Fitoterapici e supporto oncologico

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    Ascorbato di potassio per potenziare efficacemente la risposta immunitaria dell'organismo.

    Nell'organismo umano, i processi metabolici di base a livello cellulare sono di tipo bio-chimico-fisico. Il corretto funzionamento cellulare è regolato da quattro cationi. Sodio, Calcio, Potassio e Magnesio, attraverso i processi di legami reversibili che influenzano le reazioni di ossido-riduzione.


    In particolare il Potassio è considerato il catione guida (cofattore) dei processi metabolici intracellulari l'organismo sano si contraddistingue per il corretto funzionamento della pompa Sodio-Potassio. L'acido ascorbico, che è un fortissimo antiossidante, si comporta come veicolo trasportatore per il Potassio, mantenendo o riportando la sua concentrazione intracellulare ai valori corretti. Infatti uno squilibrio di questo catione è il segnale che l'organismo è a rischio di processi degenerativi e porta come conseguenza lo sbilanciamento degli altri cationi.






    L'importanza del potassio per il metabolismo cellulare e la sua carenza nelle patologie degenerative è nota in letteratura fin dagli anni '30. Durante la degenerazione, c'è una perdita di potassio intracellulare avantaggio del sodio (alterazione della pompa sodio/potassio), con conseguente sbilanciamento elettrolitico. Questo evento, che completa una catena di processi bio-chimico-fisici complessi, ha un peso decisivo nella proliferazione incontrollata delle cellule degenerate perchè il potassio è un elemento che gioca un ruolo decisivo nella regolazione dell'attività metabolica di enzimi e proteine.






    La perdita di potassio è legata ad una degradazione di particolari strutture proteiche ed enzimatiche conosciute con il nome di anelli pirrolici e l'unico modo per reintegrare questa perdita è attraverso la somministrazione di ascorbato di potassio. L'acido ascorbico, oltre all'effetto antiossidante, si comporta da veicolo di trasferimento intracellulare per il potassio ed è in grado di sostituire le strutture pirroliche degradate.

    Nell'esperienza del biochimico Dott. Gianfranco Valsè Pantellini questi fatti producono un arresto nel processo di proliferazione incontrollata, un riequilibrio degli elettroliti con ripristino del corretto metabolismo cellulare ed un ripristino del corretto funzionamento cellulare.

    L'ascorbato di potassio non è una metodica alternativa perchè agisce sui meccanismi cellulari fondamentali e può essere considerata come una metodica biochimica di base. L'interesse per l'agente antiossidante ascorbato di potassio è legato appunto agli straordinari effetti contro le patologie degenerative, ed i tumori in particolare, perchè agisce per ripristinare il corretto equilibrio di potassio intracellulare, alterato dalla patologia intra cellulare.

    Già nel 1932 Moravel e Kishi misero in evidenza l'alta concentrazione di POTASSIO all'interno della cellula sana in normale attività fisiologica; contemporaneamente notarono i seguenti valori di concentrazione di POTASSIO in vari tessuti neoplastici (tumorali).

    Tessuto sano: 290 mg/100 ml
    Tessuto neoplastico in via di sviluppo: 50 mg/100 ml
    Tessuto neoplastico altamente sviluppato: 25/100 ml
    Tessuto neoplastico sviluppato in fase terminale: 5 e 0 mg/100 ml


    Dean Burk, del National Cancer Institute, dichiarò gia nel 1969: il grande vantaggio che gli ascorbati possiedono come POTENZIALI AGENTI ANTICANCRO è che essi sono partilcolarmente non tossici per i normali tessuti del corpo e possono essere somministrati senza effetti collaterali degni di nota anche a dosi estremamente alte (fino a 5 g/kg o più).

    Il biochimico Gianfranco Valsè Pantellini della NEW YORK ACADEMY OF SCIENCE notava gia' negli anni ottanta l'attività dell' ASCORBATO DI POTASSIO nei confronti delle malattie degenerative ed in particolare nei confronti delle degenerazioni Tumorali.
    Valsè Pantellini stabilì dosi e tempi di somministrazione di questo rimedio assolutamente non tossico e benissimo tollerato determinandone il valore di rimedio eminentemente preventivo oltre che curativo.

    Nel 2004, rispetto alla formula originaria, l'Ascorbato di Potassio è stato integrato con il Ribosio.

    Il ribosio svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare ed e precursore fondamentale dell'RNA (Acido RiboNucleico) e dell'adenosina (componente di base per la produzione di ATP) la sua assunzione orale viene metabolizzata e non va ad interferire con la glicolisi. Si tratta di una novità assoluta in campo internazionale, poiché questa sostanza non è mai stata impiegata a livello terapeutico né preventivo verso patologie oncologiche e/o degenerative.
    L'impiego del 2% di ribosio rispetto all'acido ascorbico, è legato alla sua potenziale attività catalitica per velocizzare il processo di assorbimento di potassio nel citoplasma cellulare, anche perché non segue il destino della vitamina C (dopo pochissime ore dall'assunzione si trasforma in acido ossalico e se ne va dall'organismo per via renale), ma si "consuma" in modo diverso.

    Informazioni da: pantellini.org e associazionesaras.it


    Nike RCK
    Ascorbato di Potassio con Ribosio
    Brevetto europeo N.EP-945.075
    Scatola da 100 dosi € 49,50
    Composizione: ogni dose è costituita da due bustine di cui una contiene 150 mg di acido l-ascorbico + 3 mg di D-Ribosio; l'altra bustina contiene 300 mg di Potassio Bicarbonato.
    Posologia: 1 bustina di acio L-ascorbico e D-Ribosio + 1 bustina di bicarbonato di potassio sciolte insieme in 20 cc di acqua una volta al dì la mattina a digiuno o salvo diversa indicazione medica.



