Al ristorante il conto lo pagava con la legna...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. isaefrenk
     
    .

    User deleted


    Al ristorante il conto lo pagava con la legna...
    «Ahò, ma te ciài sempre voglia de cantà!». Fu così che Lucio Battisti durante una pausa della trasmissione «E penso a te», una delle ultime in cui apparve in tv, si rivolse a Orietta Berti (lei stessa conferma), rea di aver sempre il sorriso stampato sulle labbra. Francesco Rapetti (figlio di Mogol) racconta: «Il vero Battisti adorava la natura e le passeggiate con il suo bastardino nero Ettore. Possedeva una Mercedes serie S targata MI alla quale era molto affezionato». Il ristorante Negri, sul Lago di Pusiano (LC), era il luogo dove Lucio amava rifugiarsi negli ultimi tempi: «Odiava i fritti, eccezion fatta per i "latterini", piccoli pesci che ordinavo dal Lazio per lui. Gli ricordavano la sua infanzia, sua madre li cucinava sempre» afferma Virgilio Negri proprietario del locale. «A tavola aveva delle priorità: riso con pesce persico accompagnato da un bicchiere di Bonarda. Il conto? Tra di noi c'era un accordo, dato che Lucio possedeva una quantità industriale di legna e io ne avevo bisogno: lui mi forniva legna, io ricambiavo con pranzi e cene. Per prenderla, andavo a casa sua con il trattore; anche lui ne aveva uno, molto più grosso. Entrare a Dosso di Coroldo era impossibile: Lucio veniva a prendermi all'ingresso del residence con la sua Vespa 125 azzurra. La casa in cui viveva era stata costruita da Mogol, e successivamente acquistata da Battisti nel 1967 per 180 milioni di vecchie lire. Il suo giardino era pieno di roseti che lui stesso curava da mattina a sera inoltrata. Odiava quando io e Mogol andavamo a caccia. La moglie? Non è più la stessa. Se è testimone di Geova? No comment...». Chi invece ha voglia di parlare della vedova Battisti è Elena, anziana signora che cura il cimitero di Molteno: «Non dimenticherò mai quando la "Yoko Ono della Brianza" - così la chiamano da queste parti - in preda a un attacco d'ira gettò oltre le mura del cimitero i 50 fiori che un fan aveva lasciato davanti alla tomba di Lucio. I due diedero vita a una rissa verbale e per poco venivano alle mani... Anche il signor Battisti, quando era in vita, qualche rissa l'ha fatta: si dice che a volte, di notte, si alzava e andava in giardino per tagliare gli alberi dei suoi vicini... In merito a questi fatti ci sono state anche delle denunce, ma nessuno ne parla... Oggi la vedova raramente si reca al cimitero: lo fa negli orari più improbabili, indossa lunghe vestaglie nere ed è trasandata. Irriconoscibile». Dante Proserpio, proprietario della ricevitoria di Molteno, ricorda: «Due settimane prima del ricovero, Lucio era venuto in negozio per comprare le sigarette per la moglie e una marca da bollo. Il suo giro in paese era sempre lo stesso: "Corriere della Sera" acquistato nell'edicola di via Riva e la carne comprata nella macelleria Pigazzini. Negli ultimi periodi andava a fare la spesa al Rex Market di Oggiono con il suo fuoristrada nero». Galdino Conti ricorda il Battisti calciatore: «Non era un fenomeno, iniziava la partita a centrocampo e poi finiva in porta!». C'è anche il ricordo di Stefano Viganò, un ragazzino che pochi giorni prima del ricovero lo aveva incontrato alla locanda San Rocco: «Stava cenando con sua moglie, io mi avvicinai per chiedere un autografo e lui seccato mi rispose: "Va' via, sto mangiando!". Mai avrei pensato che di lì a poco avrei accompagnato come chierichetto il parroco don Carlo Ambrosoni ai funerali di Battisti...».
     
    .
0 replies since 28/9/2008, 06:48   1817 views
  Share  
.