Sentire di coscienza

Posts written by frenkevita

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    In provincia di Lecce 8mila ettari sono stati colpiti da “Xylella fastidiosa”. Centinaia di migliaia le piante da abbattere. Pericolo epidemia per tutta la penisola e anche per l'Europa, ma per tamponare l’emergenza le risorse sono nulle
    “Non abbiamo mai visto niente di simile in tutta la storia dell’agricoltura italiana”. Muoiono gli ulivi del Salento e quella di Antonio Guario, a capo dell’Osservatorio fitosanitario regionale, è una sentenza senza appello. Un’intera fetta dell’arco ionico-leccese vedrà cancellata quasi completamente la sua pianta simbolo: gli alberi malati vanno sradicati. Sono infetti. E il contagio nel resto dell’Italia e dell’Europa è un rischio troppo alto, tanto da richiedere l’adozione di durissime misure concordate tra Regione e ministero dell’Agricoltura.

    Forse sottovalutato agli inizi, nella scorsa primavera il rebus degli ulivi ha cominciato a preoccupare davvero. Migliaia di alberi hanno cominciato, d’un tratto, a seccare. La sintomatologia, ovunque, la stessa: ingiallimento di estese chiome, imbrunimenti interni del legno, foglie accartocciate come fossero sigarette. Si è pensato dapprima ad un fungo, il Phaeoacremonium, riscontrato in tutti i campioni studiati dai ricercatori. Poi, l’ultima diagnosi, una batosta. A causare il “complesso del disseccamento rapido dell’olivo” è “Xylella fastidiosa”, un batterio finora mai riscontrato in Europa e mai su questa specie vegetale. Di più. E’di tipo patogeno, inserito nell’elenco A1 della Eppo, l’Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per la salute delle piante. Tradotto, significa che rientra nella lista nera dei batteri da quarantena, necessariamente da isolare, a causa della sua portata infettiva.



    Salento, ulivi uccisi da batterio killer. Ecco la mappa delle zone colpite
    Non si sa come e quando questo micidiale parassita sia comparso in Puglia. Di certo, come porta d’ingresso nel Vecchio Continente ha scelto Gallipoli. Da lì, si è propagato a macchia d’olio, veicolato da insetti della famiglia dei Cicadellidi. “Sono state queste piccole cicale – spiega Guario – a pungere i vasi xilematici, assorbire la linfa e ritrasmettere il batterio su altri fusti”. In quelli colpiti, le vene strozzate hanno fatto collassare il sistema, con una reazione a catena che ha già travolto tutta la parte sud occidentale del Tacco d’Italia.

    Xylella fastidiosa ha dimostrato di saper correre veloce. Anche troppo. E ha trovato terreno fertile nello stato di abbandono di molte campagne. “Dobbiamo bloccare la sua presenza, altrimenti è una tragedia. Tutto il mondo agricolo nazionale si aspetta risposte precise da noi. Quelli che abbiamo stabilito sono obblighi complessi, ce ne rendiamo conto. Ma non abbiamo altra strada”. Guario lo ha scandito bene anche di fronte agli agricoltori che ha incontrato lunedì mattina a Lecce: l’olio quest’anno è salvo, ma è un obbligo, appunto, estirpare le piante infette in quella che è stata individuata quale “zona focolaio”, ampia un qualcosa come 8mila ettari. Un’area immensa.

    “Non si conosce ancora di preciso il numero degli ulivi da abbattere. Attendiamo il database dell’Agea per calcolarlo. Intanto, organizziamo i monitoraggi a tappeto. A metà mese, arriveranno anche due ricercatori dell’Università di Berkeley (Usa)”. A parlare è Angelo Delle Donne, al timone del Coordinamento degli ispettori fitosanitari dell’Ufficio provinciale agricoltura di Lecce. Nessuno può e vuole spingersi a ipotizzare la cifra del disastro ambientale ed economico. Un’idea, tuttavia, ce la si può fare: il Salento è terra che ospita una densità media di 80 ulivi ad ettaro. A rischio sradicamento, solo nell’areale già compromesso, sono, dunque, circa 600mila alberi. “Si sta valutando se espiantarli tutti”, ha confessato Guario. Su quelli stroncati a metà, si procederà, nel frattempo, con drastiche potature e con pesanti trattamenti fitosanitari sulle erbe infestanti intorno. Nessuna possibilità, invece, di interventi chimici diretti.

    E’ un patrimonio inestimabile quello che sta andando in fumo. Nella speranza che il parassita non faccia altri scherzi e stermini altre coltivazioni. E’ la matassa che stanno provando a sbrogliare il Cnr e l’Università di Bari. Laddove Xylella fastidiosa è di casa, in California, ha fatto incetta di vitigni. Il ceppo presente in Puglia pare, comunque, di tipo ipovirulento, non in grado di massacrare viti e agrumi. Ha la forza di attaccare, però, anche oleandri, mandorli e soprattutto le querce, un altro degli alberi più diffusi nel Leccese. E’ per questo che ai vivai della zona è stato sospeso il passaporto di queste piante e imposto il divieto di commercializzarle. Una autentica mazzata, dopo quella delle palme colpite dal punteruolo rosso.

    “Nessuno, né in Italia né in Europa, sta comprendendo la gravità della questione. Il ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, ci ha promesso un intervento, ma aspettiamo che lo concretizzi in atti e risorse. Non abbiamo tanto tempo”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni, sa che almeno per tamponare l’emergenza servono “decine di milioni di euro” e che i quaranta esperti inviati da Roma per censire gli ulivi sono un minuscolo palliativo. In cassa ci sono solo pochi spiccioli. E l’intero Fondo di solidarietà nazionale, pari a 18 milioni di euro, non basterebbe a fronteggiare la sola urgenza. Senza contare che il deserto paesaggistico e ambientale che si sta prospettando è anche economico.
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    Il Decreto Legge cosiddetto “del Fare” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e convertito in legge il 20 agosto 2013. L’intento della legge è quello di semplificare il panorama fiscale e lavorativo così da rilanciare l’economia di un Paese considerato dalle “larghe intese” paralizzato.

    Ma tra le diverse disposizioni ce n’è una di carattere ambientale che ha fatto rizzare i capelli ad alcune associazioni, prima fra tutte Italia Nostra. All’articolo che riguarda “l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee” si aggiunge, nel comma 4 dell’articolo 41, la dicitura: “All’articolo 3, comma 1, lettera e.5), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, dopo le parole esigenze meramente temporanee, sono aggiunte le seguenti ancorché siano posizionati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti”.

    Cosa significa in poche parole questa aggiunta?

    «Significa che si potranno realizzare case mobili o mobile house anche in aree vincolate paesaggisticamente e di pregio naturalistico, senza permesso di costruire» risponde Emanuele Montini, avvocato di Italia Nostra che ha lanciato l’allarme. «Questa disposizione non viene neanche integrata con disposizioni limitative in ordine alle dimensioni e ai materiali, cosicché potremmo trovarci, per esempio, palazzine viola costruite a pochi metri dalla costa».

    Secondo l’avvocato la disposizione rischia di dare il tacito permesso di ancorare al suolo, e quindi far diventare immobile ciò che prima era mobile, vere e proprie case abitate anche all’interno delle strutture ricettive all’aperto, tra cui i campeggi.

    «E ben sappiamo che molti campeggi, soprattutto quelli sulle coste, hanno la caratteristica di essere posizionati proprio nei punti più suggestivi del nostro Paese» continua Montini «proprio lì dove la speculazione edilizia, fino ad ora, aveva avuto più difficoltà ad entrare».

