Infertilità nella sindrome dell’ovaio micropolicisitco (PCOS)

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    UNIVERSO

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    La sindrome dell’ovaio micropolicistico (PCOS) è la più comune endocrinopatia della donna in età fertile e colpisce circa una donna su dieci. Le cause di tale malattia non sono ancora ben conosciute ma è stata osservata una certa familiarità. La sindrome racchiude un ampio spettro di manifestazioni e per fare una diagnosi è necessario avere almeno due delle seguenti tre caratteristiche:
    1- Iperandrogenismo clinico o bioumorale. Iperandrogenismo vuol dire eccesso di ormoni maschili che anche noi donne produciamo in piccola misura a livello dell’ovaio e del surrene. Segni clinici di iperandrogenismo sono ad esempio l’acne, l’irsutismo (crescita di pelo scuro in zone tipicamente maschili come il mento) e l’alopecia in regione fronto-temporale. L’iperandrogenismo bioumorale si può evidenziare mediante dei dosaggi ormonali. L’ormone che più frequentemente risulta aumentato è l’androstenedione, un androgeno prodotto proprio dal’ovaio. L’iperandrogenismo può portare ad un aumento del’appetito che a sua volta porta ad aumento di peso. L’eccesso di peso (che comprende sia le donne sovrappeso che quelle obese) porta al formarsi di un circolo vizioso in cui più si ingrassa più vengono prodotti ormoni maschili più la sindrome si aggrava. La PCOS non curata predispone allo sviluppo futuro di diabete, dislipidemie e malattie cardiovascolari.
    2-Anuovulazione cronica. L’incapacità dell’ovaio di portare a termine una ovulazione completa ogni mese ma solo una volta ogni tanto. Tale alterazione si manifesta spesso con modificazioni della durata del ciclo mestruale che può partire da 40 giorni nelle forme più lievi fino ad arrivare ad una vera e propria amenorrea (assenza del ciclo mestruale per più di 6 mesi) nelle forme più importanti. Questa è la causa principale di infertilità in queste donne.
    3- Ovaio micropolicistico. Si può evidenziare mediante una ecografia transvaginale che dimostri un ovaio ingrandito con al’interno numerose cisti follicolari con diametro di 4-7mm. Le cisti follicolari non sono pericolose, sono solamente dei follicoli che non sono riusciti a giungere a una maturazione completa. E’ importante non confondere queste cistine con tutte le altre possibili cisti ovariche come ad esempio le cisti endometriosiche o le cisti luteiniche che spesso hanno un diametro notevolmente maggiore e si curano in modo diverso.
    Per cui non è necessario avere tutte queste manifestazioni per avere la PCOS ma solo due su tre ad esempio: una donna di 25 anni normopeso con l’acne, gli esami bioumorali perfettamente nella norma, cicli regolari e una ecografia che evidenzia le piccole cistine rientra in questa categoria.
    E’ importante che sia un medico a formulare una diagnosi in quanto esistono altre endocrinopatie molto più rare che possono dare iperandorgenismo, obesità e cicli anovulatori come ad esempio il deficit della 21 idrossilasi (malattia del surrene), adenomi del’ipofisi , tumori ovarici o surrenalici secernenti androgeni.
    Terapia: la PCOS non può essere guarita completamente ma può essere ben controllata in modo da non causare conseguenze sul lungo termine. Il primissimo provvedimento da prendere in caso di sovrappeso/obesità è quello di seguire una dieta equilibrata con un moderato esercizio fisico in modo da perdere un 5-10% del peso. Questo spesso e sufficiente per ripristinare cicli mestruali regolari e ovulatori. Nel caso in cui questo non fosse sufficiente il medico può prescrivere per un periodo limitato di tempo metformina o inositolo che favoriscono un più veloce ed efficace aggiustamento del metabolismo glucidico e lipidico. Quando invece il peso è normale esistono altri farmaci molto efficaci, sia sul metabolismo che sull’aspetto estetico, che comprendono blandi antiandrogeni come lo spironolattone o pillole estroprogestiniche con all’interno un progestinico con attività antiandrogena. Anche queste terapie vanno fatte non continuativamente ma a cicli per ottenere il massimo risultato con il minimo effetto tossico sul nostro organismo.
    Nel caso in cui arrivi il desiderio di una gravidanza tutti questi farmaci di cui vi ho parlato vanno sospesi perché dannosi per un eventuale bambino in arrivo. Le terapie vanno fatte prima, in “preparazione”. Spesso accade che nonostante tutti gli sforzi fatti i cicli continuino ad essere irregolari e che la gravidanza tardi ad arrivare. In questi casi il medico può aiutare la paziente prescrivendo un farmaco, il clomifene, che dato nella prima parte del ciclo stimola la crescita follicolare e l’ovulazione, eventualmente aggiungendo un progestinico nella seconda fase del ciclo per renderlo il più fisiologico possibile.
    Ricordatevi che fino ad un anno di rapporti mirati per avere una gravidanza è considerato un tempo normale per una coppia senza problemi di fertilità per concepire. Nella mia esperienza tutte le donne con PCOS riescono ad avere figli. Fanno eccezione i casi in cui coesistono più problemi di fertilità contemporanemente (ad esempio: età avanzata della donna, PCOS, pregressa infezione pelvica, interventi chirugici pelvici, endometriosi…) o casi in cui si sovrapponga un importante problema di fertilità nel partner maschile.
    Dott.ssa Isabella Negro
    http://www.periodofertile.it/fertilita/inf...olicisitco-pcos


