LA BIOENERGETICA

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  1. isaefrenk
     
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    La bioenergetica è una tecnica psicorporea che si serve di tecniche respiratorie, di esercizi fisici, di posizioni e contatti corporei, associati a un’analisi psicologica e del carattere.

    E’ finalizzata a realizzare l’integrazione tra corpo e mente, per aiutare la persona a sciogliere i blocchi energetici e i meccanismi difensivi che si creano sia a livello fisico che psicoemotivo e che inibiscono il piacere e la gioia di vivere.

    L’attenzione è pertanto focalizzata sul problema psicologico e sulla sua espressione fisica, che si manifesta nell’aspetto corporeo, nella postura, negli atteggiamenti.

    La bioenergetica è stata elaborata da Alexander Lowen, allievo di Whilhelm Reich, il padre storico delle terapie centrate sul corpo.


    Wilhelm Reich neuropsichiatra austriaco allievo di Freud, elaborò le scoperte della psicoanalisi sulla sessualità e sulle nevrosi e partendo dal concetto dell’energia libidica, sviluppò il tema dell’energia orgonica, una forma di energia vitale che trova la sua massima espressione nella sessualità, scorrendo liberamente lungo tutto il corpo.

    La capacità di desiderare e di godere viene però repressa sia attraverso pressioni esterne che attraverso pressioni interne intrapsichiche, sotto forma di angoscia, inibizioni e blocchi.

    Egli rilevò l’identità funzionale tra i processi psichici e quelli somatici e scoprì la corazza caratteriale: essa consiste in tutti quegli atteggiamenti sviluppati dall’individuo per bloccare le proprie emozioni e i propri desideri. Queste modalità difensive messe in atto per bloccare le emozioni e le sensazioni conflittuali come l’angoscia, la rabbia, l’eccitazione, sono costituite a livello fisico dalle rigidità corporee (la corazza muscolare) e a livello psicologico dagli atteggiamenti caratteriali e dalla mancanza di contatto emozionale.

    LA CORAZZA MUSCOLARE/ CARATTERIALE

    Reich intuì che l’uomo è prigioniero di una "corazza" muscolare e caratteriale formata da tutti quegli atteggiamenti sviluppati dall’individuo per bloccare il corso delle emozioni e delle sensazioni organiche. L’energia si blocca in alcune parti del corpo che diventano sede di tensioni e conflitti emotivi

    Con il tempo la corazza si rivela un impedimento al raggiungimento della propria identità e di una vera creatività, perché lo stato cronico di contrazione muscolare aumenta l’indurimento del carattere, riducendo la comunicabilità, l’amore e la percezione del piacere di vivere.

    Questa corazza si accentua di anno in anno per le tensioni che si accumulano, e non è certo facile riuscire a liberarsene, anzi, qualcuno non sia accorge nemmeno di averla.

    Essa limita l’emotività e la libera espressione dei sentimenti e impedisce il libero scorrere dell’energia vitale.

    Il corpo diviene la chiave per penetrare in ciò che viene comunemente chiamato carattere. Il carattere, tratto fondamentale della personalità, non sarebbe altro che il modo di reagire alle situazioni della vita, che si è strutturato a partire dall’infanzia. Esso rappresenta un meccanismo di protezione, la sintesi delle difese che un individuo oppone alle provocazioni del mondo.

    Le emozioni bloccate nel corpo

    Possiamo rappresentare l’organismo umano come una circonferenza con un centro e un nucleo. Gli impulsi che hanno origine dal centro fluiscono verso l’esterno come onde ogni volta che l’organismo interagisce con l’ambiente. Allo stesso modo gli stimoli esterni colpiscono l’organismo che reagirà selettivamente ad essi.

    In uno stato di salute e di equilibrio gli impulsi provenienti dal centro fluiscono verso il mondo esterno e gli eventi esterni raggiungono e toccano il cuore. L’uomo si relaziona con il mondo non in modo meccanico, ma con i sentimenti del cuore e l’unicità del suo essere individuale.

    Quando però l’uomo diventa "corazzato", l’armatura separa i sentimenti del nucleo dalle sensazioni periferiche, rompendo l’unità dell’organismo. La corazza è come un muro, per raggiungere l’unità bisognerebbe cercare di scavalcare continuamente questo muro.

    Compito della bioenergetica è abbatterlo, diminuire la corazza, scaricare le tensioni muscolari.

    I SEGMENTI DELL’ARMATURA

    Reich dalle sue osservazioni dedusse che l’armatura muscolare è disposta nel corpo a segmenti trasversali rispetto al tronco.

    L’armatura funziona in modo circolare, stringendo il corpo con anelli di tensione. Reich individuò nell’armatura sette segmenti: oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale e pelvico.

    Il segmento oculare

    E’ il primo anello dell’armatura.

    Consiste in una contrazione e in una immobilizzazione dei muscoli del globo oculare, delle palpebre, della fronte. Si manifesta esternamente con immobilità della pelle, della fronte, con espressione vuota dello sguardo simile a una maschera oppure con i globi oculari sporgenti.

