GIUSTIZIA

LA VERA GIUSTIZIA

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  1. isaefrenk
     
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    LA VERA GIUSTIZIA

    Per essere giusti bisogna amare tutti allo stesso modo; non parteggiare per alcuno. Quante volte avete aiutato certe creature piuttosto di altre, perché vi erano simpatiche! Infatti la simpatia è un larvato amore; in questo caso siete stati buoni, ma non giusti.
    L’avere delle facoltà occulte non è sicuro indice di evoluzione, ma di grande responsabilità. A volte, proprio allo scopo di metterle alla prova, sono date alle creature facoltà che dovrebbero essere del buono e del giusto; parlo anche per certi medium, ai quali è stata data libertà nell’ammettere creature agli incontri. Per essi bruceranno le parole del Maestro: “Andatevene da me, creature di iniquità”.
    E molti altri ancora che dedicano la loro vita ad aiutare i loro fratelli, facciano un profondo esame di coscienza. Solo quando bontà e giustizia sono unite si è veramente altruisti.
    I veri profeti, dunque, si riconoscono dalle loro opere e dalla giustizia con la quale operano, ma non solo, si riconoscono anche dall’assoluta mancanza di ambizione, di arrivismo, di gelosia l’uno rispetto all’altro; anzi, dall’amore che hanno l’uno per l’altro, meravigliosamente espresso nella frase: “Comunione dei Santi”.
    Cristo sapeva che i suoi Apostoli, un tempo sconosciuti, sarebbero divenuti oggetto di attenzione delle folle, avrebbero parlato di Verità da Lui insegnate, la cui bellezza e saggezza morale avrebbero colpito molte creature; perciò Egli prevedeva che i Suoi Apostoli, istigati da nemici, potevano rivaleggiare fra loro; in altre parole poteva entrare in ciascuno di essi la gelosia per l’altro, in modo che poteva accadere, anche se in minori conseguenze, quello che è avvenuto dopo: lo scisma.
    Ma all’inizio del Cristianesimo uno scisma avrebbe voluto dire compromettere la base sulla quale doveva fondarsi l’edificio cristiano e, non a torto, il Cristo pensava a questo, non a torto vedeva la possibilità di una rivalità fra i discepoli. Vedi, ad esempio, la discussione: “chi di loro fosse il maggiore” e la risposta del Maestro: “I massimi devono servire i minimi”.
    “E vi do un ultimo insegnamento: che vi amiate gli uni gli altri, perché solo così gli uomini comprenderanno che IO vi ho mandati”.
    Questi insegnamenti, in apparenza semplici, sono invece frutto di un’ampia consapevolezza e di una conoscenza della psicologia umana che solo il Cristo poteva avere, solo un grande Maestro. Se il Cristo, con la conoscenza che aveva dell’animo umano, avesse voluto esercitare un potere temporale, lo splendore del Suo Regno avrebbe fatto dimenticare di gran lunga quello di Salomone.
    Alla base di ogni Suo insegnamento è una ben precisa ragione, è una profonda logica degna di una grande mente e, con questa affermazione, non vogliamo sminuire il Suo Spirito; infatti l’insegnamento spirituale non è che logica sublime, per comprendere appieno la quale è necessario conoscere Dio e viceversa.
    Quando vi dicono: “Amate il vostro prossimo come voi stessi”, vi danno un insegnamento, ma in verità questo non è che il consiglio di chi conosce la Realtà a chi non la conosce, a chi si ferma all’irrealtà. Come quando a scuola vi danno la formula per la risoluzione di un problema algebrico: voi l’adoperate, vedete che è vera, ma forse ignorate il ben preciso ragionamento per il quale è stata possibile la sua impostazione, forse non ricordate che alla base di essa è una logica. In fondo questo Universo è come un’equazione a molte incognite; vi sono state date le formule risolutive, ma voi non siete convinti di esse e non le adoperate.
    Cristo non ha portato la sola salvezza allo spirito, come qualcuno dice. Nel' Evangelo v’è, non solo l’insegnamento spirituale, ma vi è rimedio contro ogni malattia, contro la guerra, contro gli affanni tutti che vi opprimono; ma quello che è ancora più meraviglioso è che, alla base di tutto questo, è una logica, una ragione sublime.
    D’altra parte non potrebbe essere altrimenti. La Giustizia assoluta deve fondarsi sulla ragione; se Dio non fosse Giusto, l’Universo cadrebbe annullato nelle sue stesse basi. Quando voi dite: “Dio è giusto”, dite, in altre parole, che niente può essere trascurato in questo Universo; lo strumento esatto di questa giustizia assoluta è LA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO; così tutto quanto vi accade ha una ben precisa ragione.
    Se nell’Universo alcuni fattori, per così chiamarli, hanno un più o meno ampio libero gioco, diciamo, da noi definito libero arbitrio, ciò non vuol dire che qualcosa possa essere schivato, che qualcosa rimanga indefinito. Ciò che sul piano divino ha la mansione che da voi hanno i giudici e le giurie, non è soggetto ad errori né a dimenticanze. Mi sia permessa un’osservazione: i vostri dottori, ingegneri, sono chiamati responsabili del loro male operare. I giudici invece sono irresponsabili; ma, se ben ricordo, per gli irresponsabili voi avete costruito dei luoghi di cura.
    I veri profeti, dunque figli, sono coloro che rispecchiano in sé la giustizia assoluta. Solo, ripeto, quando bontà e giustizia sono unite, si è veramente altruisti. Ma essere giusti non significa avere per tutti lo stesso metro, dare a tutti la stessa misura di aiuto, trascurando il mondo intimo del singolo. Ciascuno ha un suo modo di assorbire e di reagire; di questo deve essere tenuto conto.
    Qualcuno vi ha detto: amate tutti allo stesso modo, senza preoccuparvi se ne siete contraccambiati, se le creature prendano del vostro amore. E non contraddico questo; ma quando si tratta di aiutare sul piano assoluto, si tiene conto di molte cose. Confrontando due creature, l’una nella miseria, l’altra nell’agiatezza, voi dite: “sono karma diversi”, ed è vero. Ma non giudicate solo dalle apparenze.
    Se, per ipotesi, due creature identiche fossero incorse nello stesso karma, ma se, al momento di subirlo, ciascuna fosse INTIMAMENTE diversa dall’altra, il modo secondo il quale questo karma ricadrebbe su loro, sarebbe diverso.
    E chi è capace di coordinare tutto ciò? Solo un Ente Onnisciente e solo i Maestri Onniscienti sono veri Profeti.
    Così, se vi sembra di avere avuto un torto da Chi sta sopra a voi, figli, non dovete dolervi perché solo gli uomini commettono delle ingiustizie.
    Possa, ognuno di voi, comprendere tutto ciò e ritenerlo.


     
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0 replies since 26/11/2008, 06:42   53 views
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