    I componenti, già dosati, devono essere protetti dall'umidità e dalla luce, essendo igroscopici e fotosensibili (particolarmente l'acido ascorbico).
    Inoltre l'acido ascorbico ed il ribosio devono essere mantenuti separati dal bicarbonato di potassio;

    l'Ascorbato di Potassio con Ribosio si ottiene sciogliendo i componenti in 20 cc di acqua.
    Per evitare possibili fenomeni di tipo ossidativo, si consiglia di non utilizzare cucchiaini metallici per miscelare la soluzione.
    L'Ascorbato di Potassio con Ribosio interviene per riequilibrare i meccanismi che sono all'origine dei processi degenerativi ed agisce anche per potenziare la risposta immunitaria dell'organismo alle aggressioni di "agenti esterni". La presenza del ribosio aumenta l'efficacia del composto in virtù della sua potenziale attività catalitica. Si capisce quindi l'importanza di una corretta prevenzione basata sull'impiego di Ascorbato di Potassio con Ribosio, la cui efficacia preventiva potrebbe essere indagala attraverso un'indagine epidemiologica adeguata. Per l'assenza di tossicità e di effetti collaterali (a meno di intolleranza alla vitamina C) l'assunzione del composto può essere protratta a tempo indeterminato.

    Ricerca
    La ricerca sull'Ascorbato di Potassio con Ribosio viene condotta dalla Fondazione Internazionale Valsè Pantellini insieme con il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università di Parma e con l'Istituto di Mutagenesi e Differenziamento del C.N.R. di Pisa. Attualmente questa collaborazione ha permesso di presentare una relazione al Congresso Internazionale di Pisa sui meccanismi di antimutagenesi ed anticancerogenesi (Ottobre 2003) organizzato dal C.N.R., che ha messo in evidenzia le caratteristiche antiossidanti e non tossiche del composto. La stessa Fondazione Pantellini e stata invitata, nel Giugno 2003, a presentare una relazione negli Stati Uniti all'Università del Connecticut in occasione della Conferenza Internazionale NPA su tali sviluppi della ricerca.
    Cos'è
    L'Ascorbato di Potassio con Ribosio è un sale ottenuto dall'acido ascorbico, facilmente solubile in acqua, che si ottiene mettendo insieme acido L'ascorbico (vitaminaC), D-ribosio e bicarbonato di potassio in forma cristallizzata purissima. I componenti, già dosati, devono essere protetti dall'umidità e dalla luce, essendo igroscopici e fotosensibili (particolarmente l'acido ascorbico). Inoltre l'acido ascorbico ed il ribosio devono essere mantenuti separati dal bicarbonato di potassio; l'Ascorbato di Potassio con Ribosio si ottiene sciogliendo i componenti in 20 cc di acqua.

    Questo prodotto non intende essere diagnosi, trattamento, cura, o prevenzione malattia.

    Visita anche la pagina ANTIOSSIDANTI

    Approfondimento 1
    Approfondimento 2
    Approfondimento 3
    Approfondimento 4
    Approfondimento 5
    Approfondimento 6

    RASSEGNA STAMPA:
    PANTELLINI A VICENZA NOVEMBRE 1990

    Ascorbato contro il cancro, Fondazione Pantellini:
    "Mettetelo alla prova"

    Metodo Pantellini: l'ascorbato di potassio in oncologia
    L'efficacia del metodo Pantellini, ovvero l'utilizzo di ascorbato di potassio con ribosio, per la cura dei tumori e delle malattie degenerative

    Alessandro Silva - 21/11/2012 in Scienza e salute (www.scienzaeconoscenza.it)


    "Un cerchio si chiude" questo è stato il titolo del convegno internazionale promosso dalla Fondazione Valsè Pantellini dove vari esperti sono intervenuti per presentare gli studi più recenti e i traguardi raggiunti con l'applicazione della metodica messa a punto dal dottor Pantellini, ossia la somministrazione di ascorbato di potassio e ribosio, nel campo delle malattie degenerative, soprattutto in ambito oncologico.


    L'ascorbato di potassio è un sale derivato dalla vitamina C non tossico e privo di effetti collaterali. È oggetto di studio il trattamento con ascorbato di potassio associato al D-ribosio, uno zucchero, per la protezione di cellule e tessuti dallo stress ossidativo e per limitare la riproduzione incontrollata tipica delle cellule tumorali maligne.



    Il cancro: una malattia multifattoriale
    Il cancro è una malattia antica visto che se ne trovano tracce in reperti fossili di dinosauri. Fin dalla loro nascita, le terapie curative sono state improntate all'uccisione della cellula tumorale, con il pesante effetto collaterale connesso all'abbattimento della qualità di vita per l'alta tossicità delle sostanze somministrate.

    Come riporta il dottor Guido Paoli, "le mutazioni genetiche responsabili dell'insorgenza del cancro e di altre malattie degenerative sono una conseguenza indiretta di danni ossidativi che coinvolgono la membrana cellulare e i mitocondri".

    Questi danni sono interpretati dal "cervello" della cellula, il suo nucleo, come una spinta alla mutazione del proprio patrimonio genetico per adattarsi all'ambiente che sta mutando.

    Inoltre, l'insorgenza del cancro è dovuta alla combinazione di più fattori scatenanti (inquinamento, stress, radiazioni, predisposizione genetica) ognuno dei quali non è correlato all'altro.

    Per questo non esiste un'unica molecola che possa contrastare la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali. In tale ottica si inserisce l'uso combinato dell'ascorbato di potassio ed il D-ribosio il quale, da una parte mantiene le corrette concentrazioni elettrolitiche nelle cellule sane e, dall'altra, limita o esaurisce le risorse energetiche delle cellule tumorali, favorendo l'eliminazione di glucosio, per creare un ambiente ostile.


    Tumore, stress ossidativo e ascorbato di potassio
    "Uno dei meccanismi coinvolti nello sviluppo di un tumore è lo stress ossidativo che genera delle specie reattive dell'ossigeno capaci di danneggiare sia il DNA che altre strutture cellulari" spiega il dott. Massimo Fantini, dell'Università degli studi Roma 2-Tor Vergata. Sono numerosi gli studi scientifici a riguardo che provano, in particolare, un danneggiamento della pompa sodio/potassio, una sorta di "canale" che attraversa la membrana cellulare da parte a parte. L'alterata attività di questa pompa provoca uno squilibrio nel trasporto del sodio e del potassio che, a sua volta, causa un aumentato ingresso di glucosio nella cellula con un incremento della respirazione cellulare e una proliferazione incontrollata.



    Anche il ruolo dello ione potassio (K+) e del D-ribosio sono noti: il D-ribosio partecipa alla produzione di energia nella cellula oltre ad essere il precursore di alcuni amminoacidi mentre il potassio è coinvolto in molti processi tra i quali il mantenimento del potenziale di membrana.

