L’EGOISMO COME BASE DELLE VIBRAZIONI NEGATIVE

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    L’EGOISMO COME BASE DELLE VIBRAZIONI NEGATIVE

    Quali altre vibrazioni (sentimenti) negativi possiamo trarre dall’egoismo? Tutti quei sentimenti (vibrazioni) che ci rallentano lo sviluppo della coscienza e cioè il negativo.
    Dall’egoismo nasce la gelosia, poiché il senso di possessività è parte integrante dell’egoismo, perché questo sentimento sia fine a se stesso deve produrre.
    La gelosia proveniente dall’egoismo fa produrre, logicamente, l’invidia, tale invidia smuove la vibrazione della vanità, che in essa manifesta, in fine, la delusione da cui scaturisce la passività ritrovata, poiché ogni sentimento negativo a partire dall’egoismo è passivo e siccome la passività è fine a se stessa, la natura sta accompagnando con le sue leggi queste espressioni di vibrazioni.Questa è l’illusione che le leggi naturali devono far apparire prima di prescindere da esse.
    Ora, giriamo al contrario tali leggi.
    Tutte le vibrazioni mosse dalle leggi della natura, sono appositamente create per affiancarle ad altre leggi.
    Tali leggi provengono dal piano della coscienza, sostanza e spirito, tali leggi non hanno contrario, altrimenti la logica non si affermerebbe da se stessa.
    Proviamo a riconoscere le leggi con la logica senza contrario.
    Si nasce come una pellicola pronta a recepire immagini e audio, ma da chi si prende ciò?Dalle persone che ci sono vicine, che a loro volta hanno già la pellicola stampata dal vissuto e pertanto da ciò che sono, per poi incontrarci con i nostri simili come succede fin dalla nascita in famiglia.
    Vediamo come i vari sentimenti vibrano al confronto con il simile.
    E’ come un gioco, si discutono le regole, molte volte si riconosce quando sbaglia il prossimo perché il punto di vista è esterno, ma quest’esteriorità dell’individuo che vede l’errore fa parte di un altro movimento che vede l’osservatore com’errante.
    In questo movimento descritto c’è un senso unico e cioè il guardare all’esterno come va a collocarsi la coscienza rispetto alla natura, se noi distogliamo il giudizio sul nostro prossimo e poggiamo mente sul movimento della natura, vediamo che anche ogni cosa che l’uomo abbia creato di materiale, non quello che riguarda la natura del pianeta che comprende i piani minerale, vegetale e animale, ripeto, qualsiasi cosa creata dall’uomo si muove in funzione delle leggi naturali.
    Se sto pensando ad un qualcosa e mentre lo penso la vita mi pone davanti a quel qualcosa che sto pensando, non andiamo a cercare altro di più di quello che si vede e cioè che noi lì dovevamo essere, poiché quando il pensiero (piano mentale) si riconosce con il piano fisico, la coscienza prende atto del presente, esempio delle fotografie.
    Ma tra il piano mentale e quello fisico, c’è un piano che dà il tono alle nostre vibrazioni e questo piano si chiama piano astrale, che non è altro che un dosatore d’energie che fanno vibrare.
    Come funziona il collocamento di tale energia?
    Si conosce conoscendo le leggi del piano astrale, che gestito dal piano mentale, si muove secondo l’ampiezza individuale di coscienza.
    Voi direte, che funzione ha il nostro cervello racchiuso nel nostro cranio?Funge come radio ricevente in cui la sua sintonizzazione è in contatto con il piano naturale, in pratica fisico, con l’astrale (vibrazioni e sentimenti), con il mentale (pensieri) e la coscienza ha in mano la manopola (consapevolezza) che muoverà in funzione dei suoi limiti, che riconoscerà per abbatterli e l’impatto che la coscienza ha con i suoi limiti crea il dolore.
    Quindi il dolore si manifesta qualora ci sia presentata l’occasione di comprendere i nostri limiti.
    Pertanto se un nostro simile con la sua espressione muove qualcosa che in noi vibra in modo negativo, quel piccolo atto di vibrazione è la radice di quel dolore che la vita pone, con vibrazioni ben maggiori che si riconoscono come sofferenza, certe volte insopportabili.
