Approccio Omeopatico alla Fibrosi Cistica

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    Una crescita stentata, una tosse cronica con flogosi recidivanti a carico dell’albero respiratorio, una diarrea cronica. Questi i caratteri clinici essenziali e presenti contemporaneamente nella forma classica, quella più comune, della Fibrosi Cistica. La più comune delle malattie genetiche che si riscontra in età pediatrica (1 su 2500). E’ il risultato finale, alquanto devastante ed implacabile, di un difetto di una proteina di un canale ionico, il recettore trasmembrana della Fibrosi Cistica (CFRT), sito nelle membrane delle cellule che contornano i dotti esocrini. Che cosa succede? Accade che questo difetto, dovuto alla mutazione del gene (più comunemente sul cromosoma 7) comporta un alterato trasporto degli ioni cloro a cui consegue una riduzione del sodio e dell’acqua. Conseguenza di tutto ciò sono le secrezioni viscide (non a caso la malattia è ancora chiamata Mucoviscidosi) a carico del polmone, del pancreas, dei dotti biliari e delle cellule intestinali. La nostra ricerca in ambito omeopatico consiste nel trovare rimedi che ricalchino, quanto più fedelmente, le diverse sfaccettature cliniche della devastante malattia. Le caratteristiche cliniche più comuni consistono in disturbi generali quali deficit staturo-ponderale e facile affaticabilità durante l’esercizio fisico; nei severi disturbi respiratori cronici (tosse, polmonite ricorrente, bronchiettasie; sinusite, polipi nasali) e nei frequentissimi sintomi gastrointestinali con evidente sindrome da malassorbimento, pancreatite cronica con feci ipocromiche e voluminose (tipo scibali scure), talora nel 10%-15% di neonati ostruzione intestinale per “ileo da meconio”. Né mancano sporadici casi tardivi di infertilità nei maschi per atrofia dei dotti deferenti. Severa la prognosi con una mortalità precoce (secondo alcuni dati non superiore ai 30 anni) mitigata dal trapianto di organi, in verità procedimento non alla portata di tutti e generalmente non sempre tempestivo. Lo screening del test del sudore per documentare gli altri valori di cloruro e di sodio? Certamente utile per confermare il sospetto diagnostico ma ancora prima ci si può avvalere dello screening per la terapia immunoreattiva nei neonati che è in grado di individuare ben il 75% dei casi. E la terapia? Un disastro. Non vi è attualmente alcuna cura efficace per la Fibrosi Cistica(F.C.). Solo cure palliative: antibiotici e cortisonici nelle infezioni broncopolmonari, terapie sostitutive con enzimi pancreatici per via orale, fisioterapia per il drenaggio delle secrezioni bronchiali. Chiediamoci ora se l’omeopatia può fare di più, o almeno può essere di una certa utilità come trattamento palliativo. Inorriditi i nostri detrattori esprimono parere negativo. Ma non è l’omeopatia “quella scienza che cura le piccole cose? Quelle che guariscono da sole? Quelle di coloro che non hanno niente? Come possono questi “granulini” affrontare una malattia così seria?” Nessuno mai potrà riparare quella mutazione del gene sul cromosoma 7. Ma quante possibilità ci offre la terapia dei simili nel migliorare tanti quadri drammatici rispettando quel “terreno immunitario” così devastato dalla terapia allopatica? Quanti “rimedi-gioielli” possono cambiare la tendenza alle polmoniti recidivanti (basti pensare a Silicea) o nelle sindromi da malassorbimento intestinale con pancreopatie croniche (basti pensare a China). E le secrezioni viscide, vischiose? Kali Bichromicum e Kali Muriaticum: certamente i migliori. Per non parlare poi della radicale profondità di azione di nosodi quali soprattutto Tubercolinum (TK) ma anche Psorinum e talora, nelle forme sicotiche, Medorrhinum. Ed i rimedi di fondo, quelli che coprono, come un puzzle, tutto il quadro clinico? Phosphorus e Silicea in primis ma ancora tanti altri da Natrum Murriaticum a Lycopodium, da Arsenicum Album a Pulsatilla, da Sepia a Barita Carbonica. Persino nell’ileo da meconio si possano favorevolmente utilizzare come palliativi Opium, Sanicula, Plumbum, Pyrogenium. Nel trattamento clinico allopatico si sottolinea “l’importanza della diagnosi precoce e un approccio di assistenza e terapia multidisciplinare” (John Murtagh). Se viene incoraggiata giustamente persino la scelta dietetica perché non provare l’omeopatia? Utilizzare i rimedi omeopatici comporta però “una certa ginnastica mentale”, una certosina ricerca repertoriale, un ottima conoscenza della Materia Medica. Ci sono poi delle “strane modalità reattive” oppure delle “sensazioni che sembrano senza senso alcuno” che non vanno affatto sottovalutate. Sono le nostre “note chiave”, spesso scorciatoie fortunate che possano portarci direttamente al rimedio “simillimum”. E poi perché nelle acuzie, in quei momenti così drammatici che si presentano nel decorso della devastante patologia