DISTURBI DELL’OLFATTO

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    UNIVERSO

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    Anosmia, iposmia, iperosmia, parosmia, cacosmia, allucinazioni olfattive.

    Il naso, organo dell’olfatto, è dotato di recettori che rispondono solo a stimoli chimici. Ogni variazione chimica ambientale per suscitare una reazione deve dapprima essere allo stato gassoso e poi passare in soluzione. L’epitelio olfattivo si trova nella fossa nasale superiore, quella che sovrasta il turbinato omonimo ed è la sede dei recettori per l’olfatto. Le sue cellule inviano segnali al bulbo olfattivo che smista a sua volta le informazioni ai centri olfattori. Le sostanze gassose aspirate si sciolgono nella secrezione delle ghiandole di Bowman, che affiancano le cellule olfattive, al fine di stimolare i recettori. Arrivano così impulsi nervosi al nervo olfattorio che le trasmette ai centri olfattori cerebrali. Alcune importanti vie nervose a tal riguardo sono il fascio olfatto-mammillare, il fascio olfatto-paraolfatto ammonico ed il fascio temporo-ammonico.

    L’olfatto è il senso che ci permette di percepire e di discriminare gli odori, consentendoci l’esplorazione ed il controllo dell’ambiente che ci circonda. Poiché i sapori dipendono dagli aromi che stimolano i chemiocettori olfattivi, il gusto e l’olfatto sono fisiologicamente interdipendenti e la disfunzione di uno di essi sovente influenza anche l’altro (anosmia e ageusia). Per anosmia si intende una perdita del senso dell’olfatto ed è dovuta a malattie intranasali: una tumefazione intranasale (es. poliposi) o un'altra causa che impedisce agli odori di raggiungere l’aria olfattiva per danneggiamento temporaneo del neuroepitelio (es. infezioni virali) o che perduri nel tempo (es. rinite atrofica, rinite cronica granulomatosa o allergica). In altri casi si ha una vera e propria distruzione del neuroepitelio olfattivo (malattia intracranica) causata da neoplasie, traumi cranici, chirurgia intracranica. Esiste inoltre un anosmia congenita, detta sindrome di Kallmann associata all’ipogonadismo maschile. Altre cause sono le patologie di tipo degenerativo (es. sclerosi multipla). Per iperosmia si intende un’esagerata sensibilità olfattiva tanto da determinare tutta una serie di disturbi quali la cefalea, la nausea, il vomito e persino crisi di asma bronchiale. È generalmente su base neuropsicoendocrina perché più frequente in gravidanza ed in menopausa. Per parosmia si intende un disturbo, su base neuropsichiatria, caratterizzata dalla percezione di un odore diverso da quello presente nell’ambiente. Per cacosmia si intende una percezione di una sensazione olfattiva sempre sgradevole. Va distinta in cacosmia oggettiva, legata alla presenza di materiale di odore nauseabondo, come avviene nei processi patologici naso-sinusali e rinofaringei (sinusiti, ozena, faringotonsilliti, carie dentarie) e in una cacosmia soggettiva dovuta a lesione delle vie olfattive, (episodi influenzali, tossici, traumi) o affezioni neuropsichiatriche. Per allucinazioni olfattive si intendono infine allucinazioni di odori che non esistono, generalmente associati ad altri disturbi sensitivi dovuti a patologie psichiatriche (es. schizofrenia) oppure di natura tumorale. Più di rado sono da imputare ad etilismo cronico o traumi cerebrali. Tra tutti questi disturbi pertinenti il primo nervo cranico, quali l’anosmia, l’iperosmia, la parosmia, la cacosmia (oggettiva e soggettiva) e le allucinazioni olfattive la più frequente è certamente la forte diminuzione fino alla scomparsa della sensibilità olfattoria, chiamata in termine medico “anosmia”. Percentualmente nella metà dei casi è dovuta ad un’alterazione dell’epitelio della mucosa olfattiva in seguito a lesioni del nervo olfattivo o di alcuni suoi tratti. Ciò si realizza quando flogosi o manifestazioni allergiche (nelle quali l’edema della mucosa sovrasta le cellule olfattive a tal punto da impedire l’accesso delle sostanze odorose), poliposi nasali (ostacolo questa volta meccanico alla progressione degli odori), neoplasie, rinite atrofica, traumi cranici (si realizza una vera e propria rottura dei nervi olfattivi). Nel 20% dei casi l’anosmia può essere imputata ad una banale malattia virale (dovuta ad un rinovirus) come si realizza nella sindrome influenzale, a seguito ad un danneggiamento temporaneo delle vie olfattive. Solo in una piccola percentuale di casi l’anosmia è di origine genetica (di tipo autosomico dominante come nella sindrome di Kalmann) oppure può rappresentare un’alterazione isolata o familiare, talora anche associata a precoce caduta dei capelli e ad emicrania. Nel restante 15% la causa è sconosciuta.