    Dai risultati preliminari di uno studio condotto per analizzare l'effetto antitumorale dell'ascorbato di potassio da solo o in combinazione con il ribosio su cellule di carcinomi mammari, il dott. Fantini ha evinto come "la somministrazione combinata con ascorbato di potassio da solo o in combinazione con D-ribosio è risultata più efficace dopo quattro giorni con una inibizione della crescita cellulare".

    Non solo, "l'ascorbato di potassio, in associazione con il ribosio, determina, dopo solo due giorni di somministrazione, un significativo aumento di cellule morte" conclude il dott. Fantini. La ricerca portata avanti dal dott. Luca Bruni e la dott.ssa Simonetta Croci, ricercatori dell'Università di Parma e INBB di Roma, ha dimostrato invece come l'utilizzo combinato di potassio e D-ribosio (K:D-Rib) su linee cellulari stabilizzate di carcinomi umani alla mammella produce non solo un rallentamento della proliferazione delle cellule, ma anche la riduzione della capacità di invadere un tessuto da parte di cellule di tumore mammario rispetto a cellule non tumorali di epitelio mammario.

    "Questi dati sperimentali, unitamente ad una ricca bibliografia sui canali del potassio, ci hanno portato ad ipotizzare che una fine regolazione della concentrazione di K+ sta alla base di un corretto funzionamento delle cellule" spiegano il dott. Luca Bruni e la dott.ssa Simonetta Croci.

    È nata dunque l'esigenza di capire se il potassio entrasse oppure no nelle cellule a seguito del trattamento con K:D-Rib. Attraverso un elegante esperimento teso a dimostrare, nella cellula, la formazione di una specifica macromolecola che avviene solo a idonee concentrazioni di K+, i due ricercatori hanno così concluso: "I dati preliminari mostrano che, a seguito della somministrazione di K:D-Rib una quantità di ione K+ entra nella cellula e che il D-Ribosio è implicato nel favorire questo ingresso, ristabilendo la concentrazione fisiologica di K+".

    Non meno importanti i risultati ottenuti dallo studio svolto nell'ambito di un progetto finanziato dall'Università di Siena che si è basato sul monitoraggio di markers di stress ossidativo di proteine, lipidi e DNA prima e dopo l'assunzione di ascorbato di potassio con ribosio (dopo approvazione di un comitato etico), da parte di pazienti affetti da patologie congenite del tessuto connettivo e patologie degenerative (morbo di Parkinson, Alzheimer, condizioni di invecchiamento precoce), valutando anche l'andamento clinico della malattia.

    "Gli studi, eseguiti nell'arco di dieci anni" spiega la dott.ssa Cecilia Anichini "hanno dimostrato l'importanza della stress ossidativo nelle patologie considerate con un miglioramento sia del quadro clinico che dell'assetto dei biomarker, variabile sulla base dell'età, del quadro clinico e dei parametri da stress, senza evidenziare nessun tipo di effetto avverso".



    Oncologia veterinaria
    L'ascorbato di potassio si è dimostrato efficace anche nella cura di varie patologie tumorali o non di animali domestici. Per ottenere una buona efficacia, è necessario "focalizzare il sistema immunitario dell'animale quanto più possibile sul tumore, diagnosticando e debellando con terapie adiuvanti (possibilmente naturali) e laddove sia possibile, le eventuali (e spesso più che probabili) infezioni. Solo così si ottiene la massima risposta del paziente all'ascorbato" specifica la dott.ssa Giulia Milesi, medico veterinario omeopata e naturopata.

    Medicina integrata: dalla parte del paziente
    Gli esperimenti condotti nell'università di Parma e Roma Tor Vergata hanno gettato le basi per dimostrate l'efficacia biologica dell'ascorbato di potassio con ribosio. La strada per la comprensione del meccanismo di azione e dei suoi limiti curativi è ancora lunga e passa attraverso l'osservazione di modelli animali e la raccolta di dati da pazienti.

    Modestia e serietà hanno sempre contraddistinto il lavoro di Pantellini e sono queste qualità che i medici ed i ricercatori che collaborano con la fondazione si impegnano a mantenere. Il loro compito è, prima di tutto, quello di offrire una corretta informazione "che non vuole essere un'alternativa alle terapie convenzionali, con le quali si cerca l'integrazione, ma un intervento di base sull'equilibrio cellulare" come ha concluso il dottor Andrea Bolognesi. Ed è proprio su questa base che i medici ed i ricercatori cercano di uscire da meccanismi standardizzati e posizioni chiuse con l'unico scopo di tutelare la dignità e il diritto al rispetto della vita di tutte le persone che soffrono e si rivolgono alla fondazione per un consiglio.

    Grazie al lavoro congiunto di competenze diverse, si spera di riuscire a intravedere, prima o poi una strada percorribile che faccia luce su questioni cruciali per la salute umana.

    Fonte: Alessandro Silva - 21/11/2012 in Scienza e salute (www.scienzaeconoscenza.it)


    Ascorbato di Potassio - Domande più frequenti - Fondazione Valsé Pantellini



    1) Che cos'è l'ascorbato di potassio?
    L'ascorbato di potassio è un sale derivato dall'acido ascorbico (vitamina C) e si ottiene per soluzione estemporanea a freddo in acqua dei due composti (acido ascorbico e bicarbonato di potassio), i quali devono essere in forma cristallizzata purissima (livello di purezza non inferiore al 97%). Inoltre è un fortissimo antiossidante.

    2) Perché questi due componenti sono così importanti?
    L'acido ascorbico, che deve essere giornalmente assunto dal nostro organismo con la dieta alimentare, è un importante antiossidante ed è indispensabile per la sintesi biologicamente attiva del collagene e dei tessuti connettivi.
    Inoltre aumenta l'assorbimento del ferro, contribuisce all'accrescimento delle ossa, migliora la resistenza alle infezioni e potenzia il sistema immunitario. La sua carenza provoca lo scorbuto.
    Il potassio è un regolatore importantissimo per il metabolismo cellulare. È un cofattore, cioè un elemento che permette il corretto funzionamento di enzimi e proteine intracellulari.