morbosa, non affiancare qualche rimedio ben scelto? E ancora, come sintomatici cronici, siamo certi che rimedi del calibro di Antimonium Tartaricum oppure Stannum siano meno efficaci dei fluidificanti bronchiali di sintesi? Avete presente quello stato di collasso con diarrea profusa e sudorazione fredda sulla fronte di Veratrum Album? E quello stato di insufficienza respiratoria acuta con cianosi, sudore freddo su tutto il corpo e anche alvo diarroico che richiama il quadro patogenetico di Carbo Vegetabilis? Dai rimedi di acuzie a quelli di fondo l’omeopatia può essere di valido ausilio nella F.C. (Fibrosi Cistica). Ma un compito non facile ci attende perché, pur senza illudere nessuno, occorre personalizzare quanto più possibile la terapia. Non esiste un protocollo terapeutico da seguire valido in tutti i casi. Le forme fruste sono più comuni di quanto si pensasse un tempo e le stesse sfaccettature cliniche sintomatologiche della forma morbosa ce lo conferma. Si tratta poi di una patologia polimiasmatica, inizialmente tubercolinica-psorica-sicotica. Il miasma luesinico fa capolino solo negli stadi terminali, nei vicoli ciechi di strade senza ritorno. Nella pratica clinica omeopatica i nosodi dovrebbero essere dati solo sulla totalità dei sintomi fisici e psichici e mai per la patologia da cui derivano. Asserisce Kent che è da incompetenti dare Psorinum per la scabbia Medorrhinum per la blenorragia, Syphylinum (luesinum) per la sifilide. E, aggiunge Nebel, Tubercolinum (T.K.) per la tubercolosi. Se non vi è la totalità dei sintomi il nosode può essere somministrato solamente, ed in alta-altissima diluizione, per sbloccare un caso intricato in cui i rimedi, anche se bene scelti, non avevano sortito effetti positivi (S.F. Hahneman. Trattato sulle Malattie Croniche del 1824). Questa volta, parlo della F.C., si può fare un eccezione a questa regola: vi sono due nosodi, T.K. e Psorinum, che coprono bene la quasi totalità dei sintomi psicofisici. Occorre iniziare proprio con due dosi, in diluizione elevata, distanziate di venti-trenta giorni l’una dall’altra. Contemporaneamente è conveniente utilizzare il “simillimun” in dosi uniche in scala prima bassa e poi alta, distanziate tra loro da una o due settimane. Altri omeopati propendono per l’utilizzo di dosi 50 Millesimali. E’ anche talora necessario, mattina e pomeriggio, aggiungere un sintomatico acuto o cronico nelle affezioni polmonari o in quelle gastroenteriche. Dopo queste linee guida generali passiamo in rassegna i singoli rimedi in particolare.

    I rimedi: i nosodi
    1) T.K. (Tubercolinum): E’ non solo il nosodo ma anche il rimedio che più di ogni altro ricalca il quadro clinico della malattia: crescita stentata pur alimentandosi bene oppure avversione per il cibo, affezioni broncopolmonari recidivanti febbrili, patologie a carico dell’apparato gastroenterico con diarrea cronica, sudorazione profusa e di odore peculiare. “Sudore eccessivo nella diarrea cronica specie al mattino ma talora stipsi talmente marcata da provocare subocclusione intestinale… nelle forme febbrili intermittenti in pazienti nervosi, anemici, deboli che ammalano ogni momento di forme polmonari… sudore non solo dall’esercizio fisico ma anche mentale che tinge di giallo i tessuti…” (Kent).
    “Tosse secca soffocante, peggio in camera calda, che poi diviene più matura con espettorazione densa, giallastra in ogni stagione dell’anno, non solo o soprattutto d’inverno (Psorinum)…calore e sudore durante il sonno…” (Boardman).
    “Sudorazione eccessiva in soggetto con diarrea cronica; deve alzarsi dal letto per la diarrea oppure ha la diarrea peggiorata al mattino (Aloe, Sulphur)…Tubercolinum sembra essere complementare a Drosera Rotundifolia ed a Silicea (nelle forme broncopolmonari n.d.r.); sembra quasi che con questi tre rimedi si possa, per così dire, passare da uno all’altro…” (M.L.Tyler).
    Ancora ascoltiamo Kent “T.K. è un potente antipsorico che segue (o precede n.d.r.) bene Psorinum… nelle forme febbrili intermittenti in soggetti che ammalano ogni momento con diatesi eredo-tubercolinica… deboli, magri, longilinei, con sudorazione profusa… un paio di dosi al alta o altissima diluzione (200 CH- 1000 CH - 10.000 CH) distanziate da un lungo intervallo di tempo (un mese circa n.d.r.) possono aumentare le loro difese immunitarie”. Tubercolinum è un vero “apripista” nella maggior parte dei casi di F.C. Ma non è questa una regola rigida in quanto vi possono essere rimedi più corrispondenti al singolo caso. Il malato presenta più miasmi contemporaneamente, coesiste in lui anche la psora e la sicosi. “Questi miasmi devono esser “annichiliti” uno per volta… i loro differenti rimedi devono essere impiegati in alternanza, secondo la necessità, fino al termine della cura… occorre lasciare a ciascun rimedio il tempo necessario per completare la sua azione” (S. Hahneman).
