Disagio o disturbo psichico? Sono malato?

non è sempre facile la distinzione

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  1. isaefrenk
     
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    Disagio o disturbo psichico? Sono malato?

    Se in medicina non è sempre facile la distinzione tra normale e anormale, tra salute e malattia, tra benessere e malessere, questa difficoltà è ancora maggiore quando si parla di problemi psichici. La distinzione tra psichiatria, che si occupa delle "malattie mentali", e psicologia clinica, che si occupa del disagio psichico di persone "normali", non ha pertanto ragione di esistere. In pratica, il centro dell' attenzione è lo stesso: la persona ed il suo "disagio", che può esprimersi a diversi livelli sia quantitativi che qualitativi, fino a diventare "malattia". Per fare un solo esempio, dire che un sentimento di "tristezza" normalmente sperimentato da ciascuno di noi è diventato patologico ("depressione") dipende da molti fattori, come ad esempio la durata, l' intensità, le circostanze che l' hanno determinato, la presenza concomitante di altri disturbi: in definitiva, quello che spinge la persona a dire che "qualcosa non va" ed a chiedere aiuto è ciò che viene sperimentato e vissuto soggettivamente. Va aggiunto tuttavia che le scienze psicologiche e psichiatriche stanno sempre più spingendosi verso l' identificazione delle cause precise dei disturbi, sia di quelli lievi che dei più gravi, e stanno individuando rimedi terapeutici sempre più efficaci. Ciò comporta il tentativo di una classificazione dei sintomi psichici sempre più precisa e dettagliata (per cui ad ogni disturbo corrisponde uno specifico trattamento), ed una distinzione più marcata, anche se, come detto, difficile da sostenere scientificamente, tra normalità e patologia
     
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  2. esseno
     
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    Ciao,



    Quando un disagio diventa insostenibile allora viene chiamata "Fobia" ed ha origini patologiche, queste secondo i canoni correnti devono essere curati dagli psichiatri o analisti, ma chi cura le patologie di queste persone chiamate a curare gli altri?

    Il mio parere personale che le "fobie" altro non sono che una carenza organica del cervello che non permette di separare i ricordi delle vite passate da quella corrente.

    Il meccanismo è sempre determinato da un evento, da quell'evento che permette di capire la disfunzione del cervello.

    In sintesi un evento mette in evidenza la disfunzione del cervello, ma non è l'evento che determina la fobia.

    In effetti non vi sono cure contro lgli stati patologici psichiatrici e le patologie psicologiche ed esse vanno curate con delle medicine che mantengono lo status del cervello senza che i danni si aggravino.

    Ma questo succede in quanto la medicina e la psichiatria moderna non prende in seria considerazione la reincarnazione e le ipotesi ad essa collegate e cioè la possibilità che si possono vivere ricordi di altre vite e vivendole si determina lo sfasamento della vita corrente.

    La psichiatria si limita a convincerti che quell'evento sia accaduto in questa vita, quando tutto va bene, il soggetto si convince di questo e si considera guarito, fino al prossimo evento, questo è il motivo per cui soggetti in cura da analisti o psichiatri prima o poi devono sempre ritornare ad essere curati.

    Del cervello si conosce poco o nulla, basterebbe un po' di coraggio ed intraprendere ulteriori studi seguendo le ormi di Jung, il quale ha lasciato nella sua isola la traccia per poterlo fare, ma tutti sono troppo presi dalla paura di rovinarsi la professione o preferiscono lo status quo, che li riempie di denaro.

    Mi spiace dissentire, ma i disturbi non vengono curati, è solo un agire che evita gli aggravamenti, conosci qualcuno tanto per fare un esempio che sia vittima di stato dissociativo paranoideo che sia guarito?
    Ed è solo una patologia portata ad esempio.

    serena serata
    Giuseppe
     
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  3. isaefrenk
     
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    vedi esseno, tutto quello che ci riguarda lo possiamo osservare attorno a noi.
    vero è che ci vuole una mente abbastanza lucida per osservare i segnali che la vita ci vuole comunicare.
    questo per dirti che molte volte non vi è bisogno di conoscere il cervello ma basta conoscersi a fondo, nell'intimo proprio per rispecchiare fuori, ciò che siamo e che la nostra mente produce e quindi riflette.
    ciao
     
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  4. esseno
     
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    Ciao,

    ...................ma basta conoscersi a fondo, nell'intimo proprio per rispecchiare fuori, ciò che siamo e che la nostra mente produce e quindi riflette.

    Sicuramente, ma se vi è un disagio non è possibile avere la possibilità di conoscersi a fondo, in quanto tutto il nostro vivere e scrutare è falsato da un disagio che ha priorità e percezioni diverse da chi non ha un disagio.

    In sintesi chi vive un disagio ha le percezioni che il disagio gli permette di avere e null'altro.

    Purtoppo non vi è un alternativa valida alla cura farmacologica quando il disagio assurge sistema di vita.