    SCHEMA RIASSUNTIVO
    1) ANOSMIA: Perdita totale del senso dell’olfatto (generalmente dovuta a forme virali o patologie croniche sia su base infiammatoria che allergica delle prime vie respiratorie. Più raramente su base organica quali traumi cranici e neoplasie).

    2) IPOSMIA: Diminuzione del senso dell’olfatto (stesse cause nell’anosmia).

    3) IPEROSMIA: Aumentata sensibilità olfattiva (frequente in gravidanza ma anche su base neuropsichica).

    4) PAROSMIA: Percezione di un odore diverso da quello presente nell’ambiente (generalmente su base neuropsichiatrica).

    5) CACOSMIA: Percezione di una sensazione olfattiva sempre sgradevole. Va distinta in cacosmia oggettiva (materiale di odore nauseabondo come avviene nelle affezioni rinosinositiche ed odontoiatriche) e in cacosmia soggettiva (lesione delle vie olfattive per cause diverse quali forme virali, tossiche, traumi, neoplasie, cause neuropsichiatriche.

    6) ALLUCINAZIONI OLFATTIVE: Percezione di odori che non esistono nell’ambiente (generalmente su base neuropsichiatria schizofrenica oppure neuroplastica).


    APPROCCIO OMEOPATICO
    Come abbiamo visto la perdita o diminuzione dell’olfatto possono dipendere da cause nervose, ma nella maggior parte dei casi sono dovute ad una flogosi pregressa o cronicizzazione delle mucose nasali e dei seni paranasali. Esempi emblematici al riguardo sono la poliposi nasale, l’ipertrofia dei turbinati e l’ozena. In altre evenienze è un episodio infettivo (parainfluenzale oppure influenzale) a provocare una perdita improvvisa dell’olfatto, generalmente solo temporanea e spesso associata all’ageusia (perdita del gusto). Solo in rari casi entrano in gioco patologie neoplastiche, difficilmente interessanti solo il nervo olfattivo ma anche contemporaneamente qualche altro nervo cranico. Più frequenti le anosmie su base psicosomatica in soggetti in cui la perturbazione dell’olfatto rappresenta un segnale non verbale bensì corporeo di un profondo stato di disagio interiore. Lo stesso può accadere non solo nell’anosmia ma anche iperosmia, nella parosmia, soprattutto nella cacosmia e nelle allucinazioni olfattive. Cosa può fare l’omeopatia in tutti questi casi? Quali sono le sue potenzialità ed i suoi limiti? Nelle forme flogistiche, sia virali che batteriche anche cronicizzate con poliposi, ed in quelle su base allergica i risultati a lungo medio termine sono confortanti. Altrettanto soddisfacenti sono le soluzioni omeopatiche nelle forme su base psichica o neuropsichiatria o su base ormonale-immunologica (meccanismo PNEI). Sono palliative le cure nelle lesioni cerebrali organiche. Più difficile è in ogni caso, curare le patologie croniche che necessitano una perfetta conoscenza della Materia Medica irrobustita e sostenuta da un dovizioso e certosino uso del Repertorio. Soprattutto nelle forme neuropsichiatriche di allucinazioni olfattive, parosmie e cacosmie la ricerca repertoriale direi che è essenziale ed indispensabile dal punto di vista strettamente diatesico. Si tratta comunque di casi di non facile risoluzione. I miasmi in gioco sono più di uno: verosimilmente su un terreno psorico di base (anche spesso con componente allergica-iperergica) si è innescata una dominante componente sicotica (basti pensare alle poliposi o cisti dei seni paranasali) e in moltissimi casi si è aggiunto il distruttivo miasma sifilitico (esempio dell’ozena). Ci troviamo di fronte, come spesso accade nelle malattie croniche che perdurano da tanti anni, ad una diatesi trimiasmatica. Occorre sapienza e pazienza. Seguire una precisa valorizzazione gerarchizzazione dei sintomi facendo tesoro della semeiotica clinica. Trattare in primo luogo il miasma più esterno, quello più vistoso ed eclatante, utilizzando, se necessario anche il nosodo corrispondente (Luesinum, Medorrhinum, Tubercolinum, Tubercolinum residum, Psorinum). Sarà poi la volta, dopo eradicato la prima diatesi, del secondo miasma fino ad arrivare alla radice da cui è partita tutta la patologia polidiatesica. Per fortuna che sovente molti rimedi omeopatici possiedono, nella loro genetica patogenesia, tutti e tre i miasmi. Con un colpo solo, dose unica ad alta diluizione, di un vero “simillimum” (Lycopodium, Natrum muriaticum, Pulsatilla, Silicea, Aurum, Sepia, Ammonium muriaticum, Arsenicum album, Kali Bichromicum etc.). magari associato ad una altrettanto altissima dose unica di un nosodo, si può talvolta modificare completamente, in modo dolce e non invasivo, la storia clinica di un anosmia cronica in cui il nervo olfattivo non sia completamente degenerato. Nei casi acuti, per esempio post-influenzali, la strada è certamente più semplice. Talora sono soprattutto le note chiave quelle che ci illuminano il caso. È questa la nostra fortuna. Nelle iperosmie per l’odore del tabacco o di cicche spente sono da prendere in grande considerazione Ignatia, Pulsatilla e Nux vomica. Così in quelle per i cibi cucinati Arsenicum album, Sepia e Colchinum. È per questo motivo che alla fine del capitolo vi sarà uno specchietto riassuntivo di queste importanti note chiave. Un piccolo repertorio delle patologie pertinenti il primo paio di nervi cranici.


