alimentazione tutt’altro che sana? Ancora, quante volte avremmo voluto chiudere una relazione, ma non siamo riusciti a troncare il rapporto? In tutti questi frangenti emerge una forte incongruenza tra volontà e condotta, alla base di questa incongruenza non vi è una scarsa forza di volontà ma semplicemente una scarsa conoscenza di sé e delle proprie emozioni...........
    https://psicoadvisor.com/conoscere-se-stes...iere-26242.html

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    La gelosia è uno stato emotivo di estremo subbuglio, il cuore sussulta, aumenta il battito cardiaco, come dice il cantautore Calcutta: “Mi sento il cuore a mille”. Succede che il pensiero si congela e si rimugina sempre sullo stesso argomento e sulla stessa persona, non si può fare a meno di fermare i pensieri intrusivi e i comportamenti di controllo sull’altro.

    Le giornate sono connotate dall’incessante dubbio: “Mi starà tradendo e con chi?”. Si vive nel costante timore che l’altro possa tradirci con un nostro potenziale rivale. Attenzione, la gelosia si manifesta non solo in campo amoroso, ma in tutti i campi della vita caratterizzati dalle relazioni interpersonali, la gelosia è presente anche in ambito amicale, lavorativo, fraterno.

    L’incertezza e la gelosia patologica
    Vero è che diventa più, la chiamerei viscerale e istintuale, direi quasi animale, nell’ambito amoroso in quanto a differenza del contesto familiare in cui vi è un legame di sangue indelebile e indissolubile, in amore non si ha la certezza che l’altro resti ad ogni costo, sempre e per sempre.....
    https://psicoadvisor.com/gelosia-si-proiet...tner-26313.html
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    “Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati” disse Ernest Hemingway
    Ci sono momenti in cui l’unica vera essenza di ciò che proviamo sembra racchiudersi nel dolore. Sono momenti in cui, oltre alla totale assenza di una possibile via d’uscita, percepiamo di non essere più quelli di prima: abbiamo difficoltà di concentrazione, ci sentiamo stanchi, senza interessi, irritabili.

    Vi siete mai trovati in una situazione come questa? Vi siete mai sentiti così? A molte persone capita di reagire al dolore psicologico in questo modo. Ed è una reazione normale ad eventi di vita avversi, a lutti, fallimenti, perdite importanti. E’ il modo con cui viviamo la tristezza, il dolore, la perdita.

    Per non lasciare alle nostre emozioni il potere di decidere della nostra vita possiamo imparare nuovi modi di viverle. Gestire il dolore psicologico diventa quindi un lasciare che “il dolore sia semplicemente quello è”. Senza cercare di anestetizzarlo a forza. Aggraveremmo solo la nostra sofferenza, rendendo ancora più difficile e doloroso il momento che stiamo attraversando.....
    https://psicoadvisor.com/nulla-e-perduto-h...uovo-12421.html
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    E’ capitato a tutti di notare qualcuno non certo per la sua bellezza ma per la sua personalità carismatica e per quel fascino ammaliante di chi ci sa fare. Ma cosa significa «saperci fare»? Dietro questa affermazione vi è una fitta gamma di qualità molto complesse da spiegare: resilienza, autocontrollo, intelligenza emotiva e, indubbiamente, carisma.

    Il talento, la professionalità, la laboriosità… sono tutte doti fondamentali, tuttavia, potremmo anche essere i migliori del tuo settore, ma se non sappiamo presentarci in modo adeguato, le nostri doti potrebbero passare completamente inosservate.

    Attenzione! Non stiamo dicendo che le competenze professionali passano in secondo piano. Piuttosto stiamo ponendo l’accento su un’ulteriore competenza che, troppo spesso, non viene potenziata; in realtà non si tratta di un’unica caratteristica, bensì di una serie di competenze personali che spesso vengono raggruppate sotto il termine di leadership.......
    https://psicoadvisor.com/come-diventare-un...ader-26386.html
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    La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi. (José Saramago)
    Per tante persone essere single è una scelta ma per alcune questa condizione rappresenta un problema così grande da diventare una patologia nota come anuptafobia (dal latino anupta, senza nozze). Lo “status di single” per alcuni rappresenta un vantaggio, fa sentire liberi, spensierati, pienamente autonomi… per altri, invece, rappresenta una condizione angosciosa, soprattutto nei periodi in cui finisce una relazione o si iniziano ad avere problemi con il partner.