    3) Perché si utilizza l'ascorbato di potassio?
    Perché questo sale evidenzia una straordinaria azione contro le patologie degenerative e la sua assunzione regolare, anche a livello preventivo, permette un potenziamento delle difese immunitarie.

    4) Si possono fare dosaggi "fai da te" a livello di prevenzione, conoscendo i principi di funzionamento di questo composto?
    No, è sempre meglio ricorrere alla consulenza medica da parte della Fondazione o del proprio medico di base (se è a conoscenza dei protocolli utilizzati) perché i dosaggi sono legati sia all'anamnesi remota della persona (cioè alle informazioni relative alla storia sanitaria della persona e dei propri familiari) che alla valutazione di particolari parametri clinici (emocromo ed elettroliti).

    5) Come funziona l'ascorbato di potassio?
    Agisce per ripristinare (o mantenere) la corretta concentrazione di potassio intracellulare, con ripristino del corretto metabolismo cellulare ed un'inversione di tendenza nella degenerazione stessa (se presente), perché l'acido ascorbico rappresenta il mezzo di trasporto per il potassio dentro la cellula, ed il composto evidenzia un meccanismo protettivo per le proprie caratteristiche altamente antiossidanti.

    6) Si possono utilizzare altri "integratori" di potassio?
    In linea di principio si possono utilizzare solo se non ci sono alterazioni alle strutture proteiche ed enzimatiche intracellulari che legano il potassio, altrimenti non hanno alcuna efficacia perché non consentono l'assorbimento di potassio nel citoplasma (cioè all'interno) della cellula.

    7) L'acido ascorbico può essere dannoso per la salute?
    La letteratura scientifica recente riporta la possibilità che l'assunzione di acido ascorbico ad alti dosaggi (oltre 10 grammi al giorno e per lunghi periodi di tempo) possa presentare rischi per la salute.
    Nel caso dell'ascorbato di potassio questa possibilità è assolutamente priva di fondamento perché il dosaggio impiegato nell'attacco alla degenerazione cellulare è estremamente modesto ed è comunque entro la Dose Giornaliera Raccomandata, tenendo conto che la somministrazione "reiterata" durante la giornata (fino ad un massimo di tre dosi a distanza di diverse ore l'una dall'altra) non fa accumulare l'acido ascorbico presente nel composto in quanto la vita media dell'acido ascorbico è di alcune ore e poi si trasforma prima in acido treonico e poi in acido ossalico e viene eliminato per via renale. A maggior ragione lo stesso discorso vale nell'assunzione del composto a livello di prevenzione.
    L'acido ascorbico eventualmente consigliato nei protocolli per via endovenosa a sostegno dell'ascorbato di potassio dipende fortemente dallo stato di salute della persona.

    8) Il potassio può essere dannoso per la salute?
    Il potassio non rappresenta alcun rischio ai dosaggi indicati dai protocolli, in quanto si passa da un'assunzione giornaliera media inferiore a 400 mg ad una assunzione "preventiva" giornaliera media settimanale inferiore a 150 mg, a fronte di una RDA consigliata dalla Commissione Scientifica Europea di 3 grammi al giorno.

    9) L'ascorbato di potassio ha effetti collaterali?
    No, non risultano documentali effetti collaterali di alcun tipo. L'ascorbato di potassio può essere assunto a tempo indeterminato, naturalmente sotto regolare verifica dei parametri clinici da parte della Fondazione o del proprio medico di base. C'è soltanto da tenere presente che, agendo come equilibratore anche a livello ormonale, l'ascorbato di potassio aumenta le caratteristiche di fertilità nella donna.

    10) L'ascorbato di potassio ha effetto sulla pressione?
    L'ascorbato di potassio tende a regolarizzare la pressione, ma il consiglio, per chi soffre di pressione alta, è quella di controllarla regolarmente almeno nei primi tempi di utilizzo del composto.

    11) Si può utilizzare l'ascorbato di potassio in presenza di diabete?
    Sì, a patto di controllare regolarmente glucosio ed insulina (se assunta) con regolarità, almeno all'inizio. Non si escludono sorprese in positivo!

    12) Per quanto si deve proseguire l'assunzione di ascorbato di potassio?
    Si consiglia di assumere l'ascorbato di potassio a tempo indeterminato, perché l'acido ascorbico ha una "vita fisiologica" di alcune ore e poi viene espulso dall'organismo attraverso le urine.
    È quindi necessario assumere regolarmente il composto per evitare situazioni di rischio per l'organismo.
    Questo fatto è particolarmente importante per chi ha patologie degenerative in atto.

    13) A cosa servono i farmaci indicati nei protocolli?
    I farmaci presenti nei protocolli hanno lo scopo di favorire l'assorbimento dell'ascorbato di potassio e di potenziarne l'azione soprattutto nei primi periodi.

    14) La vitamina B12 favorisce la rapida proliferazione delle cellule degenerate?
    No; ci sono molti lavori in letteratura che consigliano l'impiego della vitamina B12 anche come antitumorale abbinato all'acido ascorbico. Inoltre la vitamina B12 ha due caratteristiche peculiari nella sua struttura che ne consigliano l'impiego insieme con l'ascorbato di potassio:
    la presenza di gruppi NH ed NH2 a cui si lega il potassio,
    la presenza del ribosio (acido nucleico importantissimo), che ha una struttura molto simile a quella dell'acido ascorbico ed anch'essa capace di legare il potassio e di potenziare quindi l'effetto dell'ascorbato di potassio.

    15) Come deve essere preparato l'ascorbato di potassio?
    L'acido ascorbico ed il bicarbonato di potassio in forma cristallizzata purissima (cfr. domanda 1) sono estremamente instabili, altamente igroscopici (temono l'umidità) e l'acido ascorbico è estremamente fotosensibili (si altera per effetto della luce solare visibile ed anche degli UV). Devono quindi essere preparati in bustine sigillate e predosate, sotto vuoto ed in assenza di umidità ambientale.

    16) Come deve essere l'involucro delle bustine?
    Deve essere in alluminio, polietilene e carta per proteggere i componenti dall'umidità ambientale e dalla luce solare.