    Per evitare di trovarci in mezzo alla sofferenza insopportabile, è nostra convenienza ascoltarci quando siamo davanti al simile, poiché se si erra con un simile, si ha la possibilità di essere perdonati, ma le leggi che ci fanno ampliare la coscienza non guardano in faccia a nessuno, se non fosse così, non avrebbero una logica che si afferma da se stessa.Essendo così, solo i più sbadati e un po’ masochisti, non trovano il tempo per ascoltarsi e lasciano il compito alla vita che li va a raggiungere là dove stanno, poiché non esiste nascondiglio ove chi erra possa nascondersi.
    Si deduce che quello che siamo viene fuori, nolenti o dolenti, da quello che facciamo, diciamo e pensiamo, ed il sottovalutare chi si ha innanzi, conferma il livello d’ignoranza, poiché nel nostro prossimo c’è sempre qualcosa che ci riguarda e per nostra convenienza è meglio sfruttare gli incontri che si hanno.
    Ora, l’esercizio diventa più difficile là dove siamo cresciuti, poiché la similitudine della famiglia o di chi per essa, ci fa vibrare.Pertanto l’esercizio è meglio risolverlo in casa dove c’è più presunto amore, invece al di fuori di essa l’amore del prossimo si deve guadagnare.
    Come si fa a guadagnare l’amore del prossimo?
    Ascoltandolo e ascoltandoci, poiché quello che in noi vibra come negativo, se davanti abbiamo uno specchio, esiste anche nell’intimo di chi smuove questo in noi.Noi non dobbiamo fare la stessa cosa e mirare le domande opposte alle sue espressioni negative, un esempio in cui si può muovere del negativo nel nostro prossimo è lo scherzo, chi allude a voi nello scherzo attacca, poiché chi lancia tale attacco vuole attirare l’attenzione del suo simile, al contrario dell’umorismo, quale non ha come primo attore l’individuo e pertanto non smuove intimamente nulla di negativo.Di logica lo scherzo fa vibrare di più in negativo, mentre il fine dell’umorismo è positivo.
    Come nasce l’umorismo?
    L’umorismo nasce nel prendersi in giro laddove si riconoscono i propri limiti, oggetti di tale umorismo.
    Questa spiegazione dell’umorismo è già un’espressione intelligente, poiché chi ha questa espressione sa dove collocarla e in che momento, certo non fa umorismo su chi gli viene a mancare una persona cara, non sarebbe più umorismo, sarebbe uno scherzo di cattivo gusto, pertanto tutto si afferma da se stesso, basta voler vedere. Che cos’è la furbizia?
    La furbizia tende a realizzare un progetto stabilito a priori, con l’intenzione di ingannare il destinatario, nascondendo (ignorantemente) la verità e quindi sperando di giocare sull’ingenuità del simile, vittima della furbizia.
    Vedere e comprendere per primi non ha nulla a che vedere con la furbizia, se il “per primi”, rimane osservato nell’intimo nostro come intimo input, che tende a farci comprendere il nostro ritmo a confronto dei nostri simili.
    Tale vedere è di passaggio all’evoluzione del comprendere di coscienza, che di conseguenza porta ad avvicinarsi di più al simile, riconoscendo in lui la sofferenza che porta l’incomprensione così non si farà più gioco del suo simile e soprattutto non lo attaccherà con un atto di furbizia, ma si userà per donargli la comprensione, con l’intenzione di alleviare le sue sofferenze.
    Dove possiamo collocare nell’evoluzione dell’essere umano tale furbizia?
    Schierata di sicuro tra le espressioni che rallentano la comprensione, è quindi paragonata a tutto quanto ha lo stesso fine e cioè ritardare lo sviluppo della coscienza.
    Noi sappiamo che è bene tutto quanto accelera lo sviluppo della coscienza, ed è male tutto quanto lo rallenta e se questo è il punto fermo di una legge cosmica, noi ci atteniamo a questo, fino a prova contraria, poiché guai a noi se fossimo convinti di conoscere la verità assoluta, ma l’umiltà proveniente dalla sofferenza ci ha insegnato di non dare nulla per scontato.
     
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