    L’Allen infine è il più preciso nella descrizione, minuziosa e particolareggiata, della patogenesia del rimedio: “i sintomi cambiano sempre da un organo all’altro, dal polmone all’intestino, al fegato… prende freddo facilmente ed ammala di forme broncopolmonari… rapida emaciazione con dimagrimento pur alimentandosi bene (Abrotanum, Conium, Natrum Mur., Iodum)… imperiosa diarrea, specie al mattino presto, con feci marroni, acquose, untuose, di cattivo odore… sudorazione abbondante, specie di notte”. Sia l’Allen che gli altri grandi omeopati citati ci danno un quadro che ricalca alla perfezione il calvario di questi malati.
    2) Psorinum: “Sudorazione profusa e di cattivo odore… sudore freddo dopo il minimo esercizio in soggetti deboli, emaciati per malattie spossanti che li rendono esausti… tossi secche, asmatiche… diarrea cronica, frequente sia di giorno che di notte (China)” (Kent).
    Psorinum ha sempre freddo, è triste, disperato. Diarrea brusca ed imperiosa (specie dall’una alle 4 di notte) presenta feci acquose, brunastre, di odore molto fetido (uova marce o formaggio stagionato). Tosse cronica che ritorna ogni inverno, spesso alternando con malattie cutanee, lo sveglia la sera mentre dorme, con espettorazione vischiosa, secca, di colore giallo-verdastro. Sudori, specie alle mani ed ai piedi, vischiose e sgradevoli.
    “Il piede sinistro è più freddo del destro” (Allen). Psorinum è un bambino che migliora sempre mangiando ma non cresce bene. E’ buono e gioca bene tutto il giorno, mentre è agitato, noioso e grida tutta la notte (Jalapa). Il sudore sgradevole, le ripetute forme febbrili polmonari (o la bronchite asmatica), la diarrea cronica, gli eczemi… lo rendono disperato. Il sudore si fa più intenso durante le malattie acute febbrili, con conseguente perdita di sali minerali ed ulteriore peggioramento di tutte le sue sofferenze (Caladium, Natrum Mur.). Se è vero che come asserisce S. Hahneman occorre la totalità dei sintomi per dare Psorinum è, nel contempo, altrettanto vero che questo nosode ricalca, in modo perfetto, un peculiare quadro clinico della F.C.: quello dell’aggravamento durante la stagione invernale e dell’alternanza di sintomi morbosi (periodicità ed alternanza). Come per T.K. anche per Psorinum è conveniente somministrare due dosi, ad alta diluizione, distanziate di un mese. E’ conveniente talora associare un rimedio di fondo (Phosphorus, Silicea, China, Kali Bichromicum).
    3) Medorrhinum: “Questo rimedio ha guarito molti casi di marasma (stato cachettico) in neonati da genitori sicotici… bambini nati da padre sicotico sono soggetti ad attacchi di vomito oppure di diarrea con emaciazione… appetito rapace anche dopo aver mangiato… asma in bambini sicotici…bronchiti croniche, recidivanti, con espettorato viscido, copioso, bianco-giallastro oppure verdastro… tosse notturna, peggiorata in camera calda… bruciore alle piante dei piedi… il bambino dorme in posizione fetale (genupettorale)… eczema da pannolino nei neonati… miglioramento in località marina…” (Kent).
    “Stipsi con feci aderenti ed argillose, molto difficili da espellere… asma che migliora al mare ed in decubito prono… grande agitazione diurna… non trova pace di giorno mentre la notte il bambino dorme tranquillo (opposto a Psorinum)…ad eccezione di quando si ammala di forme broncopolmonari, con tosse prima secca, dolorosa, continua… poi espettorazione difficile, schiumosa, vischiosa, talora con bollicine grigiastre” (Allen).
    “Medorrhinum è un rimedio molto potente e di ampio impiego, ma solo sulle sue precise indicazioni: miglioramento in riva al mare, con il tempo umido e giacendo sull’addome; peggiorato dall’alba al tramonto (l’opposto di Syphylinum)” (M.L.Tyler).
    4) Luesinum (Syphylinum): Diarrea senza dolori addominali che costringono il malato ad alzarsi dal letto nelle prime ore del mattino, aggravata in località marina, migliorata in montagna. Rinorrea con secrezione giallastra o verdastra, irritante e putrida. Bronchite asmatica cronica in pazienti che peggiorano di notte e con il tempo umido, specie quando piove. Tosse notturna, secca, spasmodica al tal punto di impedire il sonno, peggiorata stando distesi sul lato destro (Mercurius Sol.). E’ un nosode che risulta utile nelle F.C. in soggetti fluorici con febbri notturne dovute a broncopolmoniti recidivanti.