    17) L'ascorbato di potassio può essere preparato in capsule invece che in bustine?
    Consigliamo di evitare accuratamente la preparazione in capsule del prodotto, pur mantenendo i due componenti separati, perché queste (se di gelatina animale) non garantiscono la corretta conservazione del prodotto (lasciano filtrare l'umidità) ed inoltre c'è il rischio della presenza di eccipienti (tipo il lattosio) per motivi di stabilità e di riempimento della capsula che tolgono purezza ai componenti e rendono il prodotto poco efficace.
    Una possibile verifica sta nella difficoltà di solubilità e nell'assenza di effervescenza in soluzione.

    18) Possono essere acquistati i due componenti separatamente in recipienti di vetro scuro od in confezioni sigillate e dosati poi giornalmente per conto proprio?
    L'acquisto di confezioni sigillate o di recipienti di vetro di acido ascorbico e di bicarbonato di potassio è altamente sconsigliata perché l'apertura della confezione o del recipiente consente l'immissione di umidità ambientale e luce solare.
    La prova sta nel progressivo ingiallimento dei componenti (nel giro di pochissimi giorni o addirittura di poche ore, a seconda dell'esposizione) e nella formazione di addensamenti (in modo analogo ma estremamente più rapido di quanto avviene nello zucchero e nel sale da cucina).

    19) Come si assume l'ascorbato di potassio?
    Si sciolgono a freddo i due componenti in 20 cc di acqua senza utilizzare cucchiaini metallici per miscelare il composto; è consigliato l'uso di palettine in plastica o legno oppure il semplice movimento della mano per smuovere l'acqua nel bicchiere. Quando si scioglie in acqua deve mussare (effervescenza).

    20) L'ascorbato di potassio può essere confrontato con gli studi del Prof. Judah Folkman che ha scoperto l'azione antiangiogenetica di angiostatina ed endostatina?
    Si, l'ascorbato di potassio sembra evidenziare un'azione antiangiogenetica ed è quindi perfettamente in linea anche con gli studi del Prof. Folkman del Children's Hospital Medical Centre di Boston.

    21) L'ascorbato di potassio può essere considerato una terapia alternativa?
    No, la consideriamo una metodica di base perché agisce sui meccanismi bio-chimico-fisici di base del funzionamento cellulare e può essere applicata, con le dovute precauzioni ed accorgimenti, anche con i protocolli standard ospedalieri sia in relazione alla chemioterapia che alla radioterapia.
    I protocolli con ascorbato di potassio possono favorevolmente essere utilizzati anche in preparazione agli interventi chirurgici (sempre in presenza di patologie degenerative).

    22) Perché l'ascorbato di potassio non è riconosciuto ufficialmente?
    Gli "addetti ai lavori" in ambito medico-scientifico spesso non conoscono i presupposti della metodica Pantellini (alcune pubblicazioni risalgono a 40 anni fa e più e le poche pubblicazioni recenti sono quasi esclusivamente a cura della Fondazione Pantellini), al punto che che altrettanto spesso si tende a confondere l'ascorbato di potassio, con o senza ribosio, come "semplice" vitamina C (spesso viene ripetuto: basta prendere una spremuta d'arancia ed una banana!). In realtà, come già più volte ripetuto nel nostro sito, si tratta di un sale derivato dalla vitamina C che svolge funzioni completamente diverse. È un po' come pensare di salare l'acqua della pasta o l'insalata con il cloro, mentre invece si tratta del sale derivato noto come cloruro di sodio.
    Inoltre, parlare di "semplice" vitamina C richiama alla mente i lavori di Pauling, Cameron e Wilson che, negli anni '60-70 del secolo scorso hanno ottenuto risultati apparentemente contraddittori utilizzando alte dosi (alcune decine di grammi) di acido ascorbico somministrate per via endovenosa. Anche in questo caso è da rilevare che in realtà tale procedura porta alla formazione di un sale derivato noto come ascorbato di sodio.
    Spesso si riscontra anche la tendenza a collocare la metodica basata sull'ascorbato di potassio, con o senza ribosio, nell'ambito delle cosiddette "terapie alternative" (vedi la risposta alla domanda precedente), che induce tendenzialmente un atteggiamento difensivo ed anche di marcato ostracismo da parte delle strutture sanitarie.
    D'altra parte molti medici e ricercatori, non solo in Italia ma anche in altre parti dell'Europa e del Mondo sono consapevoli degli studi del Dott. Pantellini ed hanno potuto fare esperienza diretta dei potenziali effetti benefici sui propri pazienti. Purtroppo, a causa dell'attuale atmosfera ancora predominante di ostracismo professionale e difficoltà burocratiche, l'argomento spesso (ma per fortuna non sempre!) passa "sotto silenzio" o, nella migliore delle ipotesi, viene veicolato attraverso contatti diretti informali e sulla base del "passa-parola".
    C'è anche la convinzione diffusa, ma a nostro modo di vedere decisamente poco scientifica, che un problema così complesso come la degenerazione cellulare richieda soluzioni altrettando complesse e dispendiose (per esempio: la ricerca di particolari enzimi di controllo, come pure l'attivazione o lo spengimento di geni opportuni o la sintesi di nuove classi di farmaci altamente selettivi, sono metodologie che richiedono ingenti spese e laboratori altamente specializzati). Pertanto si tende ad escludere che del bicarbonato di potassio ed un po' di succo di limone possano dare significativi benefici visto che nel Mondo vengono investite quantità inimmaginabili di denaro (decine di milioni di euro) per trovare soluzioni putroppo ancora lontane dall'essere tali. Anche l'eccessiva specializzazione può portare a perdere di vista la "visione globale" di un problema, concentrandosi troppo su questioni particolari. È un po' come guardare una foresta così da vicino da vedere solo la corteccia di un singolo albero. Questo può limitare la nostra capacità di identificare altre strade da seguire.
    Un altro aspetto da non trascurare è che la metodica con ascorbato di potassio, con e senza ribosio, ha dei costi estremamente contenuti rispetto a qualsiasi farmaco utilizzato.

