Ciuffetti di iodio dal mare: salicornia o asparago di mare

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    UNIVERSO

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    Lungo la nostra fascia costiera del versante di ponente, sulle sabbie dunali di Capo Feto è abbondantemente presente una pianta alofita spontanea di uso alimentare, conosciuta con il nome di SALICORNIA o meglio ancora ASPARAGO DI MARE per la netta somiglianza con l’asparago selvatico.

    LA SALICORNIA IN CUCINA

    Ha un sapore salato e iodato, in effetti è molto ricca di iodio Può essere consumata sia cruda (all’inizio della stagione) che cotta utilizzando i germogli e le parti giovani e tenere della pianta. In molte regioni d’Italia la SALICORNIA è protagonista di numerose preparazioni, la più semplice consiste nel lessarla e condirla con olio extra vergine d’oliva, da utilizzare come antipasto oppure per preparare conserve sott’olio o sott’aceto. Il sapore lievemente amarognolo la rende anche un ottimo ingrediente per la preparazione di zuppe e salse di accompagnamento a primi e secondi piatti, in particolare a base di pesce e crostacei. Risulta dal gusto delicato se utilizzata nelle frittate o in pastella. Dalle nostre parti il poliedrico chef trapanese Peppe Giuffrè la propone nella gustosa ricetta delle “Alici con datterino e salicornia”.

    LE CARATTERISTICHE BOTANICHE

    La Salicornia è una pianta carnosa, che cresce dal mese di aprile in prossimità delle acque salate. Verso la fine dell’estate e in autunno prende una colorazione rossastra, successivamente secca e muore. Come tutte le piante alofite, la SALICORNIA è in grado cioè di svilupparsi in ambienti dove la concentrazione salina del terreno è pari o superiore all’1-2 %. La pianta riesce ad assorbire le sostanze nutritive grazie all’elevata pressione osmotica dei tessuti, nei quali la concentrazione salina può raggiungere anche il 10%. Presenta una radice lunga, sottile e fibrosa e fusto eretto o prostrato alto 30-60 cm ramificato con le parti basali legnose e quelle apicali più tenere e carnose. L’etimologia del nome viene dal latino sal = sale e conus = corno per la forma dei suoi rami.

    LE PROPRIETÀ: UNO SCRIGNO DI IODIO

    La Salicornia contiene proteine, vitamine C e del gruppo B molti sali minerali tra i quali iodio, calcio e potassio. Per l’elevato contenuto di vitamina C era conosciuta dai Vichinghi che le portavano con loro nelle lunghe navigazioni per prevenire lo scorbuto.

    IMPORTANZA DELLO IODIO

    Lo iodio è un micronutriente essenziale per l’organismo umano, in quanto è il componente fondamentale degli ormoni tiroidei che regolano la crescita e lo sviluppo dell’organismo.

    La carenza di iodio è uno dei più gravi problemi di salute pubblica, secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2003), poiché può causare disordini dello sviluppo o, nei casi più gravi, patologie quali gozzo e cretinismo. In Italia si ammalano di gozzo circa 6 milioni di persone, più del 10% della popolazione del nostro paese, e l’impatto economico di questa malattia è stimato in oltre 150 milioni di euro all’anno (EpiCentro). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fabbisogno medio giornaliero di iodio è di 150 μg/die, valori raccomandati anche per la popolazione italiana (SINU, 1996).

    La principale fonte di iodio è rappresentata dalla dieta: contenuto soprattutto nel pesce, lo iodio varia invece nelle verdure a seconda dei terreni di coltivazione, ma è spesso troppo scarso rispetto ai fabbisogni. L’introduzione dello iodio nel sale risulta una strategia ampiamente diffusa ed accettata per sopperire alla mancanza di iodio nella dieta umana. Da queste indicazioni si comprende l’utilità di riscoprire e divulgare l’utilizzo di questa pianta spontanea, facilmente reperibile nel nostro territorio, nell’alimentazione settimanale.

    Dottoressa Susanna Ferro
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