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Il termine pet therapy, la “terapia con gli animali”, è stato usato per la prima volta nel 1961 dallo psichiatra americano Boris Levinson. Già alcuni anni prima Levinson aveva osservato che le reazioni di un bambino autistico alle “feste” di un cane lo aveva portato allo sblocco dalla propria chiusura. Il bambino era con il cane più spontaneo, perché l’animale l’accettava incondizionatamente, quindi gli permetteva di toccarlo. Grazie alla relazione “costruttiva” che si era creata tra il bambino e il cane anche lo psichiatra poteva instaurare un rapporto diverso con l’assistito. La pet therapy dunque, nasce come tecnica d’intervento terapeutico: l’animale diventa “co-terapeuta” nel processo di guarigione, rivestendo il ruolo di “mediatore emozionale” tra il medico e il paziente.
Negli ultimi anni la pet therapy si è ampiamente diffusa in Europa e, anche se a rilento, sta facendosi strada in Italia. Associazioni, centri di riabilitazione, scuole, case di riposo sono sempre più interessate a nuove terapie di supporto, a nuove modalità ricreative da inserire nei propri programmi. E numerose sono le esperienze qualificate che, a livello regionale, riescono a lavorare in questo senso... »» continua
http://it.health.yahoo.net/c_special.asp?id=19117&c=26&s=2.
Pet therapyQuali persone potrebbero giovarsi del contatto con gli animali? |