10 miliardi per una tournée

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  1. isaefrenk
     
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    10 miliardi per una tournée
    Mogol è venuto al funerale di mia figlia Albarita, tre mesi fa. Gli ho anche presentato il figlio di un mio cugino, laureato in Musicologia a Bologna, che adesso lavora con lui. Quando si sono divisi con Lucio, Mogol ci è rimasto male. A me Lucio diceva: «Sai com'è, papà, le cose cambiano, però non è detto che un giorno non mi rimetta a lavorare con lui...». Mogol conosce bene il perché della separazione ed è per questo che è rimasto amico di tutti noi qui: è che la moglie di Lucio a un certo punto si era messa in testa di fare l'autrice di testi e la poetessa (infatti il primo disco di Battisti senza Mogol, «E già», ha i testi firmati da "Velezia", uno pseudonimo dietro al quale si nasconde proprio Grazia Letizia Veronesi, la moglie di Battisti; ndr). Le parole delle canzoni le scriveva Mogol, poi però le doveva sottoporre a Lucio e lui spesso levava via tanti pezzi. La canzone che preferisco di mio figlio è «Non è Francesca». Il perché non lo so, ma è così. Panella (Pasquale Panella, l'autore dei testi degli ultimi cinque album di Battisti; ndr) l'ho conosciuto solo al telefono. Non mi sembra che sia un autore scarso come dicono alcuni, anzi per me è bravissimo. Lucio diceva: «Bisogna pure tentare altre strade, per me è un ottimo autore». Tra le canzoni di Mogol e quelle di Panella io tanta differenza non ce la trovo. Mogol è bravo e Panella non è da meno.
    Non è vero, come dicono, che Lucio era spaventato dal contatto con il pubblico. Semplicemente, non voleva essere notato. Una volta siamo andati a prendere l'olio da un mio amico qui in un paese vicino, in Sabina. Mentre caricavamo i bottiglioni di olio arriva un ragazzo sui 15-16 anni e gli chiede: «Ma lei non è Lucio Battisti?». E lui: «Magari fossi Lucio Battisti!» e se ne è andato. Era fatto così, non ci teneva proprio. Anche gli spettacoli dal vivo... Sono io che non glieli facevo fare. Non c'era convenienza e poi i soldi non gli interessavano proprio. Io l'ho amministrato fino al 1988: avevo richieste da grandi organizzatori. Mandavano l'assegno in bianco, dicevano: «Puoi mettere fino a 10 miliardi». Ma lui rinunciava. Lo stesso con la televisione. Una volta pagava male, la televisione. Negli Anni Sessanta Lucio era andato a Parigi per un programma e, quando è tornato, vado a vedere e scopro che gli avevano dato 70 mila lire, quando soltanto di viaggio ne aveva spese 200-300 mila. Ultimamente l'avrebbero pagato chissà quanto, però lui non voleva lo stesso...
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0 replies since 28/9/2008, 06:39   114 views
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