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isaefrenk.
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Illusioni
Pensavi che il mondo in cui eri nato
ti avesse reso più disgraziato
e che abitare in un carrozzone
fosse per te una maledizione
Provavi vergogna, eri a disagio,
avresti voluto essere un gagio
della tua gente ti sei vergognato
ed è per questo che te ne sei andato
Per le strade affollate della città
piene di luci colori e di vanità
con i valori della tua gente
non si poteva comprare niente
Avevi uno sguardo ribelle e impaurito
da mille pensieri ti sentivi assalito
in un altro luogo lontano eri nato
forse è per questo che ti han condannato
Al giudice dicesti che eri innocente
ma le tue parole non valsero a niente
in quella città ti eri perso
ti han condannato perché eri diverso
Ora in fondo ad una cella scura
non hai più vergogna ma solo paura
hai capito che là fuori il mondo è finto
e vuoi soltanto più essere un sinto
Tendi le braccia al di là delle grate
ripensi al colore delle sere d’estate
piangi nel buio circondato dal niente
vorresti tornare tra la tua gente
Gente diversa, libera e fiera
forse un po’ rozza ma buona e sincera
che sa ascoltare le stelle ed il cuore
e dare ai suoi figli pane ed amore
Tornerai libero ed in quel giorno
in mezzo ai Sinti farai ritorno
ed ora che hai cominciato a capire
con loro aspetti di poter ripartire…
S.F.
Marzo 2003
www.vurdon.it/poesie.htm
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