VILLANI… ARROGANTI E DISONESTI

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    Del Vignali after: “L’ignoranza non serve, il sapere non basta… La vita passa in un bla-blà”
    Perché Villani (sindaco ombra) in più occasioni ha sempre sostenuto che sulla vicenda SPIP non sarebbe venuto fuori nulla?
    Procuratore Laguardia se è a questo livello che si ferma la Giustizia viene meno il patto di convivenza sociale

    Incontro spesso in via Farini Luigi Giuseppe Villani. Capita quando si abita in prossimità della stessa via in borghi paralleli.
    Incrocio il consigliere regionale (PDL) il 3 d’inizio anno vicino all’enoteca Fontana. Dopo uno scambio di auguri di buon anno, non posso esimermi dall’esprimergli tutto il mio disappunto per una lettera apparsa poco tempo fa sulla gestione del Comune di Parma e le sue partecipate firmata da lui e dal suo collega Paolo Buzzi: vicesindaco con Ubaldi e Vignali, degno del premio “I falsari”.

    -Ma come fate a scrivere quelle lettere? Non vi vergognate? Ti ho inviato anche una mia mail…
    -Ma di che lettere parli?
    -Ma dai? Quella pubblicata anche da parma.repubblica.it …
    -Non ricordo… Cosa diceva?
    -Non sai delle lettere che scrivi e mandi nelle redazioni? Parlavi del Comune di Parma e delle sue partecipate… Ma come potete tu e Buzzi avere il coraggio di difendere questa pessima gestione della Pubblica Amministrazione? Una gestione vergognosa!
    -Il Comune è stato ben gestito!

    -Infatti è stato commissariato! Oltre 600 milioni di debiti. E guarda come avete operato nelle partecipate…con i vostri lottizzati… la Finanza in pianta stabile in STT…
    -Il Comune è stato gestito bene. Prova a verificare quello di Torino… cosa fa Fassino e che ha fatto Chiamparino?
    -Senti, a me non interessa cosa fanno gli altri, ma cosa si è fatto qui, a Parma…con il potenziale e i mezzi che c’erano… è una vergogna… la corruzione e il malaffare che dilaga…
    -Questa è un’altra cosa…
    -E come avete speso le risorse pubbliche… mai Parma ha avuto tante risorse disponibili…
    -Noi abbiamo fatto cose che sono lì da vedere, da toccare con mano…
    -Sì, come il ponte Nord…
    -I due ponti quello a sud, il De Gasperi e quello a nord sono opera di Ubaldi…
    -Certo con Paolo Buzzi vicesindaco e Vittorio Guasti il progettista del Ponte a Nord… Consiglio e Giunta che approvavano…
    -Noi, con Vignali, abbiamo fatto 12 scuole, reso dei servizi…
    -Io so che avete creato un indebitamento di oltre 600 milioni e formato una classe dirigente in cui regnava la corruzione o la concussione.
    -Vai a vedere che succede in Provincia!

    Ecco cosa è un fazioso, cerca di depistare su altri o altro… mai capace di autoanalisi e riconoscere palesi errori di mala gestione. Una incomprensibile ottusità (al limite della falsità) per puro comodo e interesse… è la gestione del potere. Potrà mai cambiare un Paese la cui classe dirigente e politica difende una profonda disonestà di operato? Questa arroganza dei politici falsari è insopportabile (un original sing bipartisan), ben sapendo loro cosa c’è sotto!
    Corrado d’Ottavi: “L’ignoranza non serve, il sapere non basta… La vita passa in un bla-blà”