    23) Che cos'è il ribosio?
    Il ribosio svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare ed è lo zucchero che è implicato più direttamente nella sintesi dei nucleotidi. È il precursore fondamentale nella biosintesi dell'RNA e dell'adenosina (componente essenziale nella produzione di ATP e nell'ATP-asi sodio-potassio, la cosiddetta pompa Na/K) e, nella forma deossiribosio, nella sintesi del DNA.
    Il nostro corpo è in grado di produrre o, come si dice più precisamente, sintetizzare il ribosio (cosa che invece non è possibile per l'acido ascorbico, che deve quindi essere assimilato con la dieta alimentare o con integratori di vario tipo) ma in determinate condizioni questo processo di sintesi può essere limitato o, peggio, danneggiato (questo fatto era già stato messo in evidenza in lavori scientifici pubblicati negli Stati Uniti negli anni '50).
    Quando viene assunto oralmente, viene metabolizzato e non interferisce (almeno ai dosaggi che la Fondazione utilizza) con la glicolisi.

    24) Quando si utilizza l'ascorbato di potassio con ribosio e quando senza?
    La formulazione con ribosio si consiglia sempre in presenza di una patologia conclamata oppure anche in prevenzione ma con significativi fattori di rischio (vedere la sezione dedicata sul sito). La formulazione "classica", cioè senza ribosio, si consiglia in una prevenzione "standard".

    25) La formulazione con ribosio è migliore di quella "classica"?
    Si tratta di due formulazioni efficaci (dal nostro punto di vista) ma che si differenziano per la velocità di "trasferimento" di potassio dall'ambiente extracellulare al citoplasma (interno della cellula). Il ribosio svolge un'attività catalitica che induce quello che (forse impropriamente) abbiamo denominato "effetto turbo".

    26) Quanto costa utilizzare l'ascorbato di potassio, con o senza ribosio?
    Il costo medio mensile della metodica Pantellini in presenza di una patologia conclamata utilizzando uno schema completo cioè, oltre l'ascorbato di potassio con ribosio, le sostanze (vitaminiche e fisiologiche) che supportano e aiutano l'azione del composto, si dovrebbe aggirare al massimo intorno al 150 euro (dipende dal tipo di schema proposto dal medico). Il costo medio mensile a livello di prevenzione può oscillare fra 12 e poco più di 16 euro se si utilizza rispettivamente la formulazione senza e con ribosio.

    NIKE- M ® Cloruro di Magnesio
    Scatola da 50 dosi Euro 16,50

    Il magnesio rappresenta, dopo il Potassio, il secondo catione in ordine di presenza ( e di importanza ) a livello intracellulare. L'azione del magnesio è molto importante nelle funzioni metaboliche regolate dal Potassio, in cui partecipa come "mediatore", ma svolge anche un controllo diretto su circa trecento enzimi.

    Nella corretta combinazione con gli altri elettrofili fisiologici è Indispensabile all'equilibrio biologico del corpo umano ed una sua carenza può essere la causa di numerosi disturbi (dai dolori muscolari ai disturbi respiratori fino presumibilmente alla stanchezza cronica ). Sembra anche implicato, insieme al potassio, nel rallentare i processi di invecchiamento cellulare.

    Il cloruro di magnesio in forma cristallizzata è iscritto nella Farmacopea Ufficiale ed è un sale Incolore altamente solubile in acqua e molto sensibile all' umidità . Viene estratto principalmente dall'acqua di mare, a cui dà il caratteristico sapore amaro.

    Posologia
    Una dose giornaliera in bustine da 1 gr. somministrata a metà mattina oppure dopo cena può essere sufficiente ad integrare il quantitativo di magnesio assunto con l'alimentazione, soprattutto in abbinamento con ascorbato di potassio (anche nella formulazione con Ribosio ). In questultimo caso sono consigliati cicli di cloruro di magnesio di 10-15 giorni al mese.

    Tipologia di prodotto
    Integratore notificato al Ministero della Sanità ai sensi del D. Lgs del 27/01/92 n.111.

    Composizione
    Cloruro di Magnesio gr 1.




    ASKORBATO K- HdT 90 compresse

    Askorbato di Potassio Powered d’estratti d’Ulivo titolato in oleuropeina e Vite titolata in polifenoli e OPC
    Prezzo: € 22,00

    Ingredienti per 1cpr 400mg:
    Acido ascorbico 180mg
    Potassio bicarbonato 102mg
    Olea europaea L. folia (Ulivo) tit 6% oleuropeina 55mg
    Vitis vinifera L. (Semi d'acini d'Uva) estratto secco purificato tit 80% polifenoli e 55% OPC 40mg
    Eccipienti: stearato di magnesio, gommalacca, glicerina e talco.
    Produzione e lavorazione spagnola

    L’ascorbato di potassio è il sale potassico dell’acido ascorbico, meglio conosciuto come Vitamina C. L’acido ascorbico, che deve essere giornalmente assunto con la dieta, in quanto il nostro organismo non è in grado di produrlo, è un importante antiossidante ed è indispensabile per la sintesi del collagene e dei tessuti connettivi.

    Aumenta l’assorbimento del ferro, contribuisce all’accrescimento delle ossa, migliora la resistenza alle infezioni e potenzia il sistema immunitario. La sua carenza provoca lo scorbuto.

    Il potassio funziona da normalizzatore cardiaco, e come regolatore del bilanciamento delle scorie del corpo, esercita azione alcalinizzante dei fluidi corporei e aiuta a ridurre la pressione sanguigna. Esso è considerato il catione guida dei processi metabolici intracellulari.

    Un organismo sano si contraddistingue, tra le altre cose, anche per il corretto funzionamento della pompa di membrana sodio-potassio. La perdita di potassio intracellulare determina uno sbilanciamento elettrolitico a causa dell’alterato funzionamento della pompa sodiopotassio, con elevati livelli di sodio e ridotti livelli di potassio intracellulare; questa situazione è spesso riscontrabile nei processi degenerativi cellulari. Questo evento, che completa una catena di processi biochimico-fisici complessi, ha infatti un peso importante nel controllo della proliferazione cellulare. In questo contesto l’acido ascorbico si comporta come “veicolo trasportatore” per il potassio, e contribuisce a riportare la sua concentrazione intracellulare ai valori corretti.


    L’ascorbato di potassio, grazie alla sua struttura molecolare ciclica, è in grado di ripristinare le corrette concentrazioni intracellulari di sodio e potassio e quindi un corretto funzionamento cellulare.