    Fine del campeggio come lo abbiamo sempre immaginato? Effettivamente la legge permetterebbe ai campeggiatori di diventare fittavoli e i gestori del campeggio trasformarsi in albergatori e, oltre a creare un danno per i campeggiatori amanti di tenda e roulottes, le coste si trasformerebbero in piccole lottizzazioni.

    «Se qualcuno ha cercato di difendere il provvedimento invocando il fatto che si tratterebbe di case-palazzine ma pur sempre mobili» conclude Montini «è stato smentito clamorosamente dalla modifica apportata in sede di conversione alla Camera, dalla maggioranza e dal Governo quando nella seduta notturna di commissione è stata tolta la parola “posizionati” riferita a queste case prefabbricate, e sostituita con la parola “installati”, tanto se a qualcuno fosse rimasto qualche dubbio sulla vera intenzione di questa disposizione».

    A nulla sono serviti gli ordini del giorno del M5S presentati a maggio 2013.

    Intanto l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) fa sapere di non conoscere nello specifico il comma: «L’ANCE si è espressa su altri elementi – risponde l’ufficio stampa – a proposito della legge in questione. Possiamo dire che in generale la nostra associazione è sempre stata contraria a qualunque scorciatoia o legge volta a favorire pratiche di condono o abusivismo. Se questa legge dovesse rivelarsi una deregulation delle regole fin qui esistite, l’ANCE si schiererà contro. Se invece, ma non sappiamo se sia il caso di questo comma specifico, si tratta di una semplificazione del panorama legislativo in materia allora l’associazione potrebbe appoggiarla ma solo se tale semplificazione verrà accompagnata dai dovuti controlli e dalle garanzie di legalità. L’ANCE è a favore delle regole, non della speculazione indiscriminata del territorio».

    Intanto però il business delle mobile house è partito, come conferma Montini: «I nostri sospetti sono stati confermati: provate ad andare a chiedere nei campeggi se hanno le mobile house. Scoprirete che molti di questi hanno fatto partire i loro ordini poco tempo dopo la conversione in legge. Non aspettavano altro».
    http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/201...le-case-mobili/
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    Avevamo già scritto in passato una riflessione sul tema dei danni da cellulari (5 consigli per limitare gli effetti nocivi dei telefoni cellulari) ma vogliamo ritorrnare sull’argomento con nuove evidenze emerse di recente e con una lista di 10 raccomandazioni da tenere sempre ben presente.

    Cominciamo dalle evidenze:

    lo Studio Interphone (13 paesi) il cui capo progetto è Lennart Hartell, autorevole scienziato svedese, stima che un’esposizione di più di 27 minuti al giorno alle radiazioni emesse dal cellulare in un arco di 10 anni, aumenta considerevolmente la possibilità di insorgenza del glioma, che è un cancro al cervello.
    Anche in seguito al fatto che l’Agenzìa Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha inserito l’utilizzo dei telefoni cellulari come possibile fattore cancerogeno, in Italia il Consiglio Superiore di Sanità il 15 Novembre 2011 ha invitato il Ministero della Salute a promuovere l’utilizzo degli auricolari per limitare i rischi e ha chiesto ai genitori di limitarne l’utilizzo nei bambini, solo in caso di effettiva necessità.
    Come riporta il libro di Riccardo Staglianò dal titolo “Toglietevelo dalla testa”, il Tribunale di Brescia che ha stabilito un risarcimento a carico dell’Inail per un ex-manager che è stato purtroppo colpito da un tumore alla testa, mentre lo stesso procuratore di Torino, Guariniello, sta indagando su un caso analogo, come riporta il Corriere della Sera.
    Un’altra evidenza importante è il fatto che le compagnie di riassicurazione come Swiss Re e Lloyd’s non coprono i rischi delle compagnie telefoniche, dato che hanno ipotizzato uno scenario di insorgenza di tumori al cervello molto forte fra il 2020 e 2030 per chi oggi è forte utilizzatore: in pratica lo danno per certo e non vogliono assumersi il rischio finanziario delle class action che verranno, come già accaduto in precedenza per il fumo.
    Fatte queste premesse eccovi i dieci consigli per limitare i rischi dei cellulari

    NON farli usare ai bambini, se non in caso di emergenza. Tollerati gli SMS ma meglio ridurre anche quelli. In Francia non a caso è vietata la pubblicità dei telefoni cellulari rivolta ai minori di 14 anni.
    Utilizzare sempre gli auricolari con cavo, non quelli wireless. Anche il vivavoce è comunque meglio.
    Se c’è poca rete, poco campo (lo vedete dalla barre sul display) non effettuare chiamate. Sarà necessaria più potenza radiante, quindi più radiazioni.
    Usarlo meno possibile in movimento: come in treno ed in auto, meno segnale, più radiazioni.
    Non mettetelo vicino alla testa in fase di chiamata dove le radiazioni sono più forti, aspettate la risposta (vivavoce come soluzione possibile).
    Non tenete il cellulare in tasca né nel taschino della camicia o della giacca.
    Cambiate orecchio e riducete la durata delle chiamate.
    Utilizzate la linea fissa, il vecchio e caro doppino, se potete, o strumenti di instant messaging come ad esempio Skype
    NON addormentatevi con il cellulare vicino alla testa, ad esempio usandolo come sveglia.
    Scegliere un modello che abbia un basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico delle radiazioni).
    http://www.tuttogreen.it/come-proteggersi-...nsigli-pratici/
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    Più di nove milioni di italiane hanno utilizzato rimedi suggeriti dall'omeopatia almeno una volta, con lo scopo di far fronte a malattie di raffreddamento, disturbi del sonno e allergie stagionali. L'O.N.Da. l'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, ha di recente divulgato i risultati di un sondaggio svolto su 1000 donne che conoscevano questa medicina alternativa tra i 25 e i 54 anni.

    Il 70% di loro ha avuto un'esperienza positiva con i rimedi omeopatici, ma 4 su 5 sono insoddisfatte del livello di informazione che riguarda questo tema, il 65% si lamenta dello scarso riconoscimento dell'omeopatia nella medicina tradizionale e il 37% critica l'assenza del foglio illustrativo nella confezione.
    Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da , ha spiegato che i medicinali omeopatici vengono recepiti come un'opportunità ulteriore di cura e prevenzione per patologie come il raffreddamento e il sonno disturbato. In vari ambiti si sta sviluppando la collaborazione tra omeopatia e medicina allopatica (tradizionale) come in oncologia, dove i prodotti omeopatici sono utilizzati per alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia.

    Manuela Bandi, componente del Consiglio Direttivo di Federfarma Lombardia , dichiara inoltre che l'omeopatia è sempre più apprezzata da medici e farmacisti, i quali la suggeriscono alla stessa stregua della tradizionale, sebbene sia del tutto naturale.

    Le donne hanno più facilità ad avvicinarsi all'omeopatia in quanto è una medicina personalizzata e quindi la spiegazione dei vari sintomi di salute è più facile per loro che per gli uomini. Le donne però si fanno carico delle malattie e della sintomatologia dei mariti, degli anziani e dei bambini.

    Silvia Nencioni, Presidente e Amministratore Delegato di Boiron Italia, si sente chiamata in causa e in maniera positiva dichiara che il foglietto illustrativo è uno degli obiettivi che le aziende devono raggiungere per rispondere alle esigenze degli utenti.