    In assenza di gravi disagi allora è valido il tuo discorso, fermo restando che io sono convinto che prima di ogni parentesi di vita, siamo noi a definire nei minimi particolari la prossima parentesi di vita, definendo i bivi e gli evento che riflettendoci potrebbero cambiare il corso di una vita e di conseguenza della storia ancora da scrivere.

    serena notte
    Giuseppe
     
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  5. isaefrenk
     
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    be è vero che chi è immerso in certe patologie pesanti , diventa difficile essere lucidi per la valutazione, quindi diventa un fatto karmico
    ciao
     
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  6. esseno
     
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    Ciao,

    Il fatto che possa essere catalogato in una serie di eventi karmici, non deve spingerci a stare alla finestra.

    Non si stà alla finestra, ma raffrontandoci con chi ha un disagio, sia patologico che no, è possibile indirizzare determinati eventi verso una visione non traumatica da trasmettere a chi vive determinati eventi.

    serena notte
    Giuseppe
     
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  7. isaefrenk
     
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    Certo ognuno fa quello che gli è permesso di fare, credo tu sappia che ognuno ha i propri tempi e esercizi e se non è il momento non possiamo farcene una colpa o prendercela , ognuno dovrebbe cercare di fare tutto quello che è nelle proprie possibilità , una volta fatto non si devono avere aspettative, tutto ciò che viene è in più
    ciao
     
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  8. Naut
     
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    CITAZIONE (esseno @ 3/3/2005, 20:10)
    Ciao,



    Quando un disagio diventa insostenibile allora viene chiamata "Fobia" ed ha origini patologiche, queste secondo i canoni correnti devono essere curati dagli psichiatri o analisti, ma chi cura le patologie di queste persone chiamate a curare gli altri?

    Il mio parere personale che le "fobie" altro non sono che una carenza organica del cervello che non permette di separare i ricordi delle vite passate da quella corrente.

    Il meccanismo è sempre determinato da un evento, da quell'evento che permette di capire la disfunzione del cervello.

    In sintesi un evento mette in evidenza la disfunzione del cervello, ma non è l'evento che determina la fobia.

    In effetti non vi sono cure contro lgli stati patologici psichiatrici e le patologie psicologiche ed esse vanno curate con delle medicine che mantengono lo status del cervello senza che i danni si aggravino.

    Ma questo succede in quanto la medicina e la psichiatria moderna non prende in seria considerazione la reincarnazione e le ipotesi ad essa collegate e cioè la possibilità che si possono vivere ricordi di altre vite e vivendole si determina lo sfasamento della vita corrente.

    La psichiatria si limita a convincerti che quell'evento sia accaduto in questa vita, quando tutto va bene, il soggetto si convince di questo e si considera guarito, fino al prossimo evento, questo è il motivo per cui soggetti in cura da analisti o psichiatri prima o poi devono sempre ritornare ad essere curati.

    Del cervello si conosce poco o nulla, basterebbe un po' di coraggio ed intraprendere ulteriori studi seguendo le ormi di Jung, il quale ha lasciato nella sua isola la traccia per poterlo fare, ma tutti sono troppo presi dalla paura di rovinarsi la professione o preferiscono lo status quo, che li riempie di denaro.

    Mi spiace dissentire, ma i disturbi non vengono curati, è solo un agire che evita gli aggravamenti, conosci qualcuno tanto per fare un esempio che sia vittima di stato dissociativo paranoideo che sia guarito?
    Ed è solo una patologia portata ad esempio.

    serena serata
    Giuseppe

    Ciao, scusa ma mi sa che hai fatto un po' di confusione:
    -la fobia è solo una tipologia di nevrosi.

    -psichiatri, psicoterapeuti e psicologi di solito intraprendono loro stessi, prima di iniziare la pratica professionale, un percorso terapeutico... in particolar modo analisti e altri tipi di terapeuti sono obbligati ad intraprendere un percorso analitico, nel primo caso, o comunque psicoterapeutico... esistono comunque brillanti terapeuti che non sono mai stati in terapia.

    -interessante la tua interpretazione bio-esoterica dei disturbi psicologici, cos'hai letto riguardo alla psicologia o alla psichiatria?

    -non sempre i disturbi psicologici sono correlati ad una determinata disfunzione di un substrato biologico cerebrale, sono state dimostrate alterazioni del funzionamento cerebrale nei disturbi psicotici e nelle demenze (in queste ultime c'è una vera e propria degenerazione del sistema nervoso).

    -lo dici te che chi va in terapia prima o poi ci deve tornare e molti disturbi hanno la possibilità di essere curati, la depressione ad esempio, le fobie... in genere tutte le nevrosi si possono curare, ovviamente nelle psicosi le cose si complicano ma si possono comunque ottenere risultati apprezzabili.

    Ciao


     
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  9. isaefrenk
     
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    sene sono andati spontaneamente,perche?Dovresti chiderlo a loro
     
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  10. Makimura
     
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    a volte la verità fa male rimane chi ha il coraggio di saperla fino in fondo...

    hmm citazione in generale i due non ho mai avuto il piacere di conoscerli
     
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9 replies since 28/2/2005, 00:06   309 views
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