    Lo scioglimento di questo segmento avviene quando gli occhi e la fronte cominciano a muoversi, esprimendo emozioni.

    Il segmento orale

    E’ il secondo segmento dell’armatura.

    Comprende la muscolatura della bocca, del mento, della gola, della nuca (zona occipitale). In quest’area vengono trattenute e inibite le emozioni legate al pianto, alla rabbia, le urla e il desiderio di suzione.

    Il segmento cervicale

    E’ il terzo segmento dell’armatura.

    Coinvolge la muscolatura bassa del collo. La contrazione spastica di questo segmento comprende anche la muscolatura della lingua.

    In quest’area vengono soffocati e letteralmente "ingoiati" il moto espressivo dell’ira e del pianto.

    Il segmento toracico

    E’ il quarto segmento dell’armatura. Coinvolge i muscoli del petto, delle spalle e i muscoli situati a livello delle scapole

    Si manifesta con immobilità del torace, respiro piatto, atteggiamento cronico di inspirazione. Corrisponde caratterialmente all’atteggiamento di quiete e di autocontrollo, al ritegno emotivo.

    Il segmento diaframmatico

    E’ il quinto segmento dell’armatura.

    Comprende il diaframma e gli organi che si trovano sotto di esso (stomaco, fegato, plesso solare). Il blocco del diaframma impedisce il movimento ondulatorio dell’energia verso l’alto.

    Il segmento addominale

    E’ il sesto segmento dell’armatura. E’ costituito dallo spasmo e dalla contrazione dei muscoli addominali e della parte inferiore della schiena. Questa area è la sede delle emozioni più profonde, da dove prorompe il piacere e il riso.

    Il segmento pelvico

    E’ il settimo segmento dell’armatura.

    Comprende tutti i muscoli pelvici e i muscoli interni della superficie interna delle cosce. Quando quest’area è bloccata, il bacino è privo di espressione e non si avverte emozionalmente alcun tipo di sensazione o eccitazione. La contrazione e la rigidità impediscono il fluire dell’energia sessuale.


    continua qui http://www.bioenergeticaitalia.it/bioenerg.htm#bio
     
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  2. isaefrenk
     
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    Come agisce la paura sul nostro equilibrio energetico

    la paura Ecco allora il collegamento energetico con l'elemento Acqua, con il Rene della Medicina Cinese, con il primo chackra.

    Il Rene è la sede del Sé, dell' energia ancestrale, dell'energia vitale; parliamo di autostima, di radicamento, di responsabilità nei confronti di noi stessi e della nostra vita. Ognuno di noi nasce con un “patrimonio energetico”, sia a livello fisico che psichico, che ci deriva in parte dai nostri antenati e genitori (il cosiddetto Cielo Anteriore) e in parte è nostro, solo nostro, è ciò che ci contraddistingue e ci rende unici.

    Il Rene secondo la medicina tradizionale cinese è la sede della nostra energia vitale
    Secondo la Medicina Cinese il patrimonio energetico è conservato nel Rene, il cui aspetto spirituale (Zhi) viene solitamente tradotto come Volontà, ovvero come espressione della nostra autodeterminazione. Possiamo definirlo come la nostra forza interiore, la certezza di sapere ciò di cui abbiamo bisogno, essere in grado di superare le difficoltà. Quante volte ci troviamo di fronte ad una prova da superare e pensiamo di non farcela ma, al momento giusto, una forza inaspettata ci fa reagire e dare il meglio di noi stessi!!

    Quando questo aspetto del Rene è carente, ci troviamo spesso sopraffatti dalla Paura. Quando ci sentiamo soli e vulnerabili, quando dubitiamo delle nostre capacità, ecco che la paura ci blocca, ci impedisce di affrontare le difficoltà.

    Ci spaventa andare oltre le nostre sicurezze e fare nuove esperienze.

    La nostra scarsa determinazione ci rende ansiosi e ci impedisce di affrontare l'ignoto.

    Le conseguenze della paura sul piano fisico
    Sul piano fisico il Rene è sede della nostra energia vitale, governa l'apparato scheletrico (che ci dà il sostegno di base), i capelli, l'udito, la corretta distribuzione dei liquidi corporei (in abbinamento con la Vescica Urinaria nell'elemento Acqua) e controlla gli orifizi escretori. Non è infrequente che una paura improvvisa possa portare ad episodi di incontinenza urinaria o diarrea oppure a incanutimento precoce nei casi più gravi.
    La paura e i livelli energetici : stanchezza dolori lombari e depressione.

    Ma una scarsa consapevolezza di sé mantiene a bassi livelli l'energia renale e sarà “normale” sentirsi spesso stanchi e svogliati, oppure, sul piano più strettamente fisico, afflitti da dolori lombari, ginocchia deboli e varie patologie a livello osseo, specialmente se non ci sono validi motivi, dovuti ad esempio ad una attività lavorativa particolarmente usurante.

    Sul piano psichico tutto questo può portare alla lunga alla depressione, dove tutto è immobile, dove tutto è più difficile.
     
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1 replies since 23/5/2009, 17:04   344 views
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