    Tornando all'indagine, vediamo nel dettaglio che il 39% sceglie le cure omeopatiche per la naturalità dei principi, il 37% per la tollerabilità dell'organismo, per il 17% delle donne è importante che si possano usare su bambini, e il 17% dichiara che è certo che sono efficaci. Un 53% che non utilizza questi prodotti, dichiara che il motivo principale è che nessuno gliel'ha proposti.
    http://www.mammedomani.it/benessere/rimedi...Mamme+Domani%29
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    L’Istituto Superiore di Sanità ha identificato una terapia naturale per i soggetti celiaci.

    di Mariacristina Russo





    La celiachia è una intolleranza alimentare al glutine, sostanza che si trova nel frumento ed in altri cereali come: avena, farro, grano, orzo, segale.
    Tale intolleranza è la più diffusa nel mondo, le persone che non tollerano il glutine corrispondono all’ 1% della popolazione a livello globale.
    Quello che risulta tossico per la persona affetta dal morbo celiaco è la prolamina, ossia una delle parti proteiche che va a formare il glutine. Tale proteina viene anche chiamata gliadina.
    L’assunzione del glutine da parte di un soggetto celiaco può essere dannoso per la sua salute, poiché può andare a danneggiare la mucosa intestinale e di conseguenza i villi intestinali, con conseguenze di vario tipo: bruciore di stomaco, perdita di peso, stanchezza ecc..
    La celiachia è una predisposizione di tipo genetica, che alla presenza del glutine va a mettere in atto un meccanismo immunitario di difesa all’intestino tenue, da parte della sostanza pericolosa.
    L’ unica soluzione per le persone celiache è quella di seguire una alimentazione priva di glutine, proprio per cercare una valida alternativa a questa alimentazione, priva di glutine, la comunità scientifica sta cercando una terapia naturale che sia in grado di bloccare l’infiammazione intestinale.
    In particolare l’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha identificato elementi, presenti nel grano, che sono in grado di proteggere l’intestino dalla tossicità derivante dalla gliadina.
    Attualmente gli esperti della comunità scientifica stanno cercando di prevedere quali siano i meccanismi alla base dell’azione protettiva.
    Non resta che attendere di sapere quali siano i risultati che questa ricerca scientifica può portarci.
    http://www.quotidianogiovanionline.it/Salu...rapia-naturale-
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    State lontani dal frigo, non saccheggiate la dispensa e lasciate perdere i dolcetti di troppo: ecco qualche piccolo suggerimento su come non trovarsi impreparati di fronte a un attacco di fame nervosa e quali i rimedi naturali alleati

    Di Valeria Gatti
    I rimedi contro la fame nervosa
    Perché si soffre di fame nervosa
    La fame nervosa è una fame falsa, causata da tutta una serie di fattori che sono ben lontani dalla necessità di nutrimento vero e proprio. Vediamo come scovarla e impedire che possa rovinarci linea e salute. Ci dev’essere infatti una spiegazione sul meccanismo che porta a mangiare pur non avendo fame, spiegazione che i ricercatori riconducono a un’alterazione del meccanismo di controllo da parte dell’ipotalamo. Infatti ci sono delle sentinelle nel cervello che avvertono il corpo quando il livello di zuccheri è troppo basso e inducono come risposta il bisogno di cibo e le azioni per procurarselo. Ma non sempre questo meccanismo fisico funziona alle perfezione, oppure può essere influenzato da cause di altro tipo, come quelle psicologiche. In pratica, come sostengono molti dietologi, la fame nervosa può essere causata da molti fattori, tra i quali vi sono: ansia, tristezza, senso di vuoto, rabbia, paura o noia. La spiegazione che riconduce a questo tipo di fame, meccanismo che viene definito “eating emozionale” e che porta a sostituire l’affetto, la sicurezza o la gioia che non si ha con il cibo, sembra risalire alle prime fasi di vita, quando la madre offrendo il latte al bimbo che piange, anche se la fame non è il vero motivo del pianto, crea in lui confusione tra lo stato di fame e lo stato di richiesta di affetto.



    LEGGI ANCHE BUCARE IL SENSO DI FAME CON L'AGOPUNTURA

    Ecco gli alimenti che riducono la fame nervosa
    Esistono degli alimenti che hanno un potente effetto calmante nei confronti di questo stimolo nervoso. Si tratta di cibi e bevande che contengono il triptofano, ovvero un precursore della serotonina in grado di attivare i neurotrasmettitori che rilasciano subito una gradevole sensazione di piacere e benessere. Si tratta principalmente di frutta, come le banane, fonte primaria di triptofano. Ma anche latte, uova, formaggi freschi, legumi secchi e cereali integrali. Ugualmente utile è assumere alimenti ricchi di bromo, come la lattuga, e di magnesio, come frutta secca (noci e mandorle), cacao e cioccolato amaro, castagne.

    Alcuni piccoli accorgimenti legati alle abitudini aiutano a far diminuire il senso di nervoso alimentare. Per esempio, cosa che fa bene allo scopo di riduzione della fame nervosa, è fare un antipasto a base di frutta o verdura: i vegetali sono ricchi di fibre che creano massa nello stomaco calmando la fame. Non eliminare mai del tutto pane e pasta dalla tavola, in quanto i carboidrati hanno il potere di stimolare la produzione di serotonina, che regola il meccanismo della fame. Buona cosa è abbinare le verdure ai primi: per esempio, se si cucina la pasta con i broccoli, mettere più broccoli che pasta nel piatto. Mangiare piccante e con calma: questa combinazione agevola l’appagamento dello stomaco e il senso di sazietà. I piatti speziati favoriscono inoltre la produzione di endorfine, sostanze che aumentano il piacere, rendendo i pasti soddisfacenti. Bere spesso: acqua, tè verde e tisane soprattutto. E ancora centrifugati, succhi di frutta, frullati. Tutto contribuisce a saziare senza far salire l’ago della bilancia.



    Ecco infine gli aiuti alternativi
    Quando la fame assale all’improvviso, contate fino a dieci. Non aprite di getto il frigorifero, ma fate tre lunghi respiri e cercate di capire da cosa ha origine davvero questo impulso e guardatevi intorno. Riempite la vasca da bagno, accendete degli incensi, fatevi un tè o una tisana, ascoltate una canzone che vi piace e cantate, fate stretching. Lo sport praticato regolarmente è uno dei migliori alleati contro gli attacchi di fame nervosa. Alcuni terapeuti consigliano anche di tenere un diario dove si annota tutto quello che si è mangiato e perché. Utile è anche l'aroamterapia. Insomma, sceglietevi la vostra personale tecnica di rilassamento. Tra i prodotti erboristici, il Citrus aurantium, l’arancio amaro e la Rodiola rosea, meglio nota come rodiola, sono ideali. Quest’ultima contribuisce ad abbassare i livelli di stress e stanchezza che possono far ricadere in insalubri abbuffate. Anche una tisana di tiglio, oppure a base di melissa, angelica e passiflora, possono aiutare a calmare e a superare degnamente gli stati d’ansia.
    http://www.cure-naturali.it/rimedi-natural...Fl3a4UE.twitter
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    Il 21 Ottobre 2013 Mercurio ha iniziato la sua ultima fase retrograda dell’anno. Mercurio infatti sarà “retrogrado” nel segno dello Scorpione fino al 10 Novembre 2013. Per cui preparatevi ad una revisione molto profonda questa volta. Il segno dello scorpione vuole che guardiamo negli abissi del nostro essere e che affrontiamo le nostre più profonde paure, ma anche i nostri sentimenti più profondi e le nostre credenze più tenaci. Sarà dunque un periodo importantissimo in cui potremmo lavorare su noi stessi con una efficacia straordinaria se guardiamo nel posto giusto.

    Per aiutarvi ad utilizzare al meglio questo periodo ho pensato di riproporvi un articolo che spiega, spero chiaramente, cosa è Mercurio Retrogrado e cosa aspettarsi da questa fase astrologica.