    I rimedi più importanti
    1) Phosphorus: Sono bambini di costituzione debole sin dalla nascita che crescono rapidamente ma gracili oppure di ragazzi emaciati che dimagriscono a vista d’occhio. E’ certamente il rimedio leader in questa patologia perché copre ogni sintomo importante: dalla crescita non armonica alle turbe gastroenteriche con sindrome da malassorbimento intestinale, dalle forme febbrili a carico dell’apparato respiratorio (anche con emoftoe da bronchiettasie) alla sudorazione profusa. “Flatulenze, con espulsioni di feci “a getto”, fetide, talora, invece, come creta, commiste a pezzettini lucenti come grasso” (Kent). Il dimagrimento è accentuato nonostante la fame intensa, anche notturna. Vi è un’epatopatia su base sia biliare (bile spessa) che epatocitaria (degenerazione steatosica). L’ano talora viene definito “costantemente aperto” (Apis) come “acqua che fuoriesce dal rubinetto” (Podophyllum). Le feci possono essere molto grassose (steatorrea da insufficienza esocrina pancreatica) oppure biancastre (da assenza di bile). La diarrea è senza forti dolori ma molto debilitante (China; diarrea non spossante Phosphoric Acid). Vi è spesso urgenza di andare al bagno per le scariche diarroiche. Solo eccezionalmente si possono avere feci dure, piccole, vischiose e biancastre, difficili da espellere. La tosse secca, irritante, dolorosa, spossante è sempre peggiorata dall’aria fredda, andando dal caldo al freddo (opposto Bryonia), specie di notte, prima di mezzanotte. Tutto il corpo è scosso dai colpi di tosse con senso di oppressione al petto e dolori brucianti tanto che il paziente deve sedersi per trovare miglioramento e riuscire ad espettorare. L’espettorato è vischioso, secco, purulento, talora anche misto a sangue. Vi è una tendenza alle emorragie sia su base costituzionale che per epatopatia cronica e carenza di vitamina K per malassorbimento intestinale. Emottisi ripetute. Bruciori tra le scapole; bruciore alle palme delle mani (alle mani e ai piedi Medorrhunum). Sudori spossanti, freddi, vischiosi che sopraggiungono più spesso al mattino e sono di un odore strano, talora anche salato. Certo che questo gracile bambino cresce proprio male tra diarree e broncopolmoniti, tra emorragie e sudori spossanti. C’è proprio tutto della F.C.!!
    2)China: E’ il miglior rimedio nelle sindromi da malassorbimento intestinale con evidenti ripercussioni sulla crescita che sulle condizioni generali del malato. “Sintomi che tendono verso lo stato cachettico (pallore, anemia, dimagrimento marcato, astenia) e che trovano giovamento da China” (Kent). Meteorismo addominale sia sopra che sott’ombelicale, con coliche flatulenti soprattutto di notte, dopo aver mangiato frutta ma anche di giorno, dopo i pasti. E’ una diarrea non dolorosa ma spossante con molti gas intestinali. Le feci sono poi giallognole, talora brunastre e, dato notevole per la malattia in questione, contengono Alimenti non digeribili. Talvolta, come in Phosporus, vi possono essere emorragie intestinali oppure epistassi (dovute a carenza di vitamina K da malassorbimento intestinale). La tendenza agli edemi agli arti inferiori, se non all’anasarca vero e proprio, è dovuto all’ipoproteinemia, in particolare all’ipoalbuminemia ematica come si evince dal quadro elettroforetico delle proteine. “La condizione catarrale di tutte le mucose” (Allen), la tosse soprattutto notturna stando distesi e la febbre sono gli unici elementi pertinenti l’apparato respiratorio. I sudori sono invece frequenti, spossanti, soprattutto notturni. Durante la febbre il paziente ha brividi ma non ha voglia di bere. L’ittero su base biliare da stasi biliare è un'altra eventualità presente nel quadro clinico del rimedio. Altra caratteristica è la periodicità dei sintomi clinici. Nell’ottica patogenetica mentre Silicea è più indicata per le ricorrenti flogosi bronco-polmonari, China lo è più per la diarrea, con steatorrea, da malassorbimento intestinale. Come per Phosphorus è conveniente utilizzare dosi uniche in alta o altissima diluzione, oppure le cinquantamillesimali a lunghe distanze di tempo. Lo stesso rimedio in omeodrop, gocce o spray potenziabili con la succussione, può essere somministrato, in aggiunta, in basse diluizioni (5 CH- 7 CH), due volte al giorno per lunghi tenerdi.
