Asma bronchiale

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  1. isaefrenk
     
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    L’asma bronchiale è una patologia caratterizzata da episodi di mancanza di respiro o “fame d’aria” (dispnea) dovuti a un restringimento delle vie aeree (bronchi). I bronchi sono le vie di comunicazione attraverso cui l’aria entra ed esce dai polmoni durante gli atti respiratori. Quando una persona ha l’asma i bronchi sono infiammati, e la loro parete è arrossata e ispessita. L'infiammazione bronchiale, inoltre, rende i bronchi “iperreattivi” nei confronti di diversi stimoli che provocano la contrazione della muscolatura liscia che circonda la parete bronchiale (broncospasmo). Broncospasmo e ispessimento della parete bronchiale determinano una riduzione del diametro interno (lume) dei bronchi, impedendo il normale passaggio dell’aria. Tale ostruzione bronchiale, reversibile spontaneamente o dopo terapia, induce ricorrenti episodi di respiro sibilante, mancanza di respiro, senso di costrizione toracica e tosse, soprattutto durante la notte o nelle prime ore del mattino.

    Le cellule infiammatorie più importanti nell'infiammazione cronica dell’asma sono i mastociti, gli eosinofili, i linfociti T, i macrofagi e i neutrofili. L’infiammazione dei bronchi causa iperreattività bronchiale: i bronchi dei soggetti asmatici si costringono, con conseguente broncospasmo, in seguito a stimoli che non inducono invece alcuna risposta nei soggetti normali.

    Segni e sintomi

    La storia clinica dell'asma è caratterizzata dalla comparsa di episodi di peggioramento della sintomatologia asmatica che si presentano con frequenza e gravità variabili. Tali “riacutizzazioni” rappresentano una delle cause principali che spingono il paziente a rivolgersi al medico di base e/o al pronto soccorso e possono essere causa di ospedalizzazione per asma. Le riacutizzazioni asmatiche o “crisi asmatiche” vengono definite come episodi caratterizzati da sintomi quali tosse, respiro sibilante, senso di costrizione al torace e dispnea, che possono presentarsi singolarmente o associati. La comparsa di questi episodi è generalmente dovuta all'esposizione a uno stimolo scatenante (infezioni virali, allergeni, polveri, agenti irritanti, modificazioni di temperatura dell'aria inalata), al mancato controllo farmacologico della patologia o a una combinazione dei due fattori. Generalmente l'insorgenza di una riacutizzazione asmatica è lenta e il deterioramento clinico e funzionale è progressivo. In alcuni casi, però, la situazione può diventare molto grave nel giro di pochissimo tempo.

    Dimensioni del problema

    Si può affermare che la frequenza dell'asma nella popolazione è tuttora in aumento, specialmente nei paesi industrializzati. La causa di questo incremento non è attualmente chiarita. Sono stati chiamati in causa fattori quali aumento delle forme allergiche, inquinamento, cambiamento delle condizioni di vita e modificazioni della dieta.

    Un fattore emergente apparentemente associato all’incremento dell’asma allergico e all’insorgenza dell’atopia è la riduzione di malattie infettive (epatite A, morbillo, TBC) nei paesi industrializzati come risultato di miglioramenti nello stile di vita e delle vaccinazioni. Secondo tale teoria (hygiene hypothesis) la riduzione di alcune delle malattie infettive durante l’infanzia causerebbe una ridotta stimolazione di tipo infettivo del sistema immunitario che di conseguenza tenderebbe maggiormente a sviluppare reazioni di tipo allergico e anche di asma bronchiale.

    In Italia come in altre nazioni europee la prevalenza (numero di casi per numero di abitanti) dell’asma bronchiale nella popolazione generale è del 4-5 per cento (4-5 asmatici ogni 100 persone) con un tasso di incidenza (nuovi casi ogni anno) globale di 3-4 casi ogni 1000 abitanti all’anno.

    Per quanto riguarda l’età, l’asma insorge con notevole frequenza in età infantile rappresentando la più comune malattia cronica e la principale causa di ricoveri ospedalieri nell’infanzia. Si può poi osservare un’attenuazione dei sintomi asmatici, o anche la scomparsa, in un 20-30 per cento dei casi, all’epoca della pubertà soprattutto nei soggetti di sesso maschile. Un secondo picco di alta frequenza dell’asma bronchiale si riscontra in età adulta.

