Bioedilizia: la casa di paglia da 100 euro al metro quadro

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    Se il porcellino dell’antica fiaba si fosse consultato con Giampietro Tronci, prima di costruire la casetta in paglia, il lupo cattivo non lo avrebbe certo mangiato “in un sol boccone”. Perché lui la casa gliel’avrebbe costruita solida e sicura, a prova di lupi e di altre avversità. Giampietro Tronci, iglesiente di 32 anni, è un ingegnere ambientale col pallino, da sempre, della bioedilizia. Due anni fa ha importato nel sud dell’Isola l’idea del futuro o, se vogliamo, del passato remoto: la casa in paglia.

    di Michela Seu
    CagliariPad




    Ha iniziato a progettarla in un terreno di famiglia a Barega, località campestre fra Iglesias e Carbonia; ad aprile 2011 ha edificato la struttura in legno, da maggio a settembre ha frequentato dei corsi in Repubblica Ceca e in Polonia e ora è pronto a ultimarla. Occorrono solo paglia, terra, un po’ di legname ed eventualmente lana di pecora, per un costo complessivo di cento euro a metro quadro o poco più.

    “La nostra sfida è quella di costruire una casa economica ed ecologica – spiega Tronci – servendoci di materie prime già presenti in natura e a chilometro zero. Come la paglia e l’argilla che, impastate insieme per costruire le mura a sud e a est, ottimizzano i vantaggi che la casa in paglia possiede”.

    Qualche esempio? “Le balle di paglia sono un ottimo isolante termico (tre volte superiore ai parametri standard) mentre la terra cruda autoregola l’umidità col risultato che la casa è fresca d’estate e calda d’inverno, e ben protetta dall’umidità”: l’impianto elettrico sarà alimentato, ovviamente, da pannelli fotovoltaici. Non è tutto: “Anche l’ambiente trae beneficio da queste costruzioni, in quanto non bruciando quella paglia, ma anzi utilizzandola, evitiamo l’immissione nell’atmosfera di CO2“. Inoltre gode della proprietà di isolamento acustico ed è resistente alle vibrazioni sismiche. Ed essendo utilizzati prodotti naturali, tutti possono lavorare alla costruzione anche a mani nude, senza alcun rischio per la salute.

    Tetto e pavimento? “Il pavimento sarà costruito con dell’argilla, materiale che evita la polverosità – illustra Tronci – e del parquet artigianale; per il rivestimento del tetto si può utilizzare la lana di pecora, dalle eccellenti doti di regolazione termica e con un bassissimo costo energetico in quanto derivante unicamente dalla tosatura”. Le forme della casa in paglia possono essere perfettamente squadrate oppure arrotondate: anche dal punto di vista estetico la rivoluzionaria abitazione ha il vantaggio di poter assumere la forma che si preferisce, poiché il materiale è completamente modellabile.

    Unico neo, al momento, è la scarsa diffusione della conoscenza di tecniche di costruzione. Ma l’ingegnere “bio” sta già provvedendo a porre rimedio: il sito 2xeco.wikispaces.com non è infatti il classico portale web ma un open source: “Al concetto di “copy right” ho voluto contrapporre quello di “copy left” – racconta l’ideatore – con una bacheca in cui si discute su tecniche, materiali di rivestimento e argomenti dei prossimi workshop. Attualmente ne sono previsti quattro principali, ma il progetto è un work in progress: cercheremo di soddisfare anche le esigenze di chi, per esempio, chiede supporto per edificare gli interni”.

    Innovativo e aperto a tutti, Barega (diventato l’acronimo di “Bioarchitettura rete economica gruppo d’azione”) non a caso ha ottenuto un alto gradimento al PechaKucha 2011 di Cagliari ed è giunto terzo al concorso Bam 2012 di Barcellona, per la sua attenzione verso l’ambiente e le tasche dei proprietari.

    E la capacitài ribaltare anche le fiabe più famose.
    http://www.sardiniainnovation.it/article.1...&action_ref_map
     
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