    3) Silicea: Il bambino Silicea ha ogni tipo di disturbi possibili: cresce malaticcio, non vuole il latte materno e nessun altra qualità di cibo. Può avere “ileo da meconio” per inattività intestinale ad espellere le feci. Presenta meteorismo addominale soprattutto nei bambini ma anche negli adulti (Barita Carbonica). Feci “ad altalena”. La diarrea cronica infantile con coliche e flatulenze, sempre migliorata dal calore, non è quindi un’eccezione. Lo stesso Kent descrive il rimedio come “uno dei più grandi rimedi della diarrea cronica durante la guerra americana di secessione”. E’ un bambino gracile, molto freddoloso che ammala soprattutto di forme respiratorie con bronchiettasie e polmoniti: tosse secca con raucedine, sempre peggiorata dal freddo, poi rumori aspri, bronchiali, asma “umido”, con bronchi pieni di muco e senso di soffocamento (Natrum Sulfuricum). Espettorazioni profuse, fetide, verdastre, purulenti soprattutto di giorno: muco viscido, “latteo”, sanguinolento, schiumoso. Il bambino è pallido, anemico, ha molta sete. E’ il miglior rimedio nelle forme polmonari della F.C. Il sudore è poi copioso, specie alla nuca ed ai piedi, ove assume un odore “offensivo”. Silicea contende il primato a Phosphorus come rimedio di fondo, come vero e proprio “simillimun” in questa forma morbosa. Alte e altissime diluizioni nella tipologia sensibile.
    4) Sepia: E’ un ottimo rimedio nella tipologia specifica: bambino astenico che cresce stentatamente, sotto peso, con nevi cutanei, introverso, solitario nei giochi, depresso. La diarrea al mattino, di buon ora, con borborigmi e molte flatulenze si aggrava dopo aver mangiato, soprattutto dopo cibi grassi. Diarrea cronica che si alterna a stipsi, feci commiste a muco gelatinoso. La crescita staturo-panderale non è quindi ottimale. La nausea per il cibo è costante, anche nel bambino più grandicello che avversa la carne, le patate, le cipolle. Tosse secca, convulsiva, specie la sera, andando a letto; talvolta non può dormire di notte a causa della tosse incessante; oppressione al torace la mattina e la sera. Bronchite asmatica nei bambini (Natrum Sulfuricum). Catarro-bronchiale con espettorazione densa, tenace con tosse violenta e vomito. Cute grassa, vischiosa, sporca (Psorinum) di cattivo odore, con lentiggini e macchie nerastre ovunque. Sudore di odore dolciastro oppure “di zuppa di porri” (Allen); sudori durante il sonno (Conium; il contrario Sambucus che ha sudori al risveglio); sudori solamente sulle parti scoperte; sudori profusi a livello scrotale o perineale. E’ difficile, o meglio, non sempre si pensa ad una Sepia infantile. Ed è spesso un errore. Stessa patologia dei precedenti.


    I due Kali più indicati: Kali Muriaticum e Kali Bichromicum
    Sono rimedi utili quando si tratta di rendere meno viscide e filamentose, soprattutto le secrezioni molto vischiose, le secrezioni.
    Kali Muriaticum non è solo il rimedio leader nel fluidificare il muco presente nella tuba di Eustacchio (mucosità nasali, nel faringe, vischiose, aderenti) ma è eccellente in ogni forma, sia acuta o cronica, ove l’infiammazione sulle mucose provochi un essudato fibrinoso con prendomembrane giallastre, biancastre o grigiastre. La tosse secca con mucosità specie, vischiose, lattiginose, biancastre può essere il regno di una broncopolmonite. Lo stesso accade a livello intestinale ove, accanto al vomito vischioso, spesso e biancastro, si possono avere diarrea acquosa e schiumosa.

    “Kali Bichromicum pur presentando una somiglianza generale con tutti i Kali, ha anche delle specifiche peculiarità che derivano dagli acidi che lo compongono. L’acido cromico è molto irritante: un potente corrosivo che distrugge molto rapidamente i tessuti animali e penetra profondamente nelle parti colpite producendo un’ulcera profonda. Agisce bene sui bambini grassi o rotondetti, più che gli adulti” (E. A. Farrington). Le secrezioni che produce il rimedio sono simili a quelle della F.C.: aderenti, vischiose, filanti, gelatinose. La sinusite mascellare con rinorrea spessa, giallastra, verdastra, tipo “gomma americana” è la nota chiave di Kali Bichromicum. Così come la tosse violenta con espettorato vischioso e filante, mucopurulento che fuoriesce dalla bocca in lunghi filamenti. E’ il rimedio forse più vicino al nosode Luesinum, nelle forme più tipiche e devastanti della malattia. La diarrea mattutina, una diarrea cronica con feci giallastre, incolori e inodori talora anche brunastre e schiumose, completano un quadro clinico per certi versi speculare. Le diluizioni dei Kali variano in rapporto alla legge della similitudine. Come solo sintomatici cronici sono preferibili le basse e medie diluizioni.