    Conosco Villani da molti anni, da quando era chirurgo in ospedale con Banchini. Ho sempre avuto con lui un rapporto cordiale. Gli ho sempre detto quel che pensavo. Lui a me riconosce l’indipendenza di pensiero… e spesso ha manifestato interesse per i miei articoli… o accettato con un sorriso alcuni miei passaggi di ironia e critica politica in cui lui stesso veniva coinvolto. Lo danno come un burbero e prepotente della politica locale, un despota nella conduzione del partito, ma non avendo personalmente nulla a che fare, né avendo mai indagato sul suo operato politico, non potrei ora avallare questa ipotesi. Sarebbe interessante conoscere i suoi risultati ottenuti nei tre mandati di Consigliere regionale visti i costi assimilabili ai parlamentari. La sua rete… e alleanze, il potere esercitato in Comune (tanto da essere considerato il Sindaco ombra) e in altre sedi: Vignali sindaco e Guareschi Presidente BancaMonte sono anche opera sua. Così come incarichi dirigenziali.
    Questa sua presa di posizione nella difesa a oltranza dell’Amministrazione Vignali, lo mostra debole e insostenibile. Di cosa si diviene capaci nella visione limitata ai propri interessi. A che serve la difesa ad oltranza senza valide argomentazioni?
    E’ una ferita… l’operato dell’ultima amministrazione che difficilmente nel breve potrà rimarginarsi. Gli anni di Vignali saranno ricordati per il malaffare, la corruzione (o concussione) imperante, la vacuità dell’immagine senza pensiero, i progetti enunciati o inutili, l’indebitamento senza un vero riscontro, gli incarichi clientelari.

    Proprio questo scambio di battute mi ha portato a ricercare e a mettere in luce, in un documento consuntivo, i fatti salienti che hanno caratterizzato la legislatura Vignali in questi 4 anni (2007-2011) che qui cerco di riassumere.

    -Dopo i dati di bilancio, presentati dal commissario Ciclosi, le dichiarazioni di Vignali, rilasciate di recente, prima delle dimissioni, sull’indebitamento del Comune e delle sue partecipate, al Corriere della sera in una intervista dedicata, sono smentite. Il Sindaco ha dichiarato il falso. E visto che di professione fa il commercialista… In America, per Clinton, l’impeachment scattò per la menzogna dichiarata non per il fatto Levinsky;
    Risulterebbe infatti di 422 milioni (al 31/12/2010) l’indebitamento verso banche, di 96 milioni verso fornitori, di 41 milioni le obbligazioni in corso di verifica. Pare comunque che il debito consolidato (Comune e partecipate) sia di oltre 600 milioni nel 2011. E’ cosa nota che le società partecipate versano in gravi situazioni (molte in liquidazione o in concordato preventivo). Oltre 3 milioni il disavanzo del Comune nel 2011, enunciato da Ciclosi, in base alle dichiarazioni rilasciate dai dirigenti;