    Tratta questo tema anche il film cult Il diario di Bridget Jones, dove la protagonista è alla costante ricerca dell’amore e dell’equilibrio di una relazione duratura. Ma se nella finzione cinematografica c’è l’immancabile lieto fine, nella realtà può essere difficile uscire dalla condizione di frustrazione legata al fatto di essere single. E’ esperienza comune provare una certa paura all’idea di stare da soli e perdere il partner di vita, ma per chi soffre di anuptafobia, questa paura diventa estremamente consistente: la prospettiva di non trovare un partner diviene un vero e proprio incubo....
    https://psicoadvisor.com/anuptafobia-la-pa...tner-26402.html
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    Non chiedo nulla chiedo solo qualche attenzione in piu. Chiedevo di essere ricambiata, ricevere anch’io tutto ciò che ero disposta a dare, chiedevo di essere amata come non mai. Ma forse chiedevo troppo. Si. Saper amare non è da tutti.
    Ti è mai capitato di vivere una relazione con una persona che mette al primo posto se stessa, che cerca il proprio tornaconto e che non sempre è sincera e autentica? In questi casi, si vive una delle sensazioni più desolanti: sentirsi soli accanto alla persona che si ama. È una situazione più diffusa di quanto si possa immaginare. E diventa estremamente complicata quando, pur sapendolo, non facciamo nulla per reagire.

    Non esiste la mancanza di tempo, esiste la mancanza di interesse
    Ci sono persone che non sanno amare, non sanno condividere, non capiscono cosa voglia dire prendersi cura della coppia, avere attenzione per i dettagli di un rapporto che va nutrito ogni giorno e fatto di piccole cose. Mi riferisco alle persone con carenze affettive, prive di intelligenza emotiva che, in effetti sono in una relazione, ma possono offrire solo infelicità, senso di vuoto e, quindi, solitudine. Questo comportamento ci porta a pensare che l’altro stia offrendo una compagnia falsa quando, in realtà, si tratta di mancanza di maturità affettiva ma non per questo ci fa sentire meno infelici.

    Costruire un rapporto falso per soddisfare i propri bisogni, caratteristiche
    Quando una relazione è caratterizzata dalla necessità di soddisfare i propri bisogni, sicuramente il rapporto non è esente da problemi. Ecco alcuni aspetti caratteriali che contraddistinguono un amore insano:...........
    https://psicoadvisor.com/vivere-una-falsa-...ttiva-2277.html
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    Gli sciacalli sono animali ferocemente territoriali, non vivono in branco ma si muovono singolarmente o in coppia. Una volta individuato il proprio territorio, lo sciacallo respinge con violenza qualsiasi intruso. Gli sciacalli possono predare piccoli animali ma si nutrono soprattutto di animali feriti o già morti (carogne).

    Per questa caratteristica, nel gergo comune si tende a identificare “sciacallo” colui che trae giovamento dalle difficoltà altrui. Molti esseri umani si comportano come sciacalli e nutrono la propria emotività elargendo giudizi, critiche e traendo un implicito beneficio dall’infelicità altrui.

    Molte persone, nell’interagire con gli altri, si comportano da veri e propri sciacalli emotivi. Il paradosso è che lo sciacallo si comporta da sciacallo non solo con gli altri ma anche con se stesso, deprivando la propria esperienza di vita dell’ascolto empatico e della genuina gioia della condivisione.........
    https://psicoadvisor.com/come-difendersi-d...allo-26414.html
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    L’enciclopedia Treccani informa che il termine collaborare etimologicamente viene dal latino tardo ed è composto dai termini «con» e «lavorare»: significa letteralmente lavorare insieme, partecipare attivamente congiuntamente con altri ad un’attività comune.

    La casa, il luogo che abbiamo scelto ci rappresenti e che condividiamo, dev’essere curato come la nostra persona, dobbiamo renderlo accogliente e perlomeno vivibile. Se abbiamo scelto di condividere il nostro spazio fisico ed emotivo con un altro e non è poco, come avviene nella relazione, ognuno deve metterci un pezzo di sé, deve contribuire, a suo modo, alla sua crescita, alla sua costruzione, alla sua evoluzione.

    Convivere significa condividere potere e responsabilità
    Tenete ben a mente che collaborare è ben distante dal concetto di delegare! Delegare è molto meno faticoso a differenza di ciò che si è solito dire. Avere tutto il carico del lavoro addosso è sì impegnativo, ma ci dà il pieno controllo sulle attività da fare, senza il minimo confronto con una mente diversa, con un’opinione differente, con un modo di fare le cose lontano dal nostro.............
    https://psicoadvisor.com/la-convivenza-e-l...ppia-26427.html
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3941 replies since 16/1/2011
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