    Alcuni rimedi di emergenze, quali sintomatici acuti
    1) Carbo Vegetabis: E’ il rimedio, tra l’altro, degli stati disperati in soggetti cianotici, dispnoici, estremamente debilitati con perdita di ogni energia vitale. La sua nota chiave? Desiderio
    di essere sventolato dicevano gli autori dei secoli scorsi, necessità di avere vicino a sé un ventilatore diciamo noi oggi. Ma anche testa calda e resto del corpo freddo, cianosi con sudori freddi. Eruttazioni acide, meteorismo sovrombelicale. Diarrea, con mucosità di calore bruno, bruciante e di odore putrido cadaverico (Arsenicum Album). Emorragie frequenti, specie epistassi ripetute, ecchimosi spontanee, petecchie su varie parti del corpo. Il paziente con cianosi e sudorazione algida sulla fronte, ha le mani e i piedi freddi, respira superficialmente, ha fame di aria. Spesso ha una polmonite anche bilaterale con uno stato febbrile non particolarmente elevato. E’ necessaria un alta diluizione in dosi uniche frequentemente ripetute ( 200 CH – 1000 CH). Per Kent “Carbo Vegetabilis è un grande monumento di C.F.S. Hamneman… “presenta bruciore interno (nelle vene, nei capillari, nella testa) e freddezza interna… fame d’aria e desiderio di essere sventolati fino all’ultimo momento… negli ultimi stadi della malattia, quando c’è abbondante sudorazione fredda, alito freddo, turgore venoso e perdita della voce, questo rimedio salverà la vita” (Kent).
    2) Veratrum allum: E’ uno dei grandi rimedi del collasso, di quella perdita di coscienza con freddezza glaciale, sudorazione profusa e freddo localizzato specialmente sulla fronte, con diarrea abbondante e sete intensa. E’ stato uno dei grandi rimedi, assieme a Camphora e Cuprum, del colera. Ma accanto alla diarrea con sudorazione profusa e alle palpitazioni cardiache vi è un volto pallido, scavato, con espressione ansiosa… un umore cattivo… attacchi di dolore con delirio che porta alla follia… una furia persistente. Oggi questi pazienti sono imbottiti di benzodiazepine e difficilmente possiamo osservare i loro sintomi mentali caratterizzati da violenza e distruttività.
    3) Antimonum Tartaricum: Gran rimedio di broncopneumopatie croniche con molto catarro, difficile da espellere. Il gran genio di Kent aveva capito che riguardava non solo gli anziani bronchitici cronici ma “anche ragazzi debilitati”, con labbra livide, naso affilato, occhi infossati. “Il rimedio presenta rantoli dopo parecchi giorni dalla malattia; ha tosse, smania, conati di vomito sempre accompagnati da grande prostrazione e freddezza… sembra che il paziente debba morire. Poca febbre, sudore freddo, aspetto grave dell’ultimo stadio di una polmonite (Carbo Vegetabilis). Lo stato del paziente è docile in uno stato di semincoscenza (abnubilamento del sensorio n.d.r.). Congestione passiva del fegato con vomito di bile e dolori a carico del colon. Edemi a carico degli arti inferiori” (Kent). Quando il bambino tossisce, sembra che abbia una notevole raccolta di muco nei bronchi e che debba espettorare molto; ma non viene su niente. Il muco è abbondantissimo ma c’è scarsa forza per espellerlo. Abbondante salivazione mucosa, sputata facilmente. Atelettasie, dispnea intensa, ortopnea e rantoli di muco fino all’insufficienza respiratoria acuta con stato di collasso e prostrazione.
    4) Opium: Stipsi cronica, quasi indomabile, un atonia intestinale da inerzia rettale, feci dure, scibali nere (Chelidonium, Plumbum, Thuya) espulse solo con microclimi o clisteri. Ostruzione intestinale da “meconio denso”. Anche, e non poteva essere altrimenti, diarrea infantile con stato di stupore, respiro russante e stertoroso, convulsioni, pupille contratte (miosi). Evacuazioni involontarie dopo uno spavento: fluide, schiumose, con bruciore dell’ano e tenesmo. Sete intensa. Assenza di dolore in ogni disturbo. Assenza di coscienza, insensibilità completa, occhi vitrei, semichiusi, coma profondo. Cute calda, ricoperta di sudori caldi, ad eccezione dei piedi che sono freddi (N.B. In Carbo Vegetabilise Veratrum Allum i sudori sono freddi).


    Altri rimedi, utili in circostanze peculiari
    Magnesia Carbonica: sudore aspro su tutto il corpo; rigurgiti di eruttazioni; diarrea verdastra schiumosa tipo “melma di stagno” nei bambini piccoli, con alimenti non digeriti nelle feci. Eruttazioni acide, Dimagrimento. Tosse secca specialmente notturna. Talora stipsi ostinata con feci dure, grandi e asciutte.
    Arsenicum Iodatum:Debolezza estrema e rapido dimagrimento nonostante l’appetito ben conservato; talora anche “fame canina” (Iodum). Secrezione irritante, bruciante, escoriante. Tosse secca e dolorosa durante flogosi broncopolmonari recidivanti con espettorato abbondante, purulento, giallo-verdastro. Dispnea al minimo sforzo, cuore polmonare cronico.