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    Cari amici, ho per voi oggi un articolo che è un mix di curiosità, astrologia, astronomia e spiritualità! Infatti voglio parlarvi degli effetti che possono avere su di noi gli influssi di un Mercurio Retrogrado.

    Cosa significa dunque Mercurio Retrogrado?

    Si definisce in questo modo un pianeta che, nella visione geocentrica, sembra muoversi all’indietro nell’eclittica celeste. È un’illusione astronomica perché è evidente che i pianeti non cambiano le loro orbite per andare all’indietro! Ma, a causa della relazione dei pianeti con la terra e della velocità del loro moto, sembra che questi invertano la loro marcia. Un’analogia comune a questo fenomeno è la seguente: Se state viaggiando su un treno, ed un altro treno si affianca, a velocità maggiore, avrete la sensazione momentanea di muovervi all’indietro. Ecco ciò che significa “un moto retrogrado”.

    Mercurio retrogrado è decisamente tra i pianeti retrogradi quello di cui si parla più spesso in quanto questa fase è più frequente e breve ( 3/4 volte l’anno) per questo può avere una più diretta influenza sulla nostra vita “quotidiana”. Gli altri pianeti come Marte e Venere sono retrogradi ogni paio d’anni o più e per periodi più lunghi.

    Ma cosa significa tutto questo e quali sono gli effetti di questi movimenti planetari?

    Secondo l’astrologia, quando Mercurio è Retrogrado, il pianeta si trova in una fase di debolezza e le cose sembrano andare per il “verso sbagliato”. Ritardi, situazioni frustranti, mancanza di chiarezza nelle comunicazioni e fraintendimenti possono essere all’ordine del giorno. Ma come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere! Infatti, quando queste situazioni si presentano è perché qualcosa va rivisto. Mercurio non si diverte a fare i dispetti, ma pone i riflettori su quello che già non funziona/fluisce come dovrebbe. Per cui questo periodo si rivela essere eccellente per riorganizzare la vostra vita e riflettere su tutto quello che è successo e che vi ha portato alla situazione presente, soprattutto se poco piacevole. Quindi, invece di reagire agli apparenti ritardi o repentini cambiamenti, osservate e vedete cosa potete fare per rettificare. Su cosa avete bisogno di riflettere? O meglio, cosa la situazione vi sta “riflettendo”?

    Questo arco di tempo è perfetto per prendersi una pausa e riposare, rivedere, ricercare, leggere, studiare, rivisitare, riflettere, rivalutare, riconsiderare, infatti tutto quello che comprende un RI è incoraggiato, anche risposarsi! Ma non è concesso reagire.

    Il periodo retrogrado può portarvi indietro una situazione in modo che possiate modificare i suoi effetti, il che vi porta ovviamente all’interno di voi stessi. Solo lì potete vedere davvero la relazione tra quello che avete dentro e cosa si è manifestato nella vostra vita.

    Di solito durante questo periodo si è spinti a rivedere relazioni, carriera e molti aspetti della propria esistenza. Però, è bene sottolineare che prima di prendere decisioni drastiche o di porre fine ad una relazione o di cambiare lavoro è meglio aspettare la fine della fase retrograda. Questo è un periodo di revisione e non di azione, a meno che non siano decisioni già prese settimane prima dell’inizio di questa fase. Questo perché Mercurio retrogrado ha la tendenza a far sentire i suoi effetti a partire dalla settimana che precede l’inizio della fase e per tutta la settimana dopo la fine della retrogradazione.

    Relazioni e Mercurio Retrogrado

    In queste settimane potreste notare in particolar modo come persone del passato riappaiono – vecchi amici, ex partners, colleghi etc. Gioite di queste riconnessioni e riflettete su quello che significano per voi, tenendo a mente che non è necessariamente una brutta cosa che siano riapparsi. Qualsiasi ritorno durante Mercurio Retrogrado è generalmente considerato benefico, almeno per l’opportunità che offre di comprendere. In alcuni casi tuttavia, bisogna stare attenti ed usare il proprio discernimento per assicurarsi che non sia un modello negativo del passato che si riaffaccia e ritorna a voi per testare la vostra autostima e vedere se avete superato quella determinata situazione.

    Per esempio, se un vostro ex capo o ex partner che vi ha trattato male si riaffaccia nella vostra vita, potreste sentirvi sfidati osservando i loro comportamenti ancora una volta. Riflettete sul quel periodo della vostra vita, centratevi nel potere di Adesso e andate avanti senza reagire e soprattutto senza rimpianti. Se siete stati truffati, beffati o presi in giro da persone di bassi intenti ora sarete in grado di smascherarle e proteggervi.

    Durante questa fase le persone hanno anche la tendenza a mostrare la loro vera natura, per cui se avete dei dubbi su qualcuno osservateli durante queste settimane e per la fine del periodo retrogrado avrete una chiara idea di come sono veramente. Tenete presente che lo stesso vale per voi, per cui in questo periodo anche la vostra vera natura sarà accessibile agli altri.

    Tutto ha la tendenza a rivelarsi in questo periodo, per cui abbiate pazienza. La psicologia di questo periodo è che il pianeta retrogrado tira fuori dal mondo interiore tutte quelle situazioni che è necessario riportare in superficie per poter guarire e rilasciare. Per questo motivo i ritardi a cui spesso siamo costretti in questo periodo sono delle benedizioni nascoste che vi danno l’opportunità di pensare bene alle cose prima di prendere importanti decisioni.

    È meglio non comprare cose come macchine o oggetti elettronici in questo periodo perché potrebbe accadere che non vengono consegnati per tempo o che risultino avere malfunzionamenti. Potreste anche notare che email o sms in questo periodo vanno perduti o risultano incompresi. Fate particolare attenzione a come vi esprimete, sia per iscritto che verbalmente, perché c’è la forte tendenza a fraintendersi. Se ci sono incomprensioni fate del vostro meglio per gestire la situazione e ripetete con pazienza quello che cercate di dire.

    Anche se non è il periodo ideale per i contratti potete di sicuro cercare opportunità e affari in quanto potrebbe essere un ottimo periodo per scoprire appunto un affarone, specialmente nel campo immobiliare, dove possono esserci improvvisi cali di prezzo. Uno dei motivi per cui non firmate un contratto durante il periodo retrogrado è perché potreste finire con il perdere soldi nei due o quattro anni seguenti a quell’accordo. Se viaggiate per lavoro e state ritornando dalla vostra destinazione potete stare tranquilli che tutto è andato a andrà bene. Se viaggiate per piacere fate attenzione ai bagagli e controllate bene il vostro itinerario – orari, giorni etc…perché potrebbero esserci ritardi o incomprensioni.

    Gioite di questo periodo e prendetevi del tempo per rilassarvi e riposarvi.

    P.S. Queste informazioni vanno prese con le dovute pinze, per cui seguite sempre la vostra guida interiore!
    http://animeradianti.com/gli-effetti-di-mercurio-retrogrado/
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    L’acne è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce soprattutto il volto e meno frequentemente il dorso, il decollété, il cuoio cappelluto e che coinvolge i follicoli piliferi e le relative ghiandole sebacee. Queste, stimolate dagli ormoni, elaborano sebo in eccesso creando una sorta di "tappo" che ostruisce l'apertura del follicolo.

    Si forma così il comedone che genera una reazione infiammatoria. È una manifestazione fisiologica tipica dell'adolescenza che solitamente tende a scomparire con la pubertà e, talvolta, in età adulta. Il disturbo può essere dovuto a fattori genetici, aggravati spesso da stati ansiosi e stress, o da disordini epato-intestinali o intolleranze alimentari.

