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isaefrenk.
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1988
vince il premio "Lerici Pea"
Il treno era gremito, ma ero solo.
All'improvviso un varco, in quel nebbione.
E fu silenzio. Il treno era sparito.
Tutto si spense.
Ero leggero, in volo,
senz'ali, senza più corpo (e ora come
farò a tornare?). Ma non ero solo.
Mi accorrevano i volti della vita
tutti incontro: non ombre su un telone,
veri!
E rividi i luoghi della mia
storia, vertiginosamente piena.
E seppi solo quando fu finita
perché avevo vissuto. E una serena
disperazione, l'ultima poesia
scrisse fine al romanzo di una vita
non più mia.
E vidi che la galleria
degli addii si schiariva. C'era un fioco
lume, là in fondo, che guidava il volo.
C'era, oltre il gorgo del ritorno, un fuoco
che mi attirava. Ed ero ancora solo
(era il mio primo giorno).
Era finita
una vita e già l'altra si annunciava
piena di incanti.
E vidi corpi umani,
ma trasparenti, come il mio, leggeri:
mi volavano incontro, con le mani
colme di luce, e ognuno mi abbracciava.
Vidi i loro pensieri, fui guardato
fino in fondo. Sapevano di me:
ero l'atteso, il tanto amato.
Allora,
con mente nuova, intesi: quanto amore
avevo dato era lì, tutto intorno;
chi non avevo amato mi aspettava
(era il mio primo giorno) e mi inondava
di calore.
E quel fuoco, acceso al fondo
del tunnel, era amore, alimentato
di se stesso, che ognuno alimentava.
Pensai al treno gremito della vita
con un attimo, un poco di rimpianto:
fu come un gioco, la fiamma smarrita
scemò, ma per un attimo soltanto.
Mille mani versarono nel fuoco
nuovo amore, per me.
Nella fiammata
gettai tutto il passato, il vecchio cuore,
il sole tanto amato, i desideri
e le paure:
io mi gettai nel fuoco.
Vidi i loro pensieri, nel chiarore
dei loro volti d'oro: solo amore
c’era, per me.
Li strinsi. E poco a poco
ardemmo insieme in un solo falò.
Ero arrivato. Il treno si fermò.
http://www.fondazionemarinopiazzolla.it/s/...ioPietroCim.htm.