L’aldilà

Vedete figli cari..........

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  1. isaefrenk
     
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    L’aldilà è sempre stato un’incognita per l’uomo; i pochi, che prima di questo avvento dello spiritismo, hanno potuto comunicare con le coscienze dei trapassati, erano creature che sapevano conservare il segreto, dedite all’occultismo e le rivelazioni che hanno avuto da queste comunicazioni, spesse volte sono morte con loro o sono andate ai loro discepoli, segreti come i loro maestri. Allorché si ebbe questo grande movimento spirituale che si è manifestato dapprima con lo spiritismo, subito l’uomo si è preoccupato di indagare sull’aldilà e naturalmente molte persone si sono fidate di quello che le Entità dicevano, non tenendo conto che le Entità subito dopo il trapasso, continuano a vedere con i loro occhi e osservano le nuove verità soggettivamente; quindi tutto quello che è stato detto durante certi incontri non corrisponde perfettamente alla verità, ma all’idea della verità che si sono fatte certe entità. È giusto dire che il sonno della morte è molto simile al sonno della vita; cioè che la morte è un sonno con sogni e, come nella vita le azioni della giornata, i pensieri della giornata influiscono sui sogni, così le vostre ideologie sulla vita, le vostre fedi ciò che voi credete, tutto questo influisce su quello che sarà il sonno della morte. Vedete figli cari, dopo un certo periodo dal trapasso, dopo che l’individuo si è pasciuto in questi suoi sogni, comincia ad abbandonare tutto quello che credeva e comincia ad innalzarsi ed a spaziare un orizzonte più ampio; ma, prima di questo momento, il Cristiano sognerà il paradiso promesso dalla sua religione, il pellerossa i verdi pascoli e così via. Per questo, molte volte, le rivelazioni dell’aldilà ottenute da Entità sono leggermente discordanti perché sempre quello che le entità vedono è visto soggettivamente. I fanciulli continuano a crescere, continuano a giocare e, fra un gioco e l’altro, imparano, ma, come ogni altra Entità, imparano nella vita dell’aldilà sempre sulla base di esperienze avute e nella ultima incarnazione e nella precedente.
    Coloro che muoiono in età di adulti invece, e che sono abbastanza evoluti cominciano ad interessarsi subito delle verità che sono in questo nostro mondo. Naturalmente ciascuno ha un suo modo di vedere le cose, e durante la vita aveva precise credenze. Se la coscienza è evoluta e si accorge subito della verità di certi insegnamenti che apprende nella vita, dopo la morte o, più precisamente, dopo il trapasso, cerca immediatamente di assorbire questi nuovi insegnamenti e di modificare il suo modo di vedere. Altre Entità ancora, abbandonano completamente il loro modo di pensare, possiamo dire, della loro ultima vita terrena e si dedicano allo studio e alla comprensione di quelle verità che,in vita, non potevano sapere. Sono coscienze evolute.
     
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