    I RIMEDI
    AURUM METALLICUM: Rimedio leader nella Anosmia o Cacosmia oggettiva dovuta a patologie naso-sinusali (es. ozena). È altrettanto indicato nell’iperosmia su base neuropsichica generalmente associata all’ipersensibilità di altri sensi (dolore, gusto, tatto). Nelle allucinazioni olfattive il rimedio avverte l’odore di alcol oppure di materiale fetido in genere. Emblematiche le parole del Kent: “Perdita dell’odorato; narici dolenti, agglutinate, ulcerate, formazioni crostose dentro le narici che si sentono ostruite come anche nella corizza secca”. Cacosmia oggettiva per “alito fetido”…”ulcerazioni sifilitiche nel palato e nella gola con, alcune volte, perforazione del palato duro”. Allucinazioni olfattive per l’alcol. Medie-alte diluizioni.
    AGNUS CASTUS: La sua nota chiave è l’illusione olfattiva di “sentire odore di muschio”. “Si lamenta di odori immaginari, come di aringa o di muschio sotto il naso“ (Allen). Allucinazioni olfattive. In passato era un rimedio per “vecchi peccatori con gonorrea” (Allen), oggi, pur essendo un rimedio di senilità precoce può trovare indicazione anche in soggetti giovani che hanno fatto uso di farmaci indicati nella disfunzione erettile con completa flaccidità del pene o mancanza di libido. Può trattarsi anche talora di una forma di parosmia: scambia per esempio, l’odore dell’alcol con quello del muschio. È conveniente utilizzarlo in scala ascendente in dosi uniche settimanali (30 ch, 200 ch, 1000 ch, 10000 ch). Nei cattivi effetti dovuti alla soppressione di gonorrea è utile associare una dose unica alla 200 ch di Medorrhinum.
    ALBUM CEPA: Nella rinite allergica primaverile con secrezione bruciante che corrode il naso e il labbro superiore. Ma anche nella poliposi nasale. Rimedio di Anosmia o iposmia. Basse-medie diluizioni.
    AMMONIUM CARBONICUM: Naso otturato soprattutto di notte con respiro rumoroso per catarro nasale nei bambini che sono costretti a respirare a bocca aperta. Rimedio di colizza cronica e poliposi con conseguente anosmia, ma anche di “tonsilliti purulente” (Allen) con cattivo odore nella gola (Cacosmia oggettiva). Dosi uniche sia in bassa diluizione (7 ch, 9 ch, 15 ch, 30 ch) che, più distanziate nel tempo in alta diluizione (30 ch, 200 ch, 1000 ch, 10000 ch).
    ANACARDIUM ORIENTALIS: Rimedio leader nelle dissociazioni mentali. Il paziente sente dentro di sé due volontà opposte: una che lo comanda a fare ciò che l’altra gli proibisce. La sua allucinazione olfattiva è quella di sentire “odore di sterco” oppure “zolfo”. Alte diluizioni.
    ARSENICUM ALBUM: Nella tipologia sensibile con due precise caratteristiche: L’iperosmia per i cibi cotti oppure la parosmia o l’allucinazione olfattiva di zolfo. Alte diluizioni.
    ACONITUM: rimedio leader nelle forme influenzali acute febbrili con anosmia. Medie-alte diluizioni.
    BARITA CARBONICA: Nell’anosmia dovuta a tumefazione intranasale come si osserva nella poliposi nasale. Medie alte diluizioni.
    CAUSTICUM: Nella paralisi del nervo oftalmico con anosmia conseguente a patologia intracranica. Spesso è associata a paralisi del nervo acustico (VIII paio), facciale (VII paio), glosso faringeo (IX paio). L’anosmia è accompagnata da ageusia (assenza di gusto). La sua è solo un azione palliativa. Medie alte diluizioni.
    CADMIUM SULFURICUM: Anche questo è un rimedio di patologie organiche cerebrali: segue le post-ictus, neoplasie. “Disturbi del gusto, anosmia, difficoltà nel muovere la lingua ed ingoiare (glossofaringeo ed ipoglosso)” (Kent).