    Già nel 1932 Moravel e Kishi misero in evidenza l’alta concentrazione di potassio nella cellula sana a differenza della cellula neoplastica, nella quale notarono valori drasticamente inferiori a seconda del livello di malignità (cellula sana 290 mg/100ml; tessuto neoplastico in via di sviluppo 50mg/100ml; tessuto neoplastico sviluppato 25mg/100ml; tessuto neoplastico in fase terminale 5mg/100ml).


    Nel 1969 Dean Burk del National Cancer Institute (NCI) affermò: “il grande vantaggio che gli ascorbati possiedono come potenziali agenti antitumorali è che essi sono particolarmente non tossici per i normali tessuti del corpo e possono essere somministrati senza effetti collaterali degni di nota anche a dosi estremamente alte (fino a 5g/kg o più)”.

    Il biochimico Gianfranco Valsè Pantellini della New York Academy of Science notò già negli anni ottanta l’attività dell’ascorbato di potassio nelle malattie degenerative.

    L’Askorbato di Potassio Powered nasce dall’esigenza di creare un potente antiossidante da usare da solo o in sinergia con i funghi medicinali per aumentare la loro biodisponibilità.

    E’ il primo prodotto della linea Mico-Complement, sigla che indicherà tutta una serie di composti studiati per divenire, tra le altre loro funzioni, anche complementari alla Micoterapia.

    L’Askorbato di Potassio Powered, particolarmente ricco di Vitamina C e antiossidanti grazie agli OPC di Vitis vinifera ed all’oleuropeina, è essenziale con i funghi terapici in quanto la Vitamina C crea un processo di osmosi inversa nell’intestino liberando liquidi a livello intestinale ed aumentando così la viscosità dei beta-glucani (polisaccaridi idrosolubili) e il loro assorbimento. La sinergia tra Vitamina C, Potassio, OPC ed oleuropeina rende questo prodotto un importante antiossidante, anche a dosaggi minimi che assicura una elevata biodisponibilità dei polisaccaridi dei funghi.


    Dosaggio consigliato
    1-6 cps/die suddivise nella giornata corrispondente a 300-1800 mg di ascorbato di potassio
    Controindicazioni
    L’alto dosaggio di ascorbato di potassio può portare ad iperkaliemia, se si raggiungono i 18.000 mg al giorno.
    Nota: l’utilizzo di questo prodotto non è da considerarsi una alternativa ai protocolli terapeutici convenzionali. Questo composto interviene sui meccanismi metabolici di base a livello cellulare, e pertanto non interagisce negativamente con i programmi terapeutici convenzionali.

    ASKORBATO K- HdT è indicato in tutti i casi in cui vi sia un elevato stress ossidativo dell’organismo, come ad esempio in presenza di:
    vita o lavoro in ambienti inquinati
    alimentazione non equilibrata e ricca di cibi raffinati
    elevato consumo di alcool e caffè
    abitudine al fumo
    eccessiva esposizione a radiazioni solari
    intensa pratica sportiva
    intensa attività mentale
    condizioni di stress psico-fisico

    E’ inoltre indicato in tutti i casi in cui l’organismo presenti una diminuita capacità di inattivazione dei radicali liberi come, ad esempio, in corso di terapie farmacologiche o di situazioni infiammatorie croniche, oppure in caso di invecchiamento precoce.

    L’Askorbato di Potassio Powered nasce dall’esigenza di creare un potente antiossidante da usare da solo o in sinergia con i funghi medicinali per aumentare la loro biodisponibilità. E’ il primo prodotto della linea Micocomplex, sigla che indicherà tutta una serie di composti studiati per divenire, tra le altre loro funzioni, anche complementari alla Micoterapia.

    La sinergia tra Vitamina C, Potassio, OPC ed Oleuropeina rende questo prodotto un importante antiossidante, anche a dosaggi minimi che assicura una elevata biodisponibilità dei polisaccaridi dei funghi.


    L’estratto di Vitis vinifera (acini d’uva) è uno dei più potenti antiossidanti conosciuti grazie alla presenza di polifenoli e proantocianidine (OPC) tra cui il resveratrolo. L’attività antiossidante di queste molecole è notevolmente superiore a quella della vitamina C e della vitamina E; esse agiscono sull’inibizione dei radicali liberi dell’ossigeno e della perossidazione lipidica.

    La sua azione è particolarmente importante a livello circolatorio: le OPC esercitano una potente azione vasoprotettiva attraverso la stabilizzazione della struttura (collagene ed elastina) dei vasi capillari ed una conseguente riduzione della permeabilità vasale. Studi scientifici hanno dimostrato, per questi composti, un’attività di protezione cardiovascolare ed effetti benefici nei confronti di insufficienza venosa periferica, retinopatia diabetica e degenerazione maculare della retina.

    Le proantocianidine hanno mostrato in vitro di essere in grado di inibire la perossidazione lipidica e l’aggregazione piastrinica, e di influenzare vari sistemi enzimatici come la fosfolipasi A2, la cicloossigenasi e la lipossigenasi.

    Grazie alla loro affinità con le proteine, i polifenoli e le proantocianidine si legano a molti enzimi, inibendoli.

    L’inibizione della ciclossigenasi (COX) e della lipossigenasi (LOX) potrebbe essere alla base della loro attività antinfiammatoria. Altri enzimi per i quali è stata notata inibizione sono: la xantina ossidasi, la GMP ciclico fosfodiesterasi, I’AMP ciclico fosfodiesterasi e l’aromatasi.

    La loro struttura li rende capaci di penetrare la membrana cellulare.



    L’impiego tradizionale dell’Ulivo risale all’antichità d’Egitto e della Grecia ed è documentato nella Bibbia e nelle scritture sacre diffuse nell’area mediterranea. A differenza dei frutti dell’Ulivo, i quali offrono acidi grassi monoinsaturi e vitamine conosciute per il valore nutrizionale, le foglie d’Ulivo sono ricche di gommaresina e offrono sostanze antiossidanti che svolgono la funzione vitale di proteggere l’albero dagli attacchi fungini, batterici, parassitici e di molti insetti.

    Le foglie d’Ulivo essiccate contengono oleuropeina, idrossitirosolo, tirosolo, tocoferolo, acido elenolico (circa 5%), acido caffeico, flavonoidi (apigenina, luteolina, diosmetina, rutina). Il principio attivo maggiore è l’oleuropeina, una sostanza amara di struttura b-glucosidica.