    -nel 2009 viene costituita STT, la holding che raggruppa le varie società di sviluppo urbanistico partecipate dal Comune, con incarico di Presidente a Andrea Costa, 250.000 euro, che riesce entro la fine dello stesso anno ad accumulare un indebitamento di 10 milioni senza aver consolidato il debito delle partecipate. Al 31/12/2010 l’indebitamento era di circa 240 milioni. La holding e molte società del gruppo da circa 2 anni sono sotto controllo della Guardia di Finanza. Il danno prodotto da Costa è ingente: i suoi vigneti e le sue cantine non bastano per pagare il disastro generato.
    Nell’ambito della holding e delle sue controllate trovavano spazio per assunzioni o incarichi amici degli amici, amanti, politici trombati, portaborse (Monteverdi, Mauro Casalini, Casolari, Chiara Casalini, Grazia Pontremoli –ora moglie di Paolo Buzzi, gran cerimoniere Villani-, Francesca Capelli, Capotorto, Antorini, Cenini… e senz’altro me ne dimentico qualcuno/a). La stessa logica adottata in Comune!
    Interessante è pure il percorso di Ivano Savi e Stefania Benecchi (arrestati nel 2011), compagni di vita e di lavoro. Da dirigenti del Comune, uno come responsabile della pianificazione urbanistica, l’altra responsabile area finanza, decidono di entrare in STT attraverso un bando di concorso dalla stessa Benecchi predisposto e corretto. Perché? Quali motivazioni spingono i due a lasciare il Comune e a entrare nella partecipata? Avere forse più possibilità di manovra e meno controlli? Una possibile risposta la si trova già nell’ottobre del 2008 quando i due dirigenti di STT (ancora in servizio in Comune) costituiscono anche una loro società, la BE.VI Consulting srl (studi e ricerche di mercato nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica), socio unico Euromobiliare Fiduciaria spa del gruppo Credem. E forse non era l’unica società o modalità per far circolare le liquidità extracorporee! L’esperienza SPIP, Metroparma han fatto scuola! Qualcuno può leggere forse la premeditazione per concussione o corruzione?... o quanto meno conflitti professionali o di interesse? Lasciamo al libero arbitrio la risposta sull’etica e la responsabilità dei due dirigenti. Se una tale situazione non è tollerabile in ambito Privato, immaginiamoci che può essere nel Pubblico.
    Subentrato a Costa in STT, per arginare e ristrutturare il debito, Massimo Varazzani ha messo la maggior parte delle società in liquidazione e di fatto in concordato preventivo le altre, oltre ad intraprendere le azioni di responsabilità nei confronti di circa 30 ex amministratori e dirigenti.
    Non avendo maturato una propria identità, ma esercitato perversioni finanziarie e gestionali, sempre approvate e supportate dal Vicesindaco Paolo Buzzi, qual è ora la funzione della holding STT con SPIP in concordato preventivo, Stu Stazione in procedura 182 bis, ALFA in liquidazione, STU Authority in dirittura d’arrivo per fine lavori e le altre caccole di società indebitate in liquidazione?

    -operazioni di (finta) vendita, con indebitamento bancario, per necessità di cassa, di beni immobili (Stalline di Maria Luigia, il Macello, Mercato bestiame) del Comune di Parma a società del Comune stesso… La carne di Parma targata UDC;

    -STU Stazione, ex Amministratore unico Costantino Monteverdi, operazione immobiliare, oggi in procedura 182 bis per ristrutturazione del debito;

    -Rogiti e ultimazioni delle operazioni SPIP (presidente Calestani), oggi in concordato preventivo, i cui preliminari furono elaborati tra il 2006 e 2007 con Sindaco Ubaldi, Vignali Assessore. Non solo ma nello studio di Vignali, commercialista (borgo Politi 7), si teneva la sede della REIG srl (con cui i Borettini acquisivano i terreni, il passaggio delle quote alla Fiduciaria Duemme e infine l’acquisto da parte di SPIP: "La Banda del buco"). Aveva sede nello stesso studio pure la SWS (Student Work Service) di Andreaus (finito in carcere) società di servizi per il Comune a disposizione dell’assessorato Ambiente (Vignali assessore) e poi accusata di falsa fatturazione;

    -il caso TEP con il deposito di 8,5 milioni nella banca MB. Gli intrecci tra Mauro (Pres.TEP) e Costa (Pres. STT);

    -il flop delle società partecipate CAL e ALFA, gestite dalla mente di Andrea Costa, con debito nei confronti di Banca Monte non onorato;

    -la corruzione e/o concussione nella gestione degli appalti di manutenzione del verde pubblico con emissioni di fatture false per lavori mai svolti;

    -l’operazione Bonsu in cui alcuni vigili improvvisati sceriffi (condannati in primo grado di giudizio a numerosi anni di carcere) malmenavano un residente di colore per un fatto di droga non compiuto. Operazione che vide l’approvazione e il plauso dell’assessore Costantino Monteverdi e strani giri di carte;

    -dimissioni in blocco dei Revisori dei Conti del Comune di Parma per impossibilità di svolgere le attività di controllo, si legge nella lettera di dimissioni: “difficoltà al normale esercizio della funzione dell’organo di revisione”;

