Finocchi: poche calorie e tante virtù

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    UNIVERSO

    Group
    Administrator
    Posts
    4,360

    Status
    Offline
    ALIMENTI. Il finocchio noto fin dai tempi più antichi, soprattutto per i suoi semi e per il suo aroma, molto simile all’anice, di cui i primi a parlarne nei trattati di gastronomia antica siamo stati proprio noi italiani nel Cinquecento. Il finocchio veniva utilizzato per insaporire i cibi ed era consigliato per coprirne i difetti in un tempo in cui l’assenza del frigorifero faceva aumentare le probabilità che il cibo si deteriorasse.
    Da ciò pare derivi il verbo “infinocchiare”, nel senso di imbrogliare. Leggenda vuole infatti che gli osti veneziani offrissero del finocchio prima di servire del vino scadente per renderlo gradevole al palato. Ancora più abili furono i siciliani che per mascherare il sapore delle sarde a volte non più freschissime aggiunsero abbondante finocchietto selvatico. Nacque così la succulenta “pasta con le sarde” alla siciliana, ormai rinomata in tutto il mondo, oggi naturalmente preparata con sarde freschissime.

    NON SOLO FINOCCHIO COLTIVATO
    La versione selvatica del finocchio ovvero il finocchietto selvatico è endemico in Sicilia e per questo lo troviamo presente come ingrediente essenziale in numerose pietanze siciliane sia in semi, aggiunti a salsicce, squarati, panelle …, sia utilizzando solo la parte tenera e le foglie filiformi per la preparazione si sughi, di zuppe di fave, di carciofi e di lumache.
    Questi piatti di difficile digestione vengono alleggeriti dal finocchietto che presenta un’essenza l’anetolo che favorisce la digestione e ne caratterizza l’inconfondibile il sapore. Altre terapeutiche sono: depurative, tonico-aperitive, carminative e antispasmodiche.
    Il finocchio selvatico non si deve confondere con l’aneto (Anethum), che ha fiori simili, ma frutti cerchiati da un margine alato e foglie di un colore tendente al grigioazzurro. Anche l’aneto, peraltro, è una pianta aromatica, di cui si utilizzano in cucina sia i “semi”, sia le foglie. Il sapore è lievemente piccante, più amaro del finocchietto, e ricorda alla lontana l’anice e il cumino.

    ENERGIA AL MINIMO, ALTO TENORE DI POTASSIO UTILE A CUORE, NERVI E CERVELLO
    Ortaggio invernale, ricco di acqua, privo di grassi e con pochissime calorie: 9 Kcal per 100 grammi, il finocchio è l’alimento giusto per preparare l’organismo all’arrivo della primavera.
    L’elevato contenuto in fibre, oltre a contribuire al benessere dell’intestino, gli conferisce un buon potere saziante. Ma in tanta acqua sono sciolte elevate quantità di vitamine in particolare di vitamine A e C e di sali minerali, tra cui spiccano il calcio, il fosforo e il potassio.
    Ed è proprio l’elevato tenore di potassio 394 mg per 100 grammi a fornire al finocchio un certo “vanto” nutrizionale: il potassio infatti è un minerale essenziale per il corretto funzionamento dei nervi, dei muscoli e della trasmissione degli impulsi cardiaci. Per comprenderne meglio l’elevato contenuto di potassio lo compariamo a quello contenuto nella banana e nella patata, che ne contengono rispettivamente 350 e 570 mg.

    RICCO DI FITOESTROGENI
    Il finocchio contiene anche sostanze estrogeniche naturali chiamate “fitoestrogeni”, che esercitano un effetto equilibrante sui livelli degli ormoni femminili. Grazie a questa azione riequilibrante si raccomandano le piante contenenti fitoestrogeni per condizioni legate all’eccesso di estrogeni (ad esempio la sindrome premestruale) così come per condizioni di carenza di estrogeni (come la menopausa e gli squilibri mestruali).
    Inoltre queste erbe con fitoestrogeni hanno anche un’azione sul sistema vascolare. Per questo sono molto utili per alleviare i sintomi della menopausa, poiché riducono sia l’intensità che la frequenza delle vampate di calore e dei sudori notturni.

    USO IN FITOTERAPIA
    Del finocchio sono note inoltre le proprietà aperitive, galattogene (stimola la produzione di latte materno) e carminative (combatte l’accumulo dei gas intestinali); proprietà queste ultime concentrate soprattutto nei semi, spesso usati come condimento e in infusione. È noto infatti che un forte tè fatto con i semi di questa pianta sia molto efficace nel trattamento di gonfiori addominali da aerofagia.

    Dottoressa Susanna Ferro
    Nutrizionista -specialista in Scienza dell’Alimentazione
    www.mazaraonline.it/?p=53774
     
    .
0 replies since 22/4/2013, 09:14   135 views
  Share  
.