    Esistono poi tipi di acne non genetica che derivano dalle attività svolte e dallo stile di vita. Si osservano, per esempio, in coloro che usano oli minerali, olio di cade, catrame, idrocarburi, oli da ingrassaggio (acne professionale); o come l’acne meccanica che insorge nelle sedi di sfregamento meccanico (acne del violinista, del nuotatore etc.) o l'acne da idratazione diagnosticata di solito in soggetti che trascorrono molto tempo in ambienti molto umidi o secchi.
    Ci sono moltissimi rimedi naturali che possono aiutarvi a sconfiggere l'acne prima di optare per i classici unguenti farmaceutici. Si possono scegliere piante officinali, oli essenziali e fiori di bach che, uniti a un'alimentazione sana e all'esercizio fisico, possono ridurre la comparsa di acne diminuire l'apparenza delle fastidiose cicatrici.
    http://www.alfemminile.com/trattamenti-bel...campaign=social
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    I pesciolini d’argento, il cui nome scientifico è Lepisma saccharina, sono dei piccoli insetti molto comuni nelle case. Dal corpo argentato – così come il nome suggerisce – e dalle numerose zampette, si annidano in qualsiasi anfratto delle abitazioni, prediligendo i climi sufficientemente umidi: l’intera cucina, il mobile sotto il lavello, il bagno, la base dei frigoriferi. Pur essendo innocui per la salute umana, questi insetti possono essere particolarmente fastidiosi perché amano rosicchiare alcuni degli oggetti più diffusi nelle case, come le pagine dei libri, le tele dei quadri, la tappezzeria e i tessuti. Esistono dei metodi naturali per sbarazzarsene?
    Come ovvio intuire, la risposta è affermativa: vi sono numerosi rimedi naturali che tengono lontani i pesciolini d’argento, spesso delle essenze a loro poco gradite. Eccone alcuni.
    Deumidificazione
    La deumidificazione, seppur non si tratti di un rimedio naturale in senso stretto, è un arma efficacissima per dire addio al Lepisma saccharina. Questi animaletti prediligono infatti ambienti con umidità superiore al 75% e, in genere, scompaiono spontaneamente quando il tasso scende al 50%. Di tanto in tanto, allora, ricorrere a un deumidificatore libererà la casa da qualsiasi ospite indesiderato. Attenzione, però, non si tratta di una pratica applicabile quotidianamente, per evitare un’eccessiva secchezza delle vie respiratorie.
    Cetriolo
    Cetriolo
    Fresh Cucumber And Slices White Background via Shutterstock
    Il cetriolo, in particolare la sua buccia, è un repellente naturale del pesciolino d’argento. Gli insetti pare non ne sopportino il profumo e, così, cambiano ambiente quando ne percepiscono la vicinanza. Può essere allora utile lasciare una ciotola di cetriolo sminuzzato negli angoli della casa dove si sono avvistati gli insetti, da sostituire non appena la verdura si seccherà. Una settimana di questo trattamento dovrebbe portare alla definitiva eliminazione degli ospiti infestanti, i quali nel frattempo si saranno trasferiti altrove.
    Menta piperita, rosmarino e chiodi di garofano
    Oltre al cetriolo, vi sono altri odori non particolarmente graditi dal Lepisma saccharina. Fra questi la menta piperita, un vero e proprio spauracchio per gli insetti, il rosmarino e i chiodi di garofano. Una buona idea può essere allora preparare dei piccoli sacchettini, come quelli che di solito si utilizzano per la naftalina degli armadi, dove inserire un paio di foglie di menta, del rosmarino fino a riempimento e una decina di chiodi di garofano. Preparato il composto, si appoggi il sacchettino negli angoli più nascosti dell’appartamento o sopra mobili e librerie: i noiosi animaletti si guarderanno bene dall’avvicinarsi.
    Ginkgo biloba
    Gingko biloba
    Close-up On Ginkgo Biloba Tree via Shutterstock
    Il ginkgo biloba, uno degli alberi più antichi e longevi della terra, è da sempre conosciuto per le sue numerose proprietà benefiche sull’organismo, come spinta alla concentrazione, per migliorare il sistema cardiovascolare e come ritrovato di prima linea contro stress e depressione. Il caratteristico odore delle foglie, tuttavia, non è affatto amato dal pesciolino d’argento, che fuggirà a gambe levate in presenza di un esemplare. Purtroppo il ginkgo biloba non è di certo una pianta semplice da coltivare in ambiente domestico, fortunatamente in erboristeria esistono essenze e ritrovati per i più svariati ricorsi.
    Acqua e farina
    Sebbene l’efficacia di questo rimedio non sia provata, la facilità di realizzazione val bene un tentativo. Si mischi acqua e farina fino a ottenere un composto sufficientemente consistente, quasi solido, e vi si immergano dei pezzetti di cartone affinché la farina inumidita vi si attacchi su entrambi i lati. Si lasci seccare il composto realizzato e si dispongano quindi le barrette ottenute negli angoli dove si crede si annidino gli insetti.
    http://www.greenstyle.it/rimedi-naturali-c..._medium=twitter
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    Alcune discipline olistiche, come lo shiatsu, si rifanno alla medicina tradizionale cinese secondo la quale nel nostro corpo scorrono dei meridiani energetici collegati ai principali organi e visceri. La pressione shiatsu – generata da alcuni importanti fattori primo fra tutti dalla perpendicolarità – crea degli stimoli lungo i meridiani e facilita un migliore fluire dell’energia vitale.
    La forza vitale pervade ogni essere vivente e viene chiamata Qi. Il libero fluire del Qi regola la qualità di benessere in ogni creatura vivente. Il corpo umano è formato di miliardi di cellule e ognuna deve ricevere in modo costante il Qi perché il corpo possa continuare a funzionare normalmente. I cinesi hanno appunto descritto già da oltre 4000 anni questa caratteristica del libero fluire dei meridiani secondo un complesso disegno di punti, rami e canali in cui l’energia fluisce collegando tutte le parti del nostro corpo fino ad influenzare anche mente e spirito.
    Il sistema dei meridiani ha confermato – attraverso degli esperimenti scientifici – che lungo il percorso di ciascun meridiano esiste un potenziale elettrico diverso da quello dei tessuti circostanti. I meridiani principali sono 12, per ciascuno c’è una componente prettamente fisica e una emotiva. Vediamoli molto genericamente e brevemente insieme.
    Meridiano del polmone (metallo): nella medicina cinese i polmoni comprendono il sistema respiratorio, il naso e la gola. Da un punto di vista emotivo, rappresenta le persone particolarmente introverse.
    Meridiano dell’intestino crasso (metallo): corrisponde al’intestino crasso della medicina occidentale; la persona si può identificare nell’avaro, nello stitico e nelle persone che hanno la tendenza a trattenersi.
    Meridiano dello stomaco (terra): se la funzione dello stomaco è ridotta il cibo non darà il suo corretto apporto e ne risentiranno anche altri organi.
    Meridiano della milza (terra): l’intero processo digestivo (dai primi morsi fino all’espulsione delle feci) è sotto il controllo della milza che è la fonte di tutta l’energia derivante dal cibo.
    Meridiano del cuore (fuoco): comanda il sangue e il sistema circolatorio, la sua condizione si riflette nella lingua.