    -dimissioni forzate per impossibilità a svolgere le proprie funzioni della troppo competente Patrizia Ruffini, responsabile area Finanziaria del Comune, subentrata alla Benecchi;

    -rinnovo del contratto al maestro Meli per 5 anni a 336.000 euro anno più benefit con sprechi di budget da 20 – 16 milioni anno nella gestione del Teatro Regio; solo 50/60 alzate di sipario all’anno! Un niente a caro prezzo! Un Verdi Festival la cui pochezza del progetto culturale non ha prodotto una legge che lo finanzi! E così come è non è sostenibile;

    -incarichi clientelari ad personam con remunerazioni senza un corrispettivo professionale e/o di risultato, tra cui spiccano Frateschi (240.000), Stelio Manuele (90.000); Gandolfi (150.000), Cenini (190.000). Sovrastrutture elefantiache ridicole sia in Comune che nelle partecipate, cariche di lottizzati, politici trombati o portaborse, ecc;

    -arresti di Bernini, Savi, Benecchi, Moruzzi, Jacobazzi, Iacovini, Balisciano;

    -progetti enunciati mai realizzati per mancanza di fondi e/o finanziamenti (Palasport, WCC, …). Opere inutili con spreco di risorse. Parcheggi interrati in aree storiche poi sospesi, oggetto di proteste e sollevazioni popolari;

    -numerosi decreti ingiuntivi e fornitori non pagati (non solo per il rispetto del patto di stabilità), per diversi milioni di euro per mancanza di mezzi, costretti spesso a tacere per non vedere i loro crediti prorogati all’infinito;

    -incapacità di gestione delle risorse pubbliche già deliberate (172 milioni) per la realizzazione della metropolitana convertite magari in un progetto di mobilità in superficie. Di Metroparma sono rimasti il costo di gestione della società (12 milioni), di progettazione, di penale per l’appalto (20/12 milioni?). La penale fatta forse scattare appositamente, pare, in quanto la disdetta dell’opera è stata comunicata poco dopo la scadenza dei termini possibili prefissati; e questo la dice lunga sulle dinamiche dell’appalto… modello stangata post moderna;

    -una macchina comunale senza un sistema di audit interno e governance capace di rilevare tempestivamente malaffare e gestione irresponsabile, nonostante la presenza dell’ispettore Stelio Manuele (ex Segretario comunale in pensione). Ad essere generosi si potrebbe parlare di incompetenza, incapacità per non presumere un comitato di malaffare;

    -un piano urbanistico di dehors privo di qualità e senza rispetto del contesto storico;

    -PARMA ZEC (Zero Emission City), progetto di Iacovini (tra gli arrestati) pubblicizzata a Uno mattina. “Previsti un investimento complessivo di 9 milioni, una rete di 100 punti di ricarica delle batterie che sarebbero dovute divenire 300 nel 2015”;

    -Casse di espansione a nord non realizzate;

    -ENJOI spa che avrebbe dovuto “promuove la cultura giovanile attraverso la gestione di strutture e servizi per la promozione dell'aggregazione e del benessere”, il cui presidente, Balisciano, è stato arrestato;

    -La gestione urbanistica, delle aree, della cementificazione, dell’arredo urbano meriterebbero una disamina così particolareggiata che non è certo possibile riassumere in un articolo. Sta di fatto che dopo la distribuzione dei pani e dei pesci, organizzata la rete dei fiduciari in Comune e nelle partecipate, l’architetto Vittorio Guasti (ex vicesindaco, ex Senatore Pdl) si è dimesso da capogruppo del Consiglio Comunale. Ora siede nel CDA di BancaMonte.

    Ecco Villani di cosa vai fiero con la tua arroganza. Questo sarebbe un Comune “Gestito bene”? Con i “conti in ordine” come diceva Broglia, Assessore al bilancio, commercialista amico tuo, contiguo di studio (via Cocconcelli 4) con il vicesindaco avvocato Paolo Buzzi.