    CALCAREA SULFURICA: Cacosmia oggettiva “nel naso si formano croste e si ha la sensazione di grande aridezza. Dolori offensivi dal naso” (Kent). Carie delle ossa nasali con “perdita dell’odorato” (Kent). Medie-alte diluizioni.
    CINA: Nell’iperosmia dovuta a malattie parassitologiche (verminosi). Basse medie diluizioni.
    COLCHICUM AUTUMNALIS: Nell’iperosmia, con nausea, vomito e senso di svenimento, dovuta a cibi cucinati (pesce ma anche uova o carne grassa) come Arsenicum e Sepia. Anche nelle parosmie ed allucinazioni olfattive. “Un altro carattere più marcato in colchicum è l’estrema sensibilità agli odori che il paziente e non altri avverte, e per tali motivi va soggetto a nausee… L’aggravamento con gli odori costituisce uno stato anafilattico del paziente (Kent). Medie alte diluizioni.
    GRAPHITES: “Odorato molto acuto” (Iperosmia) per cui il paziente non può tollerare i fiori, o perdite dell’odorato (anosmia) con aridezza del naso e corizza” (Kent). Alte diluizioni.
    HYPERICUM P.: Come palliativo nelle patologie intracraniche che ledono il nervo oftalmico. (Causticum, Acidum solfuricum) con anosmia. medie-alte diluizioni.
    IGNATIA: Rimedio leader nell’anosmia, Iperosmia, Parosmia (soggettiva) e nella cacosmia in soggetti con turbe neuropsichiche con carattere paradossale e contraddittorio. Medie-alte diluizioni.
    KALI BICHROMICUM: Nell’anosmia e nella cacosmia conseguente a rinosinusite cronica. “odore fetido del naso; sensazione di aridità lungo le narici (cacosmia oggettiva), perdita di odorato (anosmia) e chiusura nasale durante la notte per muco nasale troppo viscido da poter essere soffiato” (Kent). Medie diluizioni.
    KALI SULFURICUM: “Odorato dapprima ipersensibile (Iperosmia), poi perduto (anosmia), starnutazione, corizza, naso edematoso” (Kent). Utile in bassa-media diluizione nelle forme post virali influenzali (Pulsatilla).
    LACHESIS: Nell’iperosmia e cacosmia nelle tipologie sensibili. Non si tratta comunque di un sintomo molto frequente. Alte diluizioni.
    LAC CANINUM: Allucinazioni olfattive, nell’iperosmia (ai fiori) ma soprattutto allucinazioni uditive. Stato isterico. Alte diluizioni.
    LYCOPODIUM: Nell’Anosmia con sensazione di naso chiuso di notte e nell’iperosmia (ai fiori) nella tipologia sensibile. Alte diluizioni.
    MEDORRHINUM: Nosodo utilissimo quando vi è stata una gonorrea in precedenza. Leader nella poliposi nasale con anosmia. “Cura ostinato catarro nasale, ostruzione della parete posteriore del naso con anosmia e secrezione di muco bianco o giallastro. Fa ricomparire una scarica uretrale in una gonorrea soppressa molti anni prima” (Kent). Alte e altissime diluizioni in dose unica mensile.
    MERCURIUS SOLUBILIS: Nella cacosmia oggettiva delle malattie odontoiatriche e dell’orofaringe con lingua farinosa ed alito fetido. Medie diluizioni.
    MEZEREUM: Cacosmia oggettiva, con ozena, “carie sifilitiche” con aggravamento notturno degenerazione atrofica della mucosa nasale. Rimedio di ipoacusia (Cutenemento dell’ VIII). Medie diluizioni.
    NATRUM ARSENICATUM: “Ipertrofia dei turbinati con difficoltà a respirare. Ozena, naso arrossato, dolente, iperosmia seguita da anosmia. Starnutazione frequente” (Kent). Medie-alte diluizioni.
    NATRUM CARBONICUM: “Nelle narici si formano dense croste ed ulcerazioni. Ozena molto fetido” (Kent). Nell’anosmia dovuta a rinosinusiti croniche oppure nella cacosmia oggettiva.”
    Catarro che dalle narici si estende alla gola” (Allen). Medie-alte diluizioni.
