ARMANDO D’ELIA E IL FRUTTARISMO COME META FINALE DELL’UMANITA’

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    UNIVERSO

    Group
    Administrator
    Posts
    4,360

    Status
    Offline
    "Non bisogna mai aver paura di andare contro corrente, non bisogna mai aver paura di difendere a viso aperto il Fruttarismo e le sue motivazioni scientifiche ed etiche: il tempo è galantuomo. La schiera, oggi ancora così fitta, di persone avverse al Fruttarismo, è destinata ad assottigliarsi rapidamente; in genere si tratta di disinformati, da aggiornare con amore e pazienza"

    Armando D' Elia e’ stato un pilastro della scuola igienistica italiana e la sua scomparsa nel 1999 ha lasciato certamente un vuoto incolmabile. Il suo libro, “Il mito degli amminoacidi essenziali”, e’ infatti un opera clamorosa e rivelatrice, come ha sottolineato il bravissimo igienista Giuseppe Cocca nella prefazione della riedizione di Antonella guidi “Miti e realta’ dell’alimentazione umana”, un caposaldo del salutismo che ha parecchi punti in comune con il famoso China Study di Campbell, con tuttavia il non indifferente aspetto che fu scritto vent’anni fa.

    Immagine della copertina del libro /miti-e-realta-dell-alimentazione-umana

    "I nostri progenitori mangiavano quello che la natura offriva loro, cioè la frutta matura, colorita, profumata, carnosa, dolce. Ed è facile immaginare che i nostri progenitori mangiassero la frutta spensieratamente, nulla sapendo (beati loro!) sulla quantità e sulla qualità di proteine contenute nella frutta, guidati unicamente dall'istinto... e se la passavano bene. È chiaro che la frutta è il miglior cibo, del tutto naturale, per l'uomo e per l'intera sua vita a cominciare dal momento in cui è in grado di masticare. Il fruttarismo dell'uomo è innato, perché sbocciato dall'istinto, che ripetiamolo è l'espressione genuina, perfetta, indiscutibile dei bisogni fisiologici nutrizionali delle nostre cellule; esso si manifesta anche prima della fine della lattazione, reso evidente dalla appetibilità e anche dalla avidità con le quali il bambino ancora lattante assume succhi di frutta fresca, che possono sostituire in certi casi anche il latte materno”.

    Leggiamo dalla fanpage a lui dedicata che per decenni si è interessato di alimentazione umana, impegnato attivamente in una visione biocentrica e nello studio del rapporto tra alimentazioni e salute. Egli ha costituito e costituisce tutt'ora il più avanzato punto di riferimento per quanti in Italia si occupano di tale tematica e si è caratterizzato per essere stato in netto contrasto con gli schemi accademici oggi dominanti, accusati di essere fortemente inquinati dalla difesa di inconfessabili interessi economici dell'industria alimentare.

    Ha sostenuto, in accordo con tanti altri pensatori, filosofi e scienziati, che il vegetarismo costituisce l'unica forza autenticamente rivoluzionaria, pacifica e pacificatrice, capace, oltre che di assicurare la salute fisica e morale, e la longevità dell'uomo, anche di debellare la cosiddetta "fame" nel mondo, di opporsi alle guerre e alle ingiustizie sociali, alla violenza interspecifica ed intraspecifica e quindi di instaurare una pace stabile, la tolleranza e la pacifica convivenza tra gli uomini e tra questi e gli altri animali.
    Autore di numerose pubblicazioni, ha collaborato a diversi periodici.


    Biografia


    Armando nasce a lecce nel 1912 e si laurea in chimica a Genova. L'incontro casuale con colleghi austriaci vegetariani lo porta rapidamente alla pratica del vegetarismo ed alla scoperta dei suoi vantaggi sulla sfera psicofisica. Affascinato dai risultati sente l'incompletezza della sua preparazione scientifica (il laureato in chimica, allora come del resto oggi, approfondisce la conoscenza della materia, ma in pratica ben poco sa di tutto quanto è connesso con i fenomeni vitali) prende una seconda laurea in Scienze Naturali, a Modena.
    Da qui inizia un lungo periodo di formazione che lo fa diventare anche un vero e proprio combattente per la libertà. Nell'aprile del 1987, a 75 anni, diviene il responsabile della Sezione laziale dell'Associazione Vegetariana Italiana e con il suo carattere generoso e attivo si butta a corpo morto nell'incarico.

    La sua abitazione romana sarà quasi completamente destinata a sede dell'Associazione: fa buttare giù una parete per realizzare la sala conferenze dove si terranno con regolarità i famosi "Giovedì culturali dell'Avi". Una stanza viene destinata a camera degli ospiti, e qualunque vegetariano o attivista di movimenti libertari si trovi a passare per Roma è spartanamente, ma caldamente, ospitato. Tutto il suo tempo e la sua energia la mette a disposizione all'opera di propaganda in campo alimentare e alla formazione di uno stuolo di allievi. Dal gennaio 1996 è presidente "honoris causa" del Comitato medico-scientifico dell’A.V.I.
    In questi ultimi anni la sua già notevole biblioteca subisce un fortissimo incremento, raggiungendo il numero complessivo di circa 6000 volumi e diventa senza dubbio una delle più complete raccolte italiane per quante attiene a vegetarismo, igienismo e alimentazione. Di particolare importanza sono le note e i richiami, vergati a penna, che arricchiscono questi libri preziosi. Circa 600 dossier in cui sono raccolti articoli e ritagli completano questa produzione.

    A tutti quelli che si domandano l’uomo ha sempre mangiato carne ecco un passaggio del Prof D’elia che cita “Il quaderno della salute” dell’illustre studiosoMarcelle Cornei

    “ L'uomo, per derivazione ancestrale, è una scimmia d'ombra: visse per milioni di anni sugli alberi, nell'ombra delle fronde; sceso a terra, poi, vagò per altri milioni di anni nella savana.Ora, le graminacee (ne abbiamo già parlato) producono frutti secchi, inodori e insapori;sono, insomma, cibo per uccelli. Con artifizi l'uomo riuscì, con l'aiuto del fuoco, ad utilizzare queste cariossidi.
    Ma l'evento più rivoluzionario che occorse all'uomo che si comportava come un animale da savana, fu il ricorso, a scopo alimentare, alla carne degli erbivori abitatori della savana, divenendo così, per necessità, un mangiatore di carne, sempre però con l'aiuto del fuoco, non potendo mangiare crudi ne le cariossidi dei cereali ne le carni. Senza l'artifizio della cottura e (per i cereali) della molitura, l'uomo non avrebbe potuto diventare ne un mangiatore di carne, ne cerealivoro, giacché le sue caratteristiche anatomiche naturali (dentatura, ecc.) da sole, non lo avrebbero consentito.”

    Per chi vuole approfondire il lavoro superbo del professore questo e’ il link diretto di molti suoi articolo sul sito dell’Ava di Roma http://www.vegetariani-roma.it/vegetariani...=274&Itemid=348

    Noi vi lasciamo con una sua celebre frase che rappresenta bene il progetto igienista di Biohaus

    "La marcia di ritorno dell'uomo al suo originario Fruttarismo non è un disegno utopico, non è un sogno, è una realtà. La carica proteica della Frutta rappresenta l'optimum per l'approvvigionamento azotato dell'uomo e il Fruttarismo, è l'ambita meta finale, in un certo senso "obbligata", di tutta l'umanità"
    www.bio-haus.it/
     
    .
0 replies since 20/10/2013, 08:20   44 views
  Share  
.