    Meridiano dell’intestino tenue (fuoco): termina davanti all’orecchio, per cui problemi legati all’udito sono in rapporto con questo meridiano e, data la relazione col cuore poiché appartengono allo stesso elemento fuoco, tale separazione del puro dall’impuro avviene anche per quello che “sentiamo”, dalla nostra capacità di separare i fatti reali dalla finzione.
    Meridiano della vescica urinaria (acqua): oltre a trasformare l’urina, questo meridiano è legato all’utero e alla sua funzione, nonché alla schiena.
    Meridiano del rene (acqua): i reni sono la sede del Qi ancestrale, ovvero tutto ciò che ereditiamo dai nostri genitori, dal nostro patrimonio. I reni regolano la quantità di acqua nel nostro corpo.
    Meridiano della vescica biliare (legno): immagazzina e rilascia la bile con collaborazione con il fegato.
    Meridiano del fegato (legno): regola il sangue e è influenzato dalle emozioni soprattutto la rabbia repressa e il risentimento.
    Meridiano di maestro del cuore (fuoco supplementare): non ha un organo di riferimento; tra le funzioni principali ha quella di proteggere il cuore dai “colpi” che la vita ci pone davanti attraverso le difficoltà.
    Meridiano di triplice riscaldatore (fuoco supplementare): anche questo meridiano è proprio della medicina cinese e non ha organi di riferimento. È un meridiano legato agli altri e nello shiatsu si consiglia di trattarlo ad ogni trattamento.
    CONTINUA ....
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    Gambe pesanti, crampi, dolore ai polpacci. L‘insufficienza venosa degli arti inferiori causa forti disagi e più si va avanti con l’età e più questi disagi diventano grandi. Le gambe scalfite da vene gonfie non ci piacciono e spesso troviamo una soluzione nella chirurgia estetica.
    Facciamo fatica a stare in piedi per lungo tempo, se siamo in auto o in aereo, tutte queste situazioni faticose provocano l’insorgenza di una marcata stasi venosa e la comparsa di edema a carico dei piedi e gambe. Sono più colpite le donne, obese, con età superiore ai 50 anni.
    Si stima che circa il 15-20% della popolazione generale presenta vene varicose a carico degli arti inferiori.
    L’insorgenza di tali patologie può avvenire per vari motivi, anche in conseguenza di sport eccessivi seguiti magari da bagni turchi o saune bollenti.
    Come può lo shiatsu tentare di alleviare il disagio?
    Lo shiatsu è una tecnica di riequilibrio energetico che stimola la vitalità dell’individuo. Grazie a profonde pressioni, gestite con perpendicolarità da parte dell’operatore, vengono trattati i punti situati lungo i meridiani energetici collegati ai principali organi. Le principali vene dell’arto inferiore scorrono sostanzialmente lungo gli stessi percorsi dei meridiani.
    Nella medicina tradizionale cinese – alla quale si rifà lo shiatsu – sono di centrale importanza l’elemento “sangue” e gli organi che lo governano. Le sostanze che formano il sangue hanno origine dall’essenza del cibo estratta da stomaco e milza, i due organi che vengono comunemente considerati la sorgente del sangue. Dopo essersi formato, il sangue circola normalmente nei vasi attraverso il corpo e viene comandato da Cuore, Fegato e Milza.
    Il Cuore domina sangue e vasi e la forza propulsiva del Qi (la forza vitale) del Cuore è la base della circolazione sanguigna. Il Qi della Milza controlla il sangue e gli impedisce di fuoriuscire dai vasi.
    Il Fegato promuove il libero flusso del Qi, immagazzina il sangue e ne regola il volume. La buona circolazione del sangue dipende dall’armonia delle funzioni di questi tre organi che, durante un trattamento shiatsu, vengono trattati secondo le modalità di esecuzione dei “kata” (schemi) insegnati dai maestri agli operatori.
    Mai dimenticare, durante il trattamento, un buon uso della respirazione, forza indispensabile di spinta del sistema cardiovascolare.
    CONTINUA ....
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    Dalle pulizie di casa alla cosmesi fino alle ricette di cucina, il bicarbonato è un ottimo alleato naturale per le mille attività quotidiane. mercoledì 14 marzo 2012 0 Il bicarbonato di sodio è uno degli ingredienti più versatili che possiamo trovare in casa: grazie ai suoi innumerevoli utilizzi il bicarbonato di sodio va a sostituire tutte quelle sostanze chimiche dannose per la nostra salute e per l'ambiente. Dalla pulizia della cucina alla cura della nostra persona, ecco per voi una guida all’uso del bicarbonato di sodio IL BICARBONATO DI SODIO IN CASA Per le superfici lavabili Attraverso l’ uso del bicarbonato di sodio la casa sarà sempre splendente: lo si può avere semplicemente preparando una soluzione formata da bicarbonato ed acqua e strofinando vigorosamente la superficie lavabile della vostra cucina, una volta risciacquato avrete degli ottimi risultati. Come detersivo per i pavimenti Un ottimo detersivo naturale da adoperare anche per pulire il pavimento in ceramica aggiungendo alla soluzione un bicchiere di aceto bianco. Per l’argenteria Per avere dell'argenteria brillante più che mai, passate con un panno umido sul vostro oggetto un'emulsione di tre parti di bicarbonato ed una parte d'acqua, volendo potete usare anche il bicarbonato da solo, risciacquate con acqua tiepida ed asciugate per bene. Contro gli acari Non ne potete più degli odiosi acari che si annidano sui vostri tappeti allora cospargeteli con del bicarbonato, lasciandolo agire per un'intera notte; in seguito rimuovete il tutto aiutandovi con l'aspirapolvere. Quest'ultimo processo vi permetterà inoltre di rimuovere i cattivi odori dalla vostra aspirapolvere. Per lavare i piatti Un cucchiaio di bicarbonato dentro l'acqua per lavare piatti e pentole aiuta a rimuovere le macchie ostinate e potenzia l'effetto del detersivo utilizzato per il loro lavaggio. Contro le macchie nei muri Anche voi ritrovate sulle pareti della vostra casa delle macchie, sopratutto nei pressi dei caloriferi: strofinate con della mollica di pane intrisa di bicarbonato la parte, così da permettere al muro di tornare bianco e splendente. CONTRO I CATTIVI ODORI I cattivi odori in frigorifero Uno dei luoghi dove è frequente la formazione di cattivi odori è il frigorifero, ponendo al suo interno una ciotolina con circa 200 g di bicarbonato da cambiare di tanto in tanto la puzza andrà via. Mentre per una pulizia periodica delle pareti interne del frigorifero servitevi di una soluzione composta da 4 cucchiai di bicarbonato in un litro d'acqua. Macchie e cattivi odori della caffetteria Questo prodotto miracoloso permette di eliminare macchie e cattivi odori anche dalla nostra caffettiera grazie ad una soluzione fatta da un bicchiere di aceto di mele e due cucchiai di bicarbonato. Nelle lettiere dei gatti A beneficiare del bicarbonato di sodio saranno anche i vostri amici animali, spargendolo sul fondo della gabbietta o della lettiera si previene il formarsi di cattivi odori. Per la biancheria Cospargetene un po’ anche sul fondo della cesta della biancheria sporca oppure ponete al suo interno un sacchettino microforato contenente la polvere, allo stesso modo potete preservare il vostro armadio aggiungendo qualche goccia di olio essenziale così da eliminare gli odori e profumare i vostri capi. Come disinfettante Di solito il bicarbonato di sodio usato in questi modi dura circa due mesi. Invece di gettarlo nella spazzatura vi consigliamo di versarlo