    Chininum Arsenicosum: Epatopatia, colon irritabile con flatulenza, borborigmi, diarrea peggiorata di notte e di giorno dopo i pasti (China): feci frequenti, brunastre, irritanti. Dispnea con senso di soffocamento, peggiorata di sera, ma anche dopo mezzanotte (Arsenicum Allum); tosse con espettorato purulento, amaro o salato. Cute secca, fredda, pallida.
    Denys: Questo piccolo rimedio è utile nei bambini di corporatura stenica, florida, sulfurica che presentano improvvisamente e senza preavviso crisi di profonda astenia. Diarrea con feci molli molto frequenti; accessi febbrili, frequenti ed irregolari in genere dopo un esercizio fisico. Broncopolmoniti a ripetizione.
    Abrotanum: Bambini gravemente emaciati, specie agli arti inferiori (Iodum, Sanicula, T.K.) con cute floscia e pendente in pieghe. Pur mangiando molto vi è un sensibile calo ponderale (Iodum, Natrum Mur., Sanicula, T.K.). Grande astenia dopo puntate febbrili a ripetizione in bambini irritabili, cattivi, violenti che “vorrebbero fare qualche cosa di crudele” (Kent).
    Iodum: Nel bambino con tendenza ipertiroidea, che ha sempre fame, ma non aumenta di peso tanto che può giungere ad una graduale emaciazione (oppure rapida), fino a ridursi “pelle e ossa”. Vi è steatorrea da disturbi pancreatici (sintomo peculiare di secondo grado del repertorio del Kent). Tosse secca, con fitte e bruciore toracico (sintomo di terzo grado).
    Ipeca: La sua nota chiave è la nausea costante, con molta salivazione fluida e lingua pulita, tosse secca, stizzosa che poi diventa più matura effettivamente asmatica con “weezing” respiratorio (asma bronchiale). Diarrea frequente con feci fermentate acquose, verdastre, vischiose, dissenteriche. Durante i colpi di tosse il viso è prima pallido, poi diviene cianotico; vi è spesso nausea e vomito, talora anche epistassi oppure emoftoe. Stati febbrili broncopolmonari con stato di nausea persistente.
    Phosphoricum Acidum: Diarrea cronica, senza dolori né astenia profusa, nei bambini indifferenti, calmi. Sete quasi insaziabile di latte freddo. Feci sottili e grigio-biancastre. Diarrea acquosa bianca o gialla, acuta o cronica, senza dolore. Tosse secca da solletico sopragastrico. Diarrea dopo ingestioni di alimenti acidi, frutta e banane (Antimonium Crudum).
    Podophyllum: Non è certamente un rimedio da malassorbimento intestinale quanto da “diarrea dei viaggiatori “, “grippe intestinali estive”, alcune forme parinfluenzali. La diarrea arriva di mattina presto prima di mezzogiorno, preceduta da dolori e borborigmi. “Feci molto abbondanti, fetide, acquose, giallastre, espulse a getto, con grande debolezza e sensazione di vuoto nello stomaco” (Allen). La vera nota chiave nella F.C. è costituita dalla “cefalea biliare che scompare con la diarrea” (Kent) oppure “dall’alternanza di stipsi e diarrea di tipo riso o gelatina” (Kent).
    Rumex Crispus: A prima vista sembra un piccolo rimedio, un sintomatico acuto di limitato spessore. Se lo si approfondisce bene ci si accorge che ha orizzonti più vasti. “Tosse secca nelle acuzie, continua, spossante, peggiorata dalla minima inalazione d’aria (Phosphorus, Spongia), peggiorata di sera, stando coricato (Conium, Hyosciamus) sempre sul lato detro (Phosphorus). Sensazione di solletico al giugolo che scatena la tosse, ma talora anche di piaga trocheo-bronchiale (Causticum). Diarrea la mattina presto, con lingua impaniata, tanto da farlo uscire dal letto (Aloe, Natrum Sulfuricum, Podophyllum, Sulfur). Un'altra nota chiave è costituita dalla “tosse durante la defecazione” (L. Vannier).
    Drosera Rotundifolia: Azione profonda nelle affezioni respiratorie. Con aggravamento notturno, dopo mezzanotte, con tosse secca, spasmodica, aggravata dal caldo. Adenopatie latero-cervicali. Sensazione di secchezza alla gola.
    Sambucus Niger: Limitatamente in quei neonati, o bambini al di sotto dei cinque anni, che presentano un’ostruzione nasale serale cui segue nel cuore della notte (ore 24) un risveglio dispnoico asmatico con profusa sudorazione in ogni parte del corpo. Non appena si riaddormenta scompaiono i sudori.