    Il sesso maschile è nettamente più colpito nei casi di asma infantile (2 maschi:1 femmina) mentre nell’adolescenza e nell’età adulta non c’è differenza tra i due sessi. Per quanto riguarda i fattori ambientali la prevalenza è maggiore nelle aree urbane e nelle nazioni industrializzate.

    È importante sottolineare come l’incremento di prevalenza dell’asma non si accompagna a un consensuale incremento di mortalità, il che suggerisce che le terapie che si sono messe a punto nel corso degli ultimi anni siano state in grado di agire riducendo la gravità della malattia e quindi il numero di morti per asma. Negli ultimi anni il tasso di mortalità nel nostro paese si è leggermente ridotto e viene attualmente stimato pari a 1700-2000 morti per asma all’anno (pari circa a 3 morti per asma all’anno ogni 100.000 abitanti - dati ISTAT 1996).

    Fattori di rischio

    È ampiamente documentata una familiarità per asma bronchiale, per cui i figli di genitori asmatici allergici hanno una probabilità doppia di essere asmatici rispetto a figli di genitori non asmatici.

    EZIOLOGIA.

    Allergia. L’allergia rappresenta un importante fattore di rischio che predispone il paziente a sviluppare asma bronchiale. La sintomatologia asmatica potrà manifestarsi quando il paziente viene a contatto con la sostanza verso la quale è allergico (allergene). Tra i principali allergeni in grado i riacutizzare l’asma bronchiale ricordiamo:

    POLLINI

    Graminacee: stagionalità delle manifestazioni (da maggio a luglio con un secondo picco a settembre);
    Erbe infestanti (per esempio Lanciuola, Artemisia, Parietaria): stagionalità delle manifestazioni (da luglio a settembre);
    Alberi: stagionalità delle manifestazioni (da febbraio ad aprile).
    MUFFE E FUNGHI

    Cladosporium, Alternaria: muffe che crescono in ambienti caldo-umidi (presenti nelle abitazioni). Il picco di produzione delle spore fungine si verifica alla fine dell’estate-inizio dell'autunno.
    POLVERI DOMESTICHE

    Acari della polvere: rappresentano il più comune allergene nei pazienti asmatici.
    EPITELI ANIMALI

    Cani, gatti, cavalli, conigli, ecc: la sintomatologia è esacerbata dal contatto con l’animale; tuttavia gli allergeni possono persistere nell’ambiente domestico e scatenare i sintomi anche in assenza dell’animale.
    Infezioni virali. Mentre rimane controverso il ruolo delle infezioni virali nella comparsa di nuovi casi di asma, appare invece assodato il loro ruolo nel determinare riacutizzazioni asmatiche. I virus respiratori sono stati isolati in oltre il 60 per cento delle riacutizzazioni asmatiche nell’adulto ed in oltre l’85 per cento delle riacutizzazioni nei bambini. Il rinovirus (il banale virus del raffreddore comune) è il virus respiratorio che più frequentemente è coinvolto nelle riacutizzazioni asmatiche. Il virus respiratorio sinciziale (RVS) si riscontrontra più frequentemente nei bambini al di sotto dei 7 anni di età. Il virus influenzale può essere causa di riacutizzazioni asmatiche in corso di sindrome influenzale.

    I virus respiratori possono riacutizzare l'asma attraverso meccanismi differenti, causando infiammazione bronchiale.

    Esposizione professionale. L’asma si definisce occupazionale quando si manifesta in seguito ad esposizione ad agenti presenti nell’ambiente lavorativo. Sembra che più del 5 per cento dei casi di asma nell’adulto possano essere ricondotti ad asma occupazionale. Sono stati descritti più di 200 fattori che possono scatenare l’asma occupazionale. Alcuni esempi:

    isocianati e resine epossidiche: lavoratori della plastica e del poliuretano, verniciatori, disegnatori e tipografi;
    formaldeide: lavoratori della plastica, personale sanitario;
    etilendiamine: fotografi.
    grano e farina: fornai, mugnai, contadini;
    animali da laboratorio: personale esposto a topi, cavie, conigli, ecc;
    legni (per esempio quercia, mogano, cedro rosso, noce): falegnami;
    farmaci: lavoratori delle case produttrici;
    metalli (per esempio cromo, nichel, mercurio, cobalto): lavoratori metalmeccanici, saldatori.
    Inquinanti atmosferici. I bambini asmatici le cui madri sono fumatrici ricorrono più frequentemente a farmaci antiasmatici e vanno incontro a un maggior numero di ricoveri per riacutizzazione. Altri irritanti come il fumo provocato dalla combustione della legna, gli spray per uso domestico, i composti organici volatili (contenuti, per esempio, negli oli usati per cucinare o pulire) possono aumentare il rischio di riacutizzazione d’asma. Un importante fattore in grado di favorire le riacutizzazioni asmatiche è l'esposizione al traffico.

    Esercizio e iperventilazione. Nei bambini e nei giovani adulti l'attività fisica e l’iperventilazione sono tra i più comuni fattori scatenanti le riacutizzazioni asmatiche di breve durata. I meccanismi dell'ostruzione delle vie aeree indotti dall'esercizio fisico sono principalmente legati al raffreddamento e riscaldamento delle vie aeree o alle alterazioni fisico-chimiche del fluido che riveste la superficie interna dei bronchi.

    Alimenti, conservanti alimentari, farmaci. Alcune sostanze, per esempio i salicilati, i conservanti alimentari, il glutammato monosodico e alcuni coloranti alimentari, possono scatenare sintomi asmatici in alcuni pazienti. I conservanti come il metabisolfito, presenti nelle bevande quali il vino e la birra e in alcuni alimenti, possono rilasciare una quantità sufficiente di anidride solforosa tale da provocare broncostruzione. Tra gli alimenti, le arachidi rappresentano una importante causa di allergia alimentare che può causare riacutizzazioni anche severe di asma bronchiale sia nei bambini che negli adulti.

    Nel 4-28 per cento degli adulti asmatici, particolarmente in quelli con poliposi nasale e sinusiti, ma raramente in bambini asmatici, l'aspirina e altri farmaci antinfiammatori possono provocare attacchi d'asma. Nella maggior parte dei casi l'esordio clinico dell'asma da aspirina avviene tra i 30 e i 40 anni.

    Altri fattori che possono esacerbare l'asma. Il reflusso gastroesofageo può scatenare riacutizzazioni asmatiche specialmente nei bambini e l'asma talvolta migliora quando il reflusso è trattato in modo appropriato.

    Lo stress emotivo può essere un fattore scatenante attacchi asmatici, anche perché le manifestazioni estreme di riso, pianto, collera o paura possono provocare iperventilazione.

    In circa il 40 per cento delle pazienti asmatiche si ha un peggioramento della patologia durante la gravidanza. Il controllo dell’asma diviene precario in circa un terzo delle donne nel periodo pre-mestruale.

    Asma allergico e asma non allergico

    L’allergia rappresenta un fattore comune a molti pazienti asmatici. Tuttavia, soprattutto quando l’asma si manifesta in età adulta, ci può essere asma anche senza allergia.
    In passato fu quindi proposto di distinguere l’asma bronchiale in due forme principali:

    asma estrinseco o allergico;
    asma intrinseco o non allergico.
    Nell’ultima decade, peraltro, questa distinzione è stata ritenuta superata portando ad un'unificazione delle varie forme di asma bronchiale. Questa teoria unificatrice si basa sull'osservazione dell’esistenza di una comune infiammazione delle vie aeree dei pazienti asmatici indipendentemente dalla presenza o non presenza di allergia e di una comune esagerata risposta broncocostrittrice (iperreattività bronchiale) verso vari stimoli ambientali sia nei pazienti asmatici con allergia che nei pazienti asmatici non allergici. Infatti pazienti con asma bronchiale allergico potranno manifestare riacutizzazioni asmatiche non solo in conseguenza all’esposizione ad allergeni ma anche in seguito all’esposizione ad altri fattori di rischio, per esempio infezioni virali dell’apparato respiratorio e iperventilazione.

    http://it.health.yahoo.net/c_encicl.asp?s=5&idMen=1342&t=1
     
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