    Eppure tutto questo scempio non bastò per far cadere Vignali. Perché la maggioranza del Consiglio ha sempre sostenuto queste scelte? E se non vi fossero state quelle operazioni della Magistratura?... di fatto, nella sostanza insignificanti, saremmo ancora in Amministrazione Vignali… quella banda di bravi ragazzi. E perché la Magistratura si è fermata a questo livello?

    I buoni condottieri, per il bene comune, sanno riconoscere le sconfitte e gli errori. Sanno porre rimedio ai danni causati con le proprie scelte strategiche e di campo. Cosa contraria diventano dei banditi o dei farabutti… Un comportamento tipico anche dei tiranni nell’imminenza della disfatta.

    Un resoconto amministrativo, la legislatura Vignali, senza excusatio. Così come è pur vero che molti progetti sono l’esecuzione o il proseguo dell’era ubaldiana, genesi forse anche della deriva etica della “macchina comunale” non solo economica, ma non si può scaricare a posteriori le responsabilità ai predecessori, dopo aver condiviso le scelte, partecipato alla greppia e cavalcato sull’onda l’elezione a Sindaco. Vi è stata una continuità senza dichiarare in tempo le criticità. Il conflitto politico post elezioni tra Ubaldi e Vignali, politico non lo era, ma di altra natura: ovviamente mai reso pubblico!

    Ma tutte queste opere alcune sovradimensionate, molte inutili, gli incarichi incestuosi, a chi erano funzionali? Difficile non evincere che la finalità di questi amministratori non era certo il bene comune, ma un sistema mirato al loro profitto con le risorse pubbliche!

    E’ certo che la Procura avrebbe dovuto, forse, intervenire prima.
    A una mia precisa domanda rivolta recentemente in modo riservato al Procuratore Laguardia in una occasione di incontro pubblico:
    -Procuratore non si possono incarcerare le persone per 50.000 euro e lasciare chi ha sottratto o permesso di sottrarre milioni, a piede libero, impunito.
    Non mi aspettavo certo una risposta esaustiva, era solo un messaggio diretto al Procuratore di quel che credo pensi la città. La risposta fu un gesto per me eloquente, allargò le braccia e alzò il mento con un lieve sorriso. Come dire di più non posso fare o non posso andare? Poco lascia sperare che vi saranno prossimi sviluppi. Ma possibile che l’affaire SPIP (105 milioni l’indebitamento con operazioni coperte da Fiduciarie) ristagni negli archivi della Procura da così lungo tempo? Perché Villani con sicumera in più occasioni ha sempre sostenuto che della vicenda SPIP non sarebbe venuto fuori nulla?

    Ora la città vive in ginocchio e mortificata sia le vicende giudiziarie, sia il disastro amministrativo per di più accresciuto da una comune crisi economica di sistema. Ma non è la crisi economica che ha generato il dissesto!... come forse si vorrebbe far credere, ma l’avidità di persone ignoranti, incapaci…irresponsabili, senza valori etici, posti dalla blandita collettività (gran merito dei media di massa) e da una classe dirigente inetta, ai vertici delle Istituzioni locali. Persone con pratiche da voltastomaco!
    Se non si sarà capaci di catarsi rigenerativa, di ritorno ai valori della politica, di verità, tutto questo “chiasso” giudiziario e amministrativo non sarà servito a nulla… e purtroppo temo sarà così! Quando gli interrogatori secretati diverranno pubblici sarà possibile scrivere la storia di questi anni della Pubblica Amministrazione di Parma. Per ora resta ancora una macabra derisione del cittadino! (Parma, 06/01/2012)