    Sanicula: E’un acqua minerale canadese che può essere utile nei casi di forti stipsi con subocclusione intestinale. “Stipsi con grandi sforzi… scibali fecali di grandi dimensioni, grigiastre… “come calce bruciata”. Diarrea schiumosa, che diviene di colore verde all’aria. Sudori dei piedi, irritanti, escoriati (Psorinum, Silicea, Barita Carbonica); bruciore ai piedi. Evacua ogni volta che mangia” ( J.K.Clarke).
    Selenium: La sua nota chiave è rappresentata dal “sudore salato” che ha sulla pelle, “Sudori, abbondanti, giallastri, salati” (L. Vannier). Tosse al mattino con espulsione di mucosità trasparenti, talora mista a sangue. Stipsi da “paresi rettale”, con feci grandi, dure, difficili da espellere, tanto da necessitare un aiuto meccanico (Sanicula, Conium, Lycopodium).
    Stannum: E’ un bel rimedio di broncopneumopatie catarrali recidivanti febbrili con “tosse cavernosa” che sopraggiunge ad accessi, secca di sera più matura al mattino; peggiorata parlando, ridendo, gridando, cantando. L’espettorazione è salata (Sepia, Kali Iodato). Talvolta all’opposto è dolciastra (Phosphorus, Calchinum), copiosa, densa di colore giallastro. Il bambino avverte una certa oppressione tossendo. Abituale è la stipsi con feci dure, secche, verdastre che fuoriescono in piccoli pezzi.
    Aloe: La sua nota chiave è costituita dall’emissione di feci liquide pensando di eliminare solo del gas intestinale. “Dolori crampoidi, e taglienti, attorno all’ombelico… diarrea con feci brucianti “a getto”… la fuoriuscita delle feci non è sempre legata allo stato diarroico… diarrea dal mangiare ostriche fuori stagione (il contrario Lycopodium). Come sintomo mentale è portato ad odiare le persone che lo circondano” (Kent). Rheum: Odore acre in tutto il corpo. Diarrea acre durante la dentizione, aggravata dopo aver mangiato.


    Panoramica su altri Rimedi di Fondo
    Arsenicum Album: Laeder nella diarrea, spesso associata a vomito, nelle intossicazioni da alimenti avariati o forme virali con tropismo gastroenterico: diarrea fetida, bruciante, scarsa, bruno-nerastra, più spesso notturna. Asma dall’1 alle 3 di notte. Estrema prostrazione fisica. Tensione e paura della morte.
    Natrum Muriaticum: Ama il sole e peggiora al mare. Corrisponde al Tubercolinum demineralizzato che non cresce bene pur alimentandosi a sufficienza. Herpes simplex, cefalea, psoriasi, rinite allergica, enuresi, dermatosi. Lingua “a carta geografica “. Sterilità. Prevale la stipi con feci molto dure.
    Mercurius Solubilis: Gran rimedio nella tosse prima secca e poi sempre più matura che insorge con puntate febbrili notturne, profuse sudorazioni che non danno sollievo. L’espettorazione è mucopurulenta in quanto si tratta di forme broncopolmonari su base batterica. Può essere spesso anche un buon sintomatico acuto (magari associato ad Hepar Sulfur) ma è talvolta un vero e proprio rimedio di fondo. Diarrea con feci acquose verdastre, non di rado sanguinolenti, più spesso di notte con tenesmo. Emaciazione sifilitica degli stati più gravi della malattia.
    Lycopodium: Gran rimedio simillimum nelle forme gastroenteriche con meteorismo e flatulenza sottoombelicale; prevale però la stipsi cronica con feci dure, piccole, difficili da espellere. Aggravamento dalle 16 alle 20. Desiderio di dolci e, quando è malato, di bevande calde. Sabbia rossastra nelle urine. Litiasi renale e biliare.
    Pulsatilla: Diarrea acquosa la mattina dopo frutta (China)con mucosità verdastre o dopo bevande ghiacciate (Bryonia, Arsenicum Allum). Mai due feci eguali. Tosse secca di notte, o la sera dopo essersi coricato, che obbliga il paziente a mettersi seduto per trovare sollievo. Tosse secca di notte, grassa di giorno.
    Sulfur: Diarrea mattutina, “imperiosa”, con feci acquose, abbondanti, fetide e giallastre; ano arrossato. Non tollera il latte che provoca diarrea (oltre alle Magnesie, Sepia, Lycopodium, Natrum Carbonicum.
    Zincum: Diarrea notturna con coliche oppure stipsi con feci piccole e dure (Plumbum). Tosse sposmodica e spossante, peggiorata prima delle mestruazioni, con difficoltà di espettorare. La nota chiave è rappresentata dai piedi sempre in movimento.
    Barita Carbonica: Bambini che non crescono né in statura né in peso, né evolvono mentalmente; con addome meteorico,batraciano e prevalente stipsi. Tosse cronica, secca, soffocante, aggravata di notte con la sensazione di respirare del fumo. Sudori fetidi a carico dei piedi (Silicea).
    http://aldoercoli.altervista.org/fibrosi.html
     
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