    NATRUM MURIATICUM: Soprattutto nell’anosmia conseguente a rinopatia allergica nella tipologia sensibile. Medie-alte diluizioni.
    NITRICUM ACIDUM: Soprattutto nella cacosmia oggettiva conseguente ad ozena nella tipologia sensibile. Medie-alte diluizioni.
    NUX VOMICA: Nell’iperosmia psicosomatica e talora anche nelle parosmie o allucinazioni olfattive (odore di formaggio o di zolfo oppure odore di sangue). Nella tipologia sensibile. Medie-alte diluizioni
    PHYTOLACCA: Nell’ozena sifilitico con cacosmia oggettiva, nelle rinisinusiti croniche e carie dentarie. Medie-alte diluizioni.
    PLATINA: Nella cacosmia, iperosmia ed allucinazioni olfattive nella tipologia sensibile. Alte diluizioni.
    PULSATILLA: “Anosmia. Ipertrofia dei turbinati, talora ulcerazioni della mucosa nasale. Naso chiuso di sera con talvolta scarica nasale acquosa con molti starnuti, ma completamento libero, aperto la mattina, all’aria aperta” (Kent). Rimedio di anosmia, ma anche di parosmie ed allucinazioni olfattive (odori di topi, odore di tabacco, di caffè). Anche nelle anosmie ed ageusie post-influenzali. In quest’ultimo caso sono indicate le basse-medie diluizioni. Nella tipologia sensibile le alte-altissime diluizioni in dose unica globuli.
    PHOSPHORUS: Rimedio di anosmia, iperosmia (per i fiori) ed allucinazioni olfattive (cacosmia, perché sente ovunque odori fecaloidi; anche Sulfur, Belladonna, Aurum) nella tipologia sensibile. Alte ed altissime diluizioni.
    SABADILLA: Rimedio di anosmia ed iperosmia nelle rinopatie allergiche. “Iperosmia e febbre da fieno” con ipersensibilità all’odore dei fiori, del fieno e di molte sostanze vegetali che si essiccano, tra le quali anche la frutta il cui odore non viene sopportato neppure tra le mura domestiche” (Kent). Un prurito peculiare che si osserva in molti casi di rinopatie allergiche stagionali è quello che si registra sul palato duro e molle, “tanto che il paziente deve soffregarlo con la lingua” (Kent). Associato al prurito vi è anche corizza (con secrezione nasale prima liquida, poi sempre più densa, migliorata dal calore umido dei suffumigi) e continui starnuti. Basse-medie diluizioni.
    SAMBUCUS NIGER: Nell’anosmia dei bambini piccoli su base allergica o infettiva. Basse-medie diluizioni.
    SANGUINARIA CANADESIS: Rimedio di iperosmia nei confronti dei fiori, soprattutto delle rose. (Kent). Cefalee periodiche settimanali. Talvolta anche anosmia ed allucinazioni olfattive (odore di cipolla arrostita). Medie diluizioni.
    SEPIA: “Perdita di odorato (anosmia); croste gialle, verdastre che si formano entro il naso e difficilmente vengono soffiate” (Kent). Grande rimedio di iperosmia (specie in gravidanza, durante il puerperio ed in menopausa) per i cibi cotti in genere (anche Arsenicum, Colchicun, Lachesis). Alte-altissime diluizioni.
    STAPHISAGRIA: Anosmia sia su base neuropsichica nelle tipologie sensibili che su base organica nelle sequele di interventi neurochirurgici. Alte diluizioni.
    STRAMONIUM: Nell’iperosmia e cacosmia soggettiva. Medie-alte diluizioni.
    SULFUR: Rimedio talora ad allucinazioni olfattive (odore di zolfo, di capelli bruciati, di feci) ma anche di iperosmia nella tipologia sensibile. Alte e altissime diluizioni.
    SILICEA: Allucinazioni olfattive (odore di sangue). Alte diluizioni.
    THUYA: Nell’iperosmia e cacosmia. Nella tipologia sensibile. Alte-altissime diluizioni.
    VERATRUM ALBUM: Anosmia su base psicosomatica nella tipologia sensibile alte diluizioni.