in tutti gli scarichi così da pulire e disinfettare. L'INGREDIENTE SEGRETO NELLE RICETTE Per lievitare le torte Per permettere alla vostra torta di lievitare aggiungete un cucchiaino di bicarbonato al lievito utilizzato. Ricordate il bicarbonato aiuta la lievitazione, ma non può sostituire la funzione del lievito. Se desiderate eliminare completamente il lievito, basta la punta di un cucchiaino di bicarbonato mescolato con un vasetto di yogurt. Per frittate morbide Mentre per ottenere una frittata morbida e soffice vi consigliamo di mettere la punta di un cucchiaino di bicarbonato ogni 3 uova. La medesima dose sarà necessaria per rendere il vostro bollito meno duro e stoppaccioso. Per i legumi Volete cucinare legumi e verdure in poco tempo? Un cucchiaio di bicarbonato ogni litro d'acqua aiuterà la cottura al contempo eliminando l'amaro delle verdure. Contro le acidità Il bicarbonato di sodio ha anche la funzione di smorzare l'acidità del vostro sugo, non esagerate ne basta solo una punta. BICARBONATO DI SODIO: PER IL BENESSERE DELLA PERSONA Per la pulizia dei denti Partendo da un gesto estremamente importante come la pulizia dei denti coadiuvate l'uso del comune dentifricio mettendo una volta a settimana un po' di bicarbonato sullo spazzolino, spazzolando normalmente. Per rendere il sapore più gradevole, aggiungete poche gocce d’olio essenziale di menta. Non usate troppo spesso, il bicarbonato potrebbe danneggiare lo smalto dei denti. Per la protesi dentaria Sciogliendo due cucchiaini di bicarbonato in una tazza d'acqua calda, potrete pulire a fondo il vostro apparecchio o protesi dentaria. Sarà un ottimo rimedio per togliere i fastidiosi rimasugli di cibo che si incastrano al suo interno. Per rilassare i piedi Il bicarbonato permette anche di avere sollievo dopo una giornata in piedi, basta aggiungere due cucchiai in acqua tiepida/calda, ponete in ammollo le vostre gambe per almeno 10-15 minuti. Unendo un pochino d’acqua ad un cucchiaio di bicarbonato riuscirete attraverso questa pasta a combattere la tallonite, passandola sulle zone ruvide per ammorbidirle. Per capelli morbidi Per dei capelli morbidi e lucenti vi consigliamo di amalgamare un cucchiaino di bicarbonato allo shampoo che utilizzate di solito, permetterà di eliminare i residui di calcare dell'acqua e delle sostanze dei prodotti di styling. Il bicarbonato di sodio come deodorante Creare un deodorante fai da te usando il bicarbonato è semplice... applicatelo su piedi ed ascelle aiutandovi con le dita o con un piumino da cipria. Se preferite un deodorante liquido invece scioglietene due cucchiaini in un bicchiere d’acqua, lasciate riposare per 24 ore e trasferite il tutto in un contenitore spray, magari riciclando la confezione di un vecchio deodorante.
    http://www.stilenaturale.com/news/1323/L%2..._al_meglio.html
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    Ecco una serie di rimedi naturali da provare per schiarire i capelli e altri da evitare. Dal limone al miele, passando per il burro di Karitè, piccoli escamotage per una testa a tutto riflesso martedì 12 febbraio 2013 0 Prima di iniziare a scoprire quali sono i rimedi che la natura ci offre per schiarire i capelli in modo naturale è bene chiarire un concetto: se siete more, l'unico sistema per colorare i capelli diventando bionde è la decolorazione tradizionale che si fa dal parrucchiere. Non esistono in natura sostanze così forti da farvi diventare bionde senza l'intervento di prodotti convenzionali. Lo stesso henné biondo, su una testa di capelli nero corvino, non avrà alcun effetto. La base per avere cappelli chiari, deve essere già in partenza chiara: più le tonalità sono tenui, più otterrete riflessi castano chiaro/biondo anche con l'aiuto di alcuni rimedi della nonna. Ve ne proponiamo alcuni e ne "smontiamo" altri. Rimedi naturali per schiare o colorare i capelli Come schiarire i capelli con la camomilla Tutte noi ci siamo lavate i capelli con l'Olio Johnsons's, quello giallo che schiariva i capelli: gli shampoo alla camomilla sono un must per coloro che vogliono capelli sempre più riflessati di biondo. Ma funziona davvero? Lo shampoo è un insieme di ingredienti, nell'Inci – la lista degli ingredienti -, quello più in alto ha la maggior concentrazione nella soluzione medesima. Troverete che la camomilla, probabilmente, è nelle ultime posizioni. Tanto vale, allora, tentare direttamente con il fiore. Se siete delle camminatrici, durante il periodo di fioritura della camomilla, che va da maggio ad agosto, andate per i campi e raccogliete questo delicato fiore giallo, fatelo quindi seccare bene e conservatelo in sacchetti di carta in un luogo asciutto. Se avete quindi i fiori, in circa mezzo litro d'acqua, fate bollire 50 gr di fiori di camomilla per 10 minuti. Fate raffreddare la soluzione e versatela sul capello asciutto: fate agire 10 minuti e risciacquate. Se, invece, sceglierete la bustina, consideratene 1 per ogni mezzo litro di acqua: il procedimento è il medesimo del fiore. Come schiarire i capelli con il limone Potrete usare del succo di limone, più che per schiarire, per donare lucentezza e robustezza ai capelli. Diluite il succo di 1 limone in 1 bicchiere di acqua e, una volta a settimana, risciacquate i capelli con questa soluzione dopo lo shampoo. Come schiarire i capelli con henné biondo L'henné biondo schiarisce e rinforza il vostro capello: anche in questo caso, occorre specificare che se si è more, neppure questo rimedio naturale sarà sufficiente per schiarire. Produce ottimi risultati sul capello chiaro. È un potente riflessante. Come schiarire i capelli con burro di Karité Questo burro speciale è consigliato per idratare i capelli ed ha un leggerissimo potere schiarente. Applicate il burro sui capelli una volta a settimana prima di lavarli; tenete in posa 30 minuti, lavate quindi con shampoo energicamente. Schiarire i capelli con Curcuma e zafferano La loro colorazione tipicamente gialla viene impiegata spesso nella tintura naturale dei tessuti. Possiamo quindi tentare anche sui nostri capelli. Con la curcuma: portate a ebollizione una tazza da mezzo litro di acqua, versatevi dentro 1 cucchiaino da caffè di curcuma e fate intiepidire. Versate la soluzione sul capello asciutto e tenete in posa per 10 minuti e risciacquate. Con lo zafferano: se utilizzate quello in polvere, procedete come nel caso della curcuma; se invece impiegherete i pistilli, allora occorre tenerli a bagno in acqua tiepida per almeno 3 ore (più li terrete in ammollo, più rilasceranno colore); fate intiepidire l'acqua colorata dai pistilli, versatela sui capelli asciutti, tenete in posa per 10 minuti e risciacquate. Finti rimedi della nonna per schiarire i capelli 1. Nonostante la birra si trovi consigliata come rimedio per schiarire i capelli, essa contiene alcol che secca e inaridisce i capelli stessi. 2. Anche il sole è da sconsigliare: più che schiarire, disidrata il capello e lo sbiadisce. 3. L'olio di oliva idrata il capello, ma non lo schiarisce affatto! Anzi, tende a scurirlo. Provate però questa maschera idratante: miscelate in parti uguali, le quantità dipendono dalla lunghezza dei vostri capelli, miele e olio di oliva. Applicate la maschera prima dello shampoo, a capelli sporchi quindi, facendo agire per 30 minuti: lavate come al solito.

