IL PROBLEMA DELLA MALATTIA

La malattia ha sempre una componente psicologica rilevantissima

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  1. isaefrenk
     
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    IL PROBLEMA DELLA MALATTIA

    La malattia ha sempre una componente psicologica rilevantissima, per cui ogni medico dovrebbe essere un bravo psicologo. Sulla componente psicologica presente a monte di ogni malattia si aggiunge un’altra componente della stessa natura: quella di chi sa di essere un malato, costituita dallo stato di sofferenza fisica, dalla paura di non guarire dall’impedimento limitativo dato dall’infermità, dalla diversa situazione che si crea, e via via.
    È vero che la cura ideale non deve limitarsi a tamponare gli effetti, ma “rimuovere” soprattutto le cause; ed è altrettanto vero che la medicina scientifica tampona solo gli effetti, anche quando crede di essere risalita alle cause, perché le cause sono sempre psicologiche essendovi, a monte della malattia, quanto meno la mancanza di quello stimolo di reazione che scatena le difese naturali dell’organismo; però, quando la causa ha già somatizzato l’effetto occorre riparare subito il danno ricevuto dall’organismo, e niente v’è di più immediato, a questo scopo, della medicina scientifica, comprendendo in ciò anche la chirurgia.
    Le cause dell’ulcera gastrica sono risaputamene di natura psicologica: stati ansiosi, temperamento introverso e sospettoso, ecc; però quando l’ulcera ha raggiunto uno stato di gravità che può farla degenerare, è inutile cercare di “rimuovere” le cause: occorre subito tamponare l’effetto con una cura chirurgica. Sarà, di poi, da “eliminare” la causa acciocché la malattia non si riproduca. Questo naturalmente è un esempio radicalizzato, tuttavia, anche nei casi più sfumati, il principio rimane valido.
    Francois


    il primo sintomo che volge a far concludere di essere ammalati è un senso di malessere generale. Tale sintomo è immediatamente interpretato come un segno, un avviso che c’è qualcosa che non funziona nel proprio corpo.
    L’interpretazione di chi prova un tale malessere non lascia alternative, mentre in effetti l’alternativa c’è, eccome!, ed è costituita dal fatto che il malessere, che è originato dal vivere una situazione non gradita, molti lo attribuiscono ad una malattia del corpo mentre ha origine psichica. Cosicché la malattia immaginaria, formalizzata con il rito delle visiti dal medico, ed anche la malattia reale, diventa una giustificazione per evadere la realtà. Perfino il semplice senso di stanchezza è un modo di ribellarsi e non fare qualcosa che si dovrebbe e non si vuole fare; perché quando si ha da fare qualcosa che piace, non si sente stanchezza.
    quando ci sentiamo un malessere, non diamo per scontato che siamo ammalati; esaminiamo le nostre situazioni familiari e di lavoro o di relazione, e in una percentuale alta troveremo lì la causa del nostro malessere originato da scontentezza. Non solo, ma anche nelle situazioni senza problemi la psiche gioca lo scherzo di farci sentire scontenti per vari motivi: per esempio, per noia.
    Moltissimi sono anche coloro che non si sentono attivi se non hanno qualche motivo di preoccupazione. La preoccupazione diventa stimolo per avere interesse alla realtà.
    Maestro Veneziano


    Edited by isaefrenk - 23/12/2006, 21:28
     
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