presenza che si identifica come lo spirito di Lucio Battisti.

come nasce la canzone arcobaleno

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  1. isaefrenk
     
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    Il 29 settembre 1998, in Campidoglio a Roma, viene organizzato un concerto in memoria di Lucio Battisti, scomparso venti giorni prima.
    La notte del 30 settembre, a Giulio Caporaso, direttore della rivista "Diner's Club", che aveva partecipato all'evento, appare in sogno Lucio Battisti in un mondo pieno di luce e arcobaleni.
    Nel sogno, Lucio gli indica chiaramente che il ponte tra noi e l'aldilà è l'arcobaleno.
    Il giorno dopo, Caporaso decide di far stampare un album fotografico che rappresenta in qualche modo il suo sogno, con foto di Battisti e di arcobaleni, raccontando il sogno in un articolo sulla sua rivista.

    Nello stesso periodo in Spagna, Paola Guidelli, una medium italiana lì trasferitasi da Sassuolo, percepisce accanto a sé una presenza che si identifica come lo spirito di Lucio Battisti.
    Quando poi la medium chiede a questa entità cosa volesse, la risposta che riceve è un arcobaleno chiarissimo riflesso sullo specchio della casa.
    Un mese dopo, la stessa entità si rivela di nuovo e spinge la medium fino ad una libreria, ad uno scaffale su cui si trova un libro che parla dell'arcoiris, "arcobaleno" in spagnolo.
    Poi le dice di andare all'ultimo capitolo, le indica frasi e parole da sottolineare pregandola di comunicarle a Mogol, in modo che potesse scrivere una canzone basata su quel testo.
    Alla domanda rivolta dalla medium sul perché di questa canzone, lo spirito risponde di farlo perchè è "un suo grandissimo desiderio" e vuole "che la canzone s'intitoli L'Arcobaleno".
    Il giorno dopo, la segretaria di Mogol riceve la telefonata della medium che le spiega i fatti avvenuti e le fa scrivere le parole indicate da Battisti.
    Mogol, appresa la curiosa notizia, dapprima è un po' scettico ma poi, come lui stesso dice, avvennero dei fatti che lo fecero pensare.
    In ogni caso conserva la registrazione della telefonata della medium.
    Dopo poco infatti viene a conoscenza dell'album fotografico del "Diner's Club" e la coincidenza della presenza dell'arcobaleno gli pare subito piuttosto strana.
    Poi - secondo lo stesso Mogol - una sera in cui erano riuniti lui, Celentano, la Mori e Gianni Bella, "raccontai a tutti della strana coincidenza". Gianni Bella gli fa quindi ascoltare un suo nuovo brano portato per l'occasione e Mogol istintivamente lo sente profondamente adatto alle parole mandategli dalla Guidelli.
    Quindi avviene un fatto ancor più strano e decisivo, che spinge Mogol a realizzare il brano.
    Quale fatto? sfortnatamente preferisce non raccontarlo. ("Un fatto molto strano […] Se me lo dicessero, non ci crederei…").
    E così ne uscì "L'Arcobaleno".

    L'arcobaleno

    Io son partito poi così d'improvviso
    Che non ho avuto il tempo di salutare
    L'istante è breve, ancora più breve
    Se c'è una luce che trafigge il tuo cuore.
    L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore
    Può darsi un giorno ti riesca a toccare
    Con i colori si può cancellare
    Il più avvilente e desolante squallore.
    Son diventato, sai, tramonto di sera
    E parlo come le foglie d'aprile
    E vibro dentro ad ogni voce sincera
    E con gli uccelli vivo il canto sottile
    E il mio discorso più bello e più denso
    Esprime con il silenzio il suo senso.
    Io quante cose non avevo capito
    Che sono chiare come stelle cadenti
    E devo dirti che è un piacere infinito
    Portare queste mie valige pesanti.
    Mi manchi tanto amico caro, davvero
    E tante cose son rimaste da dire
    Ascolta sempre e solo musica vera
    E cerca sempre, se puoi, di capire.

    Dall'album "Io non so parlar d'amore" di Adriano Celentano (1999)
    http://zattera.forumcommunity.net/?t=3846448
    image
     
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0 replies since 28/9/2008, 08:50   609 views
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