    http://www.stilenaturale.com/news/1598/Com...o_naturale.html
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    I sei modi alternativi per utilizzare il burro scaduto: per eliminare i cattivi odori, per togliere le macchie d'inchiostro o per la cura del corpo mercoledì 23 gennaio 2013 0 Può capitare che in frigo rimanga del burro scaduto. Cosa fare? Certo non va buttato ma utilizzato in mille maniere seguendo i rimedi naturali della nonna. Qui sei idee per riutilizzare il burro sia per la pulizia della casa che per la cura del corpo. Per eliminare i cattivi odori dalle mani Se cercate un rimedio naturale per eliminare tutti quei cattivi odori che rimangono sulle mani dopo aver cucinato, aprite il frigorifero e troverete la soluzione adatta a voi. Uno degli usi alternativi del burro è proprio quello di togliere gli odori di cibo più fastidiosi dalle mani, con un semplice gesto spalmando una piccola quantità di prodotto sulle mani, prima di lavarle con acqua tiepida e un detergente profumato, riuscirete ad ottenere il risultato sperato. Curiosità: Oltre ai cattivi odori, il burro aiuta anche ad ammorbidire le mani per eliminare quei residui di colla che rimangono dopo che ci siamo cimentati nei lavoretti di bricolage. Strofinandone una noce sulle mani e con un semplice lavaggio con acqua e sapone spariranno tutte le tracce di colla senza problemi. Per togliere le macchie d'inchiostro e di bevande Sembra proprio che il burro fuori dalla cucina riesca a renderci la vita meno complicata, aiutandoci a risolvere tutti quei problemini legati alla vita quotidiana. Potrete usare questo prodotto per eliminare le macchie d'inchiostro sugli oggetti in plastica, non devete far altro che strofinarlo sulla parte interessate e lasciare l'oggetto al sole per una giornata. Una volta risciaquato il tutto con acqua e sapone, la macchia sarà scomparsa. Il burro è ideale anche per togliere quelle macchie appiccicose lasciate dalle bevande, passandone una piccola quantità sulla superficie sporca lasciandola riposa per alcune ore e pulendo il tutto con un panno umido. Medesimo procedimento per borse, portafogli e giacche in pelle che torneranno ad essere come nuove. Per togliere le macchie di catrame o bitume Sappiami quanto è difficile togliere le macchie di nafta, catrame o bitume su tutti i generi di tessuti. In questa ardua operazione il burro rappresenta un ottimo alleato, strofinando del burro sulle macchie riuscirete ad ammorbidirle, così una volta praticato il lavaggio in lavatrice delle macchie non ci sarà più traccia. Come rimedio per spalare la neve In questo freddo inverno molte volte dovremmo combattere con la neve, spalare il vialetto o le strade comporta tanta fatica ma con dei semplici e veloci rimedi eviterete di farvi venire il colpo della strega. Strofinando del burro sulla vostra pala, la neve scivolerà via più facilmente senza troppi intoppi. Per alleviare ematomi e contusioni Tra le diverse proprietà del burro è presente anche quella di alleviare il dolore provocato da lievi ematomi e contusioni. Sporcatevi le mani con una noce di burro e massaggiate la parte dolorante, non passerà il dolore del tutto ma sicuramente avrete sollievo. Potrete applicare il burro anche dopo una caduta, in modo da prevenire la formazione del livido. Per togliere l'anello troppo stretto L'anello di fidanzamento è diventato troppo stretto e non riuscite più a toglierlo? Anche in questo caso il burro risolverà il vostro problema, ammorbidite l'anello con una noce di burro ed in poco tempo riuscirete a sfilarlo. Questo principio vale anche se trovate una collana o un bracciale attorcigliati all'interno del vostro portagioie, ungendo la superficie con un po' di burro riuscirete a sciogliere i nodi più insidiosi. Per la cura del corpo Prendersi cura del proprio corpo usando dei rimedi naturali, oltre a far bene alla vostra salute, aiuta anche l'ambiente. Il burro si presta a sostituire diversi prodotti chimici, uno di questi è lo struccante. Per esempio, potete preparare una lozione per la pulizia del viso facendo sciogliere a bagnomaria un pezzetto di burro in acqua. Una volta ottenuta la miscela, e lasciata intiepidire, si distribuitela sul viso massaggiandola delicatamente con le dita. Lasciatela in posa ed eliminatela con un dischetto di cotone. In questo modo si ottiene un doppio effetto: l’esfoliazione delle cellule morte e una profonda idratazione e nutrimento. Un altro modo per sfruttare il burro è di miscelare un po’ di burro fuso a bagnomaria con del succo di limone. Lasciatelo rapprendere ed utilizzare come crema per le mani. Mentre se volete rafforzare le vostre unghie, praticate un trattamento notturno ungendole con del burro con l'aiuto di un pennellino e lasciate agire fino al mattino, indossando dei guantini di cotone prima di andare a dormire.
    http://www.stilenaturale.com/news/1585/Per...ro_scaduto.html
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    Dal bicarbonato per i sedili all'aceto per i cerchioni fino alla ricetta fai da te per il deodorante a base di frutta. Tutti i metodi ecologici per tenere pulita la vostra auto martedì 24 settembre 2013 0 Sopratutto per chi la usa in modo continuativo, per andare al lavoro, o per le vacanze, è impensabile non dare una lavata alla propria auto di tanto in tanto. Per lavare la propria auto tuttavia, non sempre sono necessari tutti i detergenti specifici e i singoli prodotti più conosciuti, ed esistono dei rimedi naturali a basso costo e a basso impatto ambientale che possono servire allo scopo: l’importante è sapere quale metodo adoperare per ciascuna parte della propria automobile. BICARBONATO PER I SEDILI INTERNI Nella pulizia degli interni, la prima cosa da fare è quella di rimuovere ogni oggetto solido, rifiuto e spazzatura presenti nell’abitacolo. Ora potete procedere con la pulitura vera e propria grazie ad uno tra i rimedi naturali più noti: il bicarbonato. Spargete piccole dosi di bicarbonato su ogni sedile, sui tappetini e su tutte le parti interne. Dopo circa una trentina di minuti passate il vostro aspirapolvere sulle zone interessate. Lasciate arieggiare. ALCOL E BICARBONATO PER PARABREZZA, FINESTRINI E SPECCHIETTI Preparate innanzitutto dei vecchi stracci utilizzando delle magliette vecchie o dei panni inutilizzati, in questo modo non dovrete spendere ulteriormente e riutilizzerete materiale già in vostro possesso. Prendete un secchio e versate acqua in abbondanza, aggiungendo alcol e bicarbonato a vostra scelta. Passate con i panni su tutta l’area interessata: in caso di macchie persistenti utilizzate una spugna oppure lasciate del bicarbonato con un po’ d’acqua per far ammorbidire lo sporco e toglierlo più facilmente. ACETO SULLE GOMME E CERCHIONI Sia sulle gomme che sui cerchioni possono presentarsi tracce di sporco più persistente, per questo rimedi naturali come l’aceto e l’acqua sicuramente saranno adatti allo scopo. Riempite un secchio di acqua calda e aceto, utilizzando la spugna per passare nelle zone più critiche e un panno dove invece lo sporco è minore. IL DEODORANTE FAI DA TE Per cattivi odori il rimedio è impiegare alcune gocce di essenze naturali oppure crearsi un deodorante per auto fai da te. Vi basterà far seccare alcune bucce di frutta, meglio se agrumi, in forno, preferibilmente non più di tre quarti d’ora a 45°. Mischiatele insieme a del sale grosso e a del bicarbonato, non più di due cucchiaini da tè di ciascuno e riempite dei piccoli sacchettini da appendere in auto, in tela o in iuta. Consigli Utili • Per la pulizia dei vetri possono essere anche usati dei vecchi fogli di giornale • Prima di procedere con la pulizia dell’auto, assicurarsi sempre di essere in una zona in ombra • Asciugare ogni zona con attenzione, per evitare la formazione di aloni • Per rimediare ai cattivi odori potete anche utilizzare oli essenziali naturali • Ad ogni litro d’acqua preparato aggiungete un bicchiere dell’ingrediente correlato (bicarbonato, aceto)
    http://www.stilenaturale.com/news/1754/4_r...e_l%27auto.html
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