La medicina ayurvedica

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. isaefrenk
     
    .

    User deleted


    La filosofia

    Si tratta di una dottrina medica molto antica e complessa che trae origine soprattutto dal pensiero indiano. Ayur-Veda è un termine sanscrito che deriva da due parole: Ayu, che significa vita, e Veda, che significa conoscenza o scienza. Ayurveda può quindi essere tradotto come “conoscenza della vita”.

    Nella dottrina ayurvedica l’intelligenza non è peculiare dell’uomo, ma è presente in ogni essere vivente, cosicché in natura non esiste alcuna realtà che non sia senziente e che sia priva di spiritualità. Secondo l’antica filosofia indiana l’esistenza si può ricondurre a due principi fondamentali: Purusha, il principio della coscienza pura (l’essenza del tutto), e Prakruti, il principio della creatività (il tutto); dall’unione di questi principi avrebbero origine tutte le cose. Inoltre da questa unione è sorta l’intelligenza cosmica, Mahat, che negli esseri umani esiste come intelligenza individuale, Buddhi. La dottrina ayurvedica tende a far sì che l’intelligenza personale sia in armonia con l’intelligenza cosmica fino a ritrovare l’unione con la natura. Lo scopo dell’Ayurveda è infatti quello di ripristinare lo stato di perfetto equilibrio originario, quindi di aiutare l’uomo a mantenere una vita in sintonia con se stesso e con il mondo circostante.

    I princìpi

    Secondo l’Ayurveda la natura umana è composta da cinque elementi che compongono l’essere umano così come l’universo: l’etere, l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra. Tutto ciò che esiste è costituito da questi elementi, ciascuno presente in diversa percentuale in ogni essere. Dai cinque elementi hanno origine i tre principi fisiologici fondamentali, le tre forze sottili, i Dosha, i quali regolano le varie funzioni dello spirito e del corpo. Il più potente tra questi è il Vata (creazione o movimento), che corrisponde alla forza vitale stessa; il Pitta (conservazione o trasformazione) governa le reazioni chimiche, mentre il Kapha (unione o resistenza) controlla la materia e la coesione del corpo. Il Vata si trova nell’intestino crasso e fornisce l’energia necessaria per la volontà e la respirazione; il Pitta risiede nell’intestino tenue e presiede alla digestione e alla temperatura corporea; infine il Kapha si trova nello stomaco ed è responsabile dei fluidi corporei e dei sentimenti più nobili.

    Ogni individuo è caratterizzato da una propria costituzione, che dipende dall’equilibrio tra i tre Dosha che lo costituiscono; a seconda del Dosha dominante ci saranno dunque individui caratterizzati da predisposizioni differenti, che dispongono ad ammalare più facilmente di particolari forme morbose. Data l’unitarietà fondamentale della natura, la dottrina ayurvedica ritiene che anche le piante possiedano un certo grado di coscienza attraverso la quale esse si mettono in comunicazione con l’intero universo.

    L’origine delle malattie

    Secondo la medicina ayurvedica nel corpo esiste un principio organizzativo centrale, detto Agni, che è presente anche nel resto della natura e soprattutto nelle piante; questo principio controlla la funzione digestiva e il metabolismo e, attraverso queste funzioni, conferisce la salute al corpo. Quando il cibo non viene adeguatamente digerito, per la presenza di un Agni debole, si formano tossine (Ama) che danno origine alle malattie.

    Il corpo umano è percorso da innumerevoli vasi che presiedono ai processi di trasformazione e di eliminazione degli alimenti. Un altro meccanismo attraverso il quale si producono le malattie, quindi, è rappresentato dal blocco del flusso lungo i vasi e dal conseguente accumulo di sostanze tossiche. Le erbe medicinali curano l’organismo malato trasmettendogli il loro Agni e con esso la capacità di digerire le sostanze che prima non potevano venire interamente trasformate e assimilate.

    Come dovrebbe funzionare

    La diagnostica ayurvedica è in buona parte basata sull’esame del polso radiale. Il medico, mediante la palpazione del polso, identifica le qualità vibratorie dell’arteria radiale e da queste identifica le combinazioni dei Dosha che sono responsabili dello stato del paziente. Sulla base dei principi patologici descritti, si comprende bene come la terapia ayurvedica sia in gran parte basata sulla somministrazione di piante medicinali. In realtà, i medici ayurvedici danno grande importanza nella cura delle malattie, oltre che alla somministrazione di prodotti vegetali, anche a tecniche mentali come la meditazione trascendentale, e all’uso di un particolare regime dietetico che bilanci i tre Dosha fondamentali. Poiché, secondo la dottrina ayurvedica i sapori (Rasa) indicano le proprietà essenziali delle piante, queste vengono spesse prescritte sulla base del loro sapore. Il sapore agirebbe sul nostro sistema nervoso attraverso il Prana della bocca che è collegato al Prana del cervello, il quale risveglia la mente dell’uomo e mette in moto il fluido vitale.

    Come la medicina cinese, anche la medicina ayurvedica è costituita da un insieme di affermazioni filosofiche e di affermazioni empiriche. Il sistema ayurvedico trae origine dal pensiero orientale ed è pressoché incompatibile, almeno nella sua forma originale, con la tradizione razionale dalla quale è nata la scienza sperimentale moderna.
     
    .
0 replies since 26/9/2008, 07:19   401 views
  Share  
.