    SPECCHIETTO RIASSUNTIVO REPERTORIALE
    IPEROSMIE PIU’ COMUNI
    Ignatia, Nux Vomica, Pulsatilla: per l’odore del fumo di tabacco e specialmente delle cicche spente.
    Arsenicum, Colchicum, Sepia ma anche coccolus, Digitalis, Lachesis e Ipeca per i cibi cotti in generale.
    Argentum Nitricum e Lachesis per il caffè.
    Graphites, Hyosciamus, Lac Caninum, Lycopodium, Nux Vomica e Phosphorus per i fiori.
    Tabacum per il vino.
    Agaricus M. per l’aceto

    ALLUCINAZIONI OLFATTIVE
    Anacardium O.: odore di legno bruciato o più spesso di sterco di piccione.
    Euphorbium: odore di topo.
    Pulsatilla: odore di caffè o di tabacco.
    Sulfur: odore di legno bruciato, di materiale fecale, di zolfo, di fumo, di sapone, di capelli bruciati, di corno bruciato.
    Sanguinaria Canadensis: odore di cipolle arrostite.
    Graphites: odore di zolfo, di capelli bruciati.
    Nux Vomica: odore di zolfo, di sangue, di formaggio.
    Aurum: odore di alcol.
    Benzoic Acidum: odore di cavoli.
    Corallium rubrum: odore di cipolle.
    Barita Carbonica: odore di fumo di pipa.
    Colchicum: odore di fumo.
    Agnus Castus: odore di muschio o di aringa.
    http://aldoercoli.altervista.org/olfatto.html

    Aldo Ercoli
    Specialista in cardiologia e malattie dell'apparato respiratorio.
    Docente in Medicina Naturale
     
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