    Ovaio Policistico
    A cura della
    dott.ssa Mariapiera Miele
    Medico Chirurgo
    Omeopata
    Iscritta al Registro Nazionale Medici Omeopati
    Socio Ordinario Fiamo
    Riceve nelle città di Napoli, Roma, Viareggio e Benevento

    La sindrome dell'Ovaio Policistico, conosciuta anche come Policistosi Ovarica o come Sindrome di Stein-Loventhal, è caratterizzata dalla presenza di ovaie ingrandite e richhe di piccole cisti a contenuto liquido.
    L'ovaio policistico è responsabile di alterazioni endocrinologiche, metaboliche e genitali.
    Tale sindrome influisce in maniera importante sulla salute della donna, in quanto è causa di problemi estetici, riproduttivi e metabolici.
    Clinicamente, infatti, è nella maggior parte dei casi caratterizzata da sterilità, amenorrea, irsutismo e obesità.
    In fase iniziale saranno preponderanti i sintomi legati al ciclo mestruale (assente o irregolare) e quindi alla sterilità e i sintomi legati all'irsutismo (eccessiva presenza di peli, anche in aeree non abituali). I sintomi metabolici, invece, avranno un graduale peggioramento con il progredire del tempo fino a divenire predominanti dopo la menopausa.
    Questo perchè la patologia coinvolge varie ghiandole, quali l’ipotalamo, l’ipofisi, le ovaie, il surrene e il tessuto adiposo periferico.
    La sindrome dell’ovaio policistico è uno dei disturbi più comuni nelle donne in età fertile e rappresenta la causa più frequente di infertilità legata ad anovularità cronica.
    Colpisce una percentuale della popolazione variabile tra il 5 e il 10 %, interessando soprattutto la popolazione mediterranea di razza bianca. Esordisce spesso nel periodo adolescenziale.
    Da un punto di vista strettamente clinico individuiamo:





    •DISTURBI ENDOCRINOLOGICI, caratterizzati da irregolarità mestruali con oligomenorrea, amenorrea, metrorragie, infertilità; iperandrogenismo con irsutismo, seborrea, acne, alopecia; obesità.


    •DISTURBI METABOLICI, caratterizzati da intolleranza glucidica, diabete mellito, dislipidemie, difetti fibrinolitici con iperfibrinogemia e un maggior rischio cardiovascolare, ipertensione.


    Le irregolarità mestruali compaiono in età puberale, con cicli mestruali che si distanziano sempre di più l’uno dall’altro fino a sfociare nell’amenorrea permanente. I disordini mestruali sono presenti in quasi la totalità delle pazienti, mentre l’infertilità è presente nel 70-85% dei casi.
    L'irsutismo, vale a dire l’anomala presenza di peli, riguarda prevalentemente il labbro superiore, il mento, il solco intermammario, gli avambracci, la linea alba, le cosce e le gambe.
    La seborrea è legata alla produzione sovrafisiologica di secreto da parte delle ghiandole sebacee che sono iperstimolate dalle elevate concentrazioni di androgeni.
    L’acne, invece, è causata dall’occlusione dei pori cutanei con conseguente infiammazione e formazione di pus all’interno del poro stesso.
    L’alopecia, invece, è un sintomo più raro. Il meccanismo fisiopatogenetico è legato ad un assottigliamento del diametro del capello con atrofizzazione del follicolo pilifero e con una diminuzione della densità dei follicoli diffusa a tutto il cuoio capelluto e non solo in regioni localizzate.
    L’obesità, invece, è presente nel 50% delle donne con ovaio policistico ed è spesso associata ad uno stato di iperinsulinismo legato, a sua volta, ad una insulino-resistenza.
    I disturbi metabolici più frequenti sono quelli classicamente legati all’insulino-resistenza e solitamente diventano predominanti con l’avanzare dell’età. Tali disturbi si rendono responsabili di alterazioni del profilo lipidico, con aumento dei trigliceridi e riduzione del colesterolo HDL, ridotta tolleranza glucidica o diabete mellito di tipo 2, iperfibrinogemia e difetti fibrinolitici, ipertensione arteriosa.

    SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO E OMEOPATIA
    L'approccio della Medicina Omeopatica alla Sindrome dell'Ovaio Policistico è, come per tutte le altre patologie, un approccio olistico.
    Questo vuol dire che durante la visita omeopatica, il medico certamente valuterà con attenzione tutti i risultati clinico-diagnostici, ma poi lascerà la paziente PARLARE.
    La paziente parlerà di tutta la sintomatologia di cui è affetta. Parlerà di tutti i suoi sintomi, fisici e mentali. Parlerà di tutte le sensazioni legate alla patologia. Il ,medico le chiederà di descrivere tutte le situazioni che le comportano un aggravamento dei sintomi e le situazioni che invece comportano un miglioramento dei sintomi.
    Si affronterà il quadro mentale, i sogni, il sonno, l'alimentazione, la traspirazione, tutto l'oraganismo verrà studiato.
    Alla fine alla paziente verrà descritto un rimedio che sarà valido solo ed esclusivamente per lei.
    Ecco perchè una delle definizioni della medicina omeopatica è:



    "E' una scienza che cura il malato e non la malattia"

    Qui di seguito riporto un elenco dei rimedi più frequentemente utilizzati per la cura dell'Ovaio Policistico, ma, come ho più volte ripetuto in altri miei articoli, si tratta più che altro di esempi utili a far capire al paziente come funziona l'Omeopatia. Sconsiglio assolutamente a chiunque di utilizzare rimedi omeopatici senza prima essersi recati da un medico omeopata.

    RIMEDI PIU' FREQUENTEMENTE UTILIZZATI IN CASO DI SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO





    •LYCOPODIUM, si utilizza in caso di cisti ovariche più frequentemente presenti a destra, o che da destra si formano poi anche a sinistra. La paziente può presentare dolori alle ovaie che iniziano a destra e successivamente si estendono anche a sinistra. Tali dolori sono più spesso di tipo perforante. Si associa spesso una leucorrea acre ed escoriante, di colore giallo o a volte sanguinolenta.


    •APIS, si utilizza in caso di cisti ovariche più frequentemente presenti a destra.
    La paziente può presentare dolori all'ovaio destro, aggravato dal calore del letto, camminando, e migliorato sdraiandosi sul fianco destro. Tale dolore spesso si estende alle cosce. Il dolore è acuto, lancinante, bruciante o pungente. Spesso la pazeinte avverte ache un senso di pesantezza alle ovaie.


    •THUJA, si utilizza in caso di cisti ovariche più frequentemente presenti a sinistra.
    La paziente può presentare dolori all'ovaio sinistro, aggravati dal semplice stimolo alla minzione o durante la minzione. Il dolore può estendersi alle cosce, e può essere di natura bruciante o tagliente. Va sottolineato che rispetto ai due rimedi precedenti, in Thuja, il dolore non è un sintomo sempre presente. Spesso la paziente può non avvertire alcun fastidio a carico delle ovaie, o anche solo un semplice senso di pesantezza. La paziente che necessita di Thuja spesso presenta sintomi più marcati a carico della pelle, con acne, seborrea, peluria, pelle grassa.


    •LACHESIS, si utilizza in caso di cisti ovariche più frequentemente presenti a sinistra, o che da sinistra si formano poi anche a destra. La paziente può presentare dolori all'ovaio sinistro che possono poi estendersi anche all'ovaio destro. Il dolore può essere di tipo bruciante, pungente, pressorio, strappante, crampiforme o tipo piaga.
    Anche in questo caso i sintomi della pelle risultano spesso marcati, con acne alla quale può associarsi un colorito del viso più rosso.


    I sintomi qui sopra esposti sono solo una piccola parte di quello che l'omeopata dovrà considerare, prima di effettuare una prescrizione. Tali sintomi, infatti, dovranno essere analizzati insieme al quadro mentale della paziente ed insieme agli altri apparati e funzionalità dell'organismo della paziente.



    Il fai da te è assolutamente sconsigliato. Primi di assumere alcun rimedio omeopatico è bene recarsi dal proprio omeopata di fiducia.
    http://www.nienteansia.it/forum/salute-e-r...licistico/16614
     
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