    Luigi Boschi

    Da parma.repubblica.it

    VILLANI E BUZZI (Pdl): Ancora una volta, il Sole 24 ore aiuta a far luce sulla non veridicità dello scandalo sui conti del Comune di Parma. Queste le parole con le quali l ex Vice Sindaco di Parma, Paolo Buzzi, ha commentato, la nuova classifica pubblicata dal maggiore quotidiano economico nazionale, riguardo i comuni capoluogo più in difficoltà dal punto di vista finanziario in Italia. Il Comune di Parma è a metà di questa classifica, cinquantunesimo, con un indebitamento di 917 euro pro capite ben al di sotto di quello di altre realtà amministrate dal centro sinistra che si propone come virtuoso amministratore dei conti pubblici della nostra città ha quindi proseguito l esponente del Popolo della Libertà Parlo innanzitutto di Torino, comune capoluogo più indebitato d Italia con 4,2 miliardi di euro di debiti pari ad un indebitamento pro capite per cittadino residente di 3519,7 euro e amministrazione spesso considerata modello di efficienza anche da esponenti locali del PD che non hanno esitato a chiamare a parlare delle virtù torinesi a Parma il sindaco Fassino. Ma anche altre città storicamente amministrate dalla sinistra hanno conti notevolmente peggiori della nostra: Siena è la terza peggiore con 2457 euro pro capite di debiti, mentre Genova si posiziona quarta con 2172 euro pro capite. Parma ha pertanto un indebitamento contenuto, a fronte comunque di investimenti sostenuti negli ultimi anni e ben visibili in una città che ha innegabilmente cambiato aspetto e migliorato notevolmente i servizi alla persona. E non si tiri fuori la litania delle società partecipate del Comune di Parma, alcune delle quali è vero sono in oggettive difficoltà ma che saranno superate quando le opere saranno completate grazie agli investimenti in corso. Di fronte ai confortanti risultati di certi studi mi pare evidente che lo scandalo sui conti del comune urlato dal PD e dal resto del centro sinistra è falso e serve solamente a coprire il loro vuoto di idee serie ovvero il loro progetto di mediocrità amministrativa che sarebbe un salto indietro di quattordici anni quando le poche tangenziali avevano i semafori. Sulla vicenda interviene anche il Coordinatore provinciale del PDL e presidente del Gruppo in Regione Emilia-Romagna, Luigi Giuseppe Villani: La classifica pubblicata dal quotidiano il Sole 24 Ore sull inserto Focus riguardante i Comuni più indebitati d Italia, certifica ancora una volta la situazione eccellente del Comune di Parma, che si posiziona fra quelli con l indebitamento pro capite più contenuto. Nonostante il refrain delle sinistre parmensi e regionali e gli strilli del Presidente della Provincia Bernazzoli riguardo al disastro economico-finanziario che graverebbe sulla nostra Amministrazione comunale, i dati ufficiali testimoniano che in Emilia-Romagna la quasi totalità dei Comuni capoluogo governati dal centro-sinistra in particolare Forlì, Ferrara, Rimini e Bologna hanno una situazione debitoria ben più pesante di quella di Parma. La classifica introduce un importante elemento di riflessione, perché, soprattutto al nord, l indebitamento delle amministrazioni comunali è da mettere in stretta relazione con gli investimenti effettuati negli ultimi anni. Ciò è vero per il Comune di Torino, il più indebitato d Italia, che ha affrontato investimenti cospicui per le Olimpiadi invernali del 2006, e per il Comune di Milano, al secondo posto per indebitamento pro capite, che si sta preparando per l Expo del 2015. Ed è altrettanto vero per il Comune di Parma, che ha sostenuto praticamente da solo spese d investimento straordinarie per l insediamento dell Autorità europea per la Sicurezza alimentare (EFSA) e che ha affrontato senza il sostegno della Provincia e della Regione una mole di investimenti tale da renderla una delle Amministrazioni comunali ai vertici delle classifiche relative alla capacità di coniugare sviluppo economico e investimenti infrastrutturali con protezione sociale, sostenibilità ambientale e qualità della vita.
    www.luigiboschi.it/node/42086
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