    L’estratto di foglie d’Ulivo essiccate contenuto nell’Askorbato K è titolato al 6% (equivalente a 60mg/g) di oleuropeina. La sinergia delle componenti fitochimiche dell’estratto è più antiossidante e antimicrobico della vitamina E e della vitamina C.

    In vitro e in vivo, l’estratto è s tato dimostrato efficace contro infezioni fungine, batteriche, virali e il micoplasma (Knipping et al 2012; Omar 2010; Nash 1997).

    Nell’estratto di foglie d’Ulivo, le azioni antinfettive e antiossidanti sono sinergistiche con quelle dell’ascorbato di potassio e dell’estratto di semi d’acini d’uva nel proteggere le mucose gastrointestinali da lesioni microbiche, incluse quelle causate da candidosi trascurate che colpiscono la maggioranza.

    L’attività dell’estratto di foglie d’Ulivo è, dunque, antimicotica, antispasmodica, ipotensiva, ipoglicemica, ipouricemica e ipolipidemica e la letteratura scientifica è ricca di studi recenti in vitro e in vivo, i quali suggeriscono la sua utilità per abbassare la pressione sanguigna, il colesterolo totale e i glucidi, migliorando il funzionamento del metabolismo.

    In vitro, il polifenolo principale, l’oleuropeina prolunga la sopravvivenza delle cellule beta pancreatiche, tramite il meccanismo che sopprime le caspasi 3-7, allungandone la capacità di secernere insulina e regolare la glicemia.

    L’oleuropeina riduce il danno dei radicali liberi, induce l’espressione dell’enzima ossido nitrico sintetasi, aumenta la disponibilità di ossido nitrico (NO), fattore di protezione cardiovascolare.
    La diminuzione di prodotti di glicosilazione avanzata abbassa l’infiammazione dei tessuti vasali e connettivi e offre effetti ipotensivi, elasticizzanti, radioprotettivi dei raggi UVB e antitumorali dermatologici.

    Il complesso degli estratti di foglie d’Ulivo, ascorbato di potassio e semi d’acini d’uva favorisce la formazione del collagene, migliora la funzione respiratoria mitocondriale all’interno della cellula con effetti di rallentamento della degenerazione dei tessuti vasali, neurologici e connettivi osteoarticolari, muscolari e tegumentari, i quali sono considerati anti-ageing su tutto l’organismo umano.

    GRAVIOLA miracoloso albero dell'Amazzonia

    La graviola si compone di elementi attivi a cui recenti ricerche hanno riconosciuto attive e potenti proprietà biologiche.
    La graviola (Annona muricata) contiene 82 differenti acetogenine, a cui se ne aggiungono altre 26 nella graviola di montagna (Annona montana).

    Nella medicina popolare della foresta pluviale graviola veniva ed è tuttora usata per tumori, infezioni batteriche e da fungo sia interne che esterne, per parassiti e vermi, per l'alta pressione sanguigna, per depressione, stress e disordini nervosi in generale.

    Mentre la gran parte delle ricerche sulla graviola sono focalizate sulle sue capacità anticancro, la pianta è usata da secoli dalla medicina popolare del Sud America per trattare un sorprendente numero di disturbi fra i quali: ansia, ipertensione, influenza, tigna, scorbuto, malaria, eruzioni cutanee, nevralgia, dissenteria, artriti e reumatismi, palpitazioni, nervosismo, insonnia, diarrea, febbre, nausea, foruncoli, dispepsia, spasmi muscolari, ulcera.

    Principi Attivi: Potenti sostanze antiossidanti e selettivamente citotossiche: bis-tetrahydrofuran acetogenins, neoannonin, desacetyluvaricin, bullatacin, asimicin, annoglaucin, squamocin, rollimusin etc

    Interazioni con farmaci: Non è stata riscontrata nessuna interazione significativa. In ogni caso, la graviola può potenziare l'effetto di farmaci contro l'ipertensione, dei vasodilatatori (fluidificanti del sangue) e dei cardiodepressivi.

    Altre indicazioni pratiche:
    In seguito ad esperimenti in vitro, sono state riscontrate proprietà antimicrobiche. L'assunzione prolungata di questa pianta può condurre alla diminuzione dei batteri amici presenti nel tratto digestivo. Per questo, può essere utile assumere in concomitanza alla graviola enzimi digestivi.

    Sono stati riscontrati nella Graviola molti composti bioattivi e fitochimici che gli scienziati studiano sin dal 1940 e i molti usi nella medicina naturale sono stati convalidati dalla ricerca scientifica.

    La Graviola ha dimostrato di possedere proprietà antibatteriche e antimicotiche. Esperimenti condotti alla fine degli anni ’70 dal National Cancer Institute (USA), mostrarono un’attiva citotossicità contro cellule tumorali presente nelle foglie e nello stelo della graviola, per cui i ricercatori hanno da allora proseguito gli studi fino a scoprire nella pianta composti chiamati annnonacee acetogenine i quali sembrano possedere la capacità di inibire la crescita delle cellule di alcuni tipi di tumore (colon, seno e polmoni). La ricerca sugli effetti della graviola sul cancro sta proseguendo e quattro nuovi studi sono stati pubblicati nel 1998 i quali sembrano confermare le acquisizioni degli studi precedenti.

    Studi hanno dimostrato proprietà emetiche. Un dosaggio eccessivo può causare nausea o vomito. In questi casi, si consiglia di ridurre il dosaggio o assumere la graviola durante i pasti.
    Si consiglia di bere molta acqua (almeno 8 bicchieri al giorno) per ridurre la reazione di Herxheimer (reazione da disintossicazione) ed eliminare le tossine dal corpo. Eventualmente, si può assumere Graviola Max contemporaneamente a Stomach-Ez

    Uno dei tre meccanismi di azione documentati della graviola si esplicita nell'abbassamento dell'energia delle cellule anomale. Assumere supplemeti che accrescono l'energia cellulare (come il CoQ10) può contrastare o rendere inattivo questo meccanismo.
    CONTINUA...
    http://www.erboristeriarcobaleno